UNA CORRETTA INFORMAZIONE SUI SATELLITARI CHE LE ASSICURAZIONI PROPONGONO DI INSTALLARE

PER ABBASSARE IL PREZZO DELL’RC AUTO.

“Questa vicenda è realmente accaduda a un collega Carrozziere di Bologna”


Le assicurazioni, da qualche tempo a questa parte, propongono al cliente di installare sul proprio automezzo una specie di “scatola nera satellitare”, facendo credere all’ignaro consumatore che da tale sistema possa ottenere grandi vantaggi, quali per esempio la localizzazione dell’auto in caso di furto, il fatto che  in caso di incidente sia immediatamente allertata la centrale operativa per l’invio dei soccorsi e carroattrezzi per il recupero del mezzo, nonché il monitoraggio in internet dei dati dell’autoveicolo mediante  una password personale, oltre ovviamente a un bel taglio (tutto da verificare) al costo della polizza assicurativa.

Visto quanto sopra, sarebbe quasi stupido da parte del cliente non installare questo eccezionale marchingegno, ma come sempre purtroppo, non è tutto oro quello che luccica, e le assicurazioni pongono l’accento sui vantaggi (che comunque ci sono) ma doverosamente tacciono l’altro lato della medaglia: e se l’apparecchio non rileva il sinistro? E se dice che la macchina non era nella posizione esatta indicata nel CAI all’ora indicata? Cosa succede? Semplice: LE ASSICURAZIONI NON LIQUIDANO IL SINISTRO PERCHE’ PENSANO SIA UNA FRODE.

Ecco cosa è successo: il Sig. Pippo ha installato sulla sua macchina Il dispositivo satellitare. Parcheggia la sua auto vicino all’incrocio con un’altra strada e si allontana. Mentre il proprietario è lontano, un automezzo urta la macchina del Sig. Pippo, di fronte a testimoni. Il Sig. Pippo ritorna all’autovettura in tempo per accorgersi del sinistro e compilare il CAI con la controparte, dopodichè porta la macchina dal suo carrozziere facendosela riparare e firmando una cessione di credito in favore di quest’ultimo.

Il problema sorge quando il carrozziere inoltra la richiesta di liquidazione del sinistro: si trova alle prese con l’ufficio antitruffa dell’assicurazione (che funziona come un ufficio ombra non contattabile direttamente ma solo tramite mail, fax) e nonostante alla segreteria telefonica provi a spiegare l’accaduto (in 10 secondi o meno!), nessuno ti ricontatta mai, a meno di una DIFFIDA FORMALE inviata tramite raccomandata a/r anticipata via fax.

A quel punto finalmente qualcuno risponde: quando finalmente l’operatore “4” ( si identificano con un numero e mai con un nome) si  fa sentire, dopo molte insistenze rivela che il dispositivo non ha rilevato il sinistro e che la macchina in questione, all’ora indicata nel CAI non era nel punto indicato, pertanto c’è un’ipotesi di truffa e l’assicurazione non paga. Grazie ed arrivederci.

A quel punto il carrozziere non si da per vinto: contatta i testimoni e inoltra all’assicurazione le testimonianze firmate che confermano la dinamica del sinistro, ma questo non basta per essere liquidati… il carrozziere contatta allora il cliente e gli chiede di accedere al sito dell’azienda produttrice del dispositivo, ed inoltrare una richiesta per avere il tabulato giornaliero della sua vettura nel giorno dell’incidente (ovviamente devono passare almeno 15 giorni perché la richiesta del povero Sig. Pippo sia evasa ed i tempi si allungano…).

Alla fine di tutto quanto viene fuori che quando la macchina è a motore spento (parcheggiata) il satellitare non rileva il sinistro e soprattutto, dal tracciato giornaliero, si può chiaramente evincere (usando un minino di intelletto) che la prossimità della macchina all’incrocio faceva sì che il satellitare la collocasse nella via che incrociava quella dove effettivamente l’auto era parcheggiata.

Nonostante tutta la mole di prove presentate, l’assicurazione rimborsa solo parzialmente il sinistro proponendo una transazione perché, secondo  loro, il sinistro viene rilevato anche a motore spento (il che contraddice l’informativa pubblicata della casa produttrice del satellitare, che afferma chiaramente che a motore spento gli urti non vengono rilevati).

A questo punto le scelte sono due: o accettare la transazione e rientrare in tempi accettabili delle spese, oppure adire le vie giudiziali con notevole spreco di tempo, denaro ed un fine comunque incerto (la decisione finale spetta sempre al giudice di merito), pertanto transare è praticamente l’unica scelta ragionevole per uscire dall’empasse.

L’insegnamento da trarre da questa storia è il seguente: attenzione alle assicurazioni che promettono grandi vantaggi con minime spese perché le stesse hanno, in verità, tutti i vantaggi per far installare un satellitare in auto: per essere liquidati dovrete stare attenti a non eccedere mai  i limiti di velocità, a scrivere gli orari corretti e precisi in cui è avvenuto il sinistro e sperare che l’urto avvenga a motore acceso, (perché se a motore spento non viene rilevato) e lontano dagli incroci, altrimenti anche le prove testimoniali non basteranno ad ottenere una giusta liquidazione.

La verità è che se il cliente non si fosse rivolto ad una carrozzeria (avvezza a trattare con le assicurazioni) tramite la cessione di credito, probabilmente da solo non sarebbe nemmeno giunto ad una transazione. Le assicurazioni infatti contano anche sul fatto che il cliente, non riuscendo ad escutere il credito e trovandosi davanti il muro di gomma degli uffici antifrode, si arrenda e rinunci al dovuto anche quando di frode non ve ne è nemmeno l’ombra.

Un collega Carrozziere.

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