C’è modo e modo per disfarsi di una categoria che dà fastidio. Puoi anche non ucciderla in maniera diretta ed eclatante; con astuzia levantina, puoi semplicemente istigarla al suicidio di massa. È proprio quanto, lo scorso giugno, pareva stesse accadendo ai danni dei carrozzieri indipendenti. Se ne parlava nei corridoi. Taluni sindacalisti stavano organizzando un tavolo con l’Ania (la potentissima Confindustria delle Assicurazioni). Era nato per stabilire regole per le carrozzerie non convenzionate, chiamate dai sindacati “autonomi” . Come sapete, quelle convenzionate invece hanno già le condizioni commerciali dettate dalla Compagnia. Il tavolo, nella versione di giugno, prevedeva un protocollo di intesa che vietava tassativamente interventi di legali e patrocinatori, e la rinuncia all’utilizzo della cessione di credito.
Qual era la riforma possibile
1) Tutti i carrozzieri saranno convenzionati con le Assicurazioni;
2) tutti gli automobilisti danneggiati saranno obbligati a riparare il mezzo, scegliendo il riparatore aderente alla convenzione;
3) si fisserà la rinuncia alla cessione del credito a terzi, e la semplice delega di pagamento all’autoriparatore;
4) i costi delle riparazioni saranno liberi ma, attenzione, le intese bilaterali saranno possibili, per far scendere i costi.
Ci siamo messi di traverso
Noi abbiamo denunciato subito questo tavolo, sul nostro blog. Ci siamo messi di traverso. Se questa regola fosse divenuta realtà, Federcarrozzieri avrebbe assunto tutte le opportune iniziative di contrasto. Pare che il protocollo sia stato modificato eliminando alcuni punti critici. Restiamo però vigili in attesa di eventuali sviluppi.
I rischi per i carrozzieri convenzionati
Se il protocollo, infatti, fosse approvato senza le modifiche fatte ufficiosamente:
1) I carrozzieri convenzionati con una o due Compagnie subirebbero i danni maggiori. Ipotizziamo infatti che un carrozziere sia convenzionato, per esempio, Unipol/Fonsai e Reale Mutua. In questo caso, come potrà riparare le vetture Generali, Ras e telefoniche?
2) I rischi maggiori, visto il calo dei sinistri, li avrebbero soprattutto i carrozzieri fiduciari che non lavorano con tutte le Compagnie (quindi il 99%).
Se diventi indipendente attraverso un metodo lecito e trasparente, non avrai problemi a incassare da nessuna Compagnia la tua reale tariffa di manodopera attraverso il sistema di gestione sinistri sicura e trasparente di Federcarrozzieri.
Come reagire
Continueremo a sbandierarlo in futuro: forse l’errore dei riparatori è essere separati come le cinque dita della mano; dobbiamo unirci, fare squadra, diventare solidi come un pugno. Che utilizza armi quali le parole e la comunicazione online. Federcarrozzieri è qui apposta. Non vuole sostituirsi alle confederazioni: offrono sicuramente servizi eccellenti ma non riescono a sviluppare strategie utili a difendere le carrozzerie indipendenti. Il loro limite? Hanno come associati molti riparatori delle Compagnie. D’altronde, con la stessa tenacia, ci siamo opposti – durante il Governo Monti – al risarcimento in forma specifica obbligatoria. La strabordante opera di lobbying dell’Ania (che ha mezzi e risorse in abbondanza) contro il nostro piccolo umile blog, e contro Federcarrozzieri. Se il “comma due dell’articolo 29” non fosse stato abrogato (a oggi ancora operativo), sarebbe andato perduto il nostro mestiere, rischiando di trasformarci in terzisti dell’autoriparazione, che riparano alle condizioni imposte e dettate dal committente (Compagnia, network, marchio automobilistico).
L’atroce dubbio: fermare l’emorragia di tessere
Ma perché alcuni sindacati si ostinano comunque a trovare un’intesa con l’ANIA? Semplice: serve loro fermare l’emorragia di tessere. I carrozzieri e in generale i riparatori fuggono a gambe levate dai sindacati, i quali cercano di inventare formule vincenti per creare consensi. Con risultati devastanti per la categoria dei carrozzieri indipendenti. Oppure, vogliamo essere buoni, l’Ania effettua un tale lavaggio di cervello ai sindacalisti, che costoro – a digiuno di Rc auto – vengono quasi indotti a creare regole a favore delle Assicurazioni. Magari reputando di inventare norme ad hoc per i carrozzieri indipendenti.
Pubblicazione richiesta da Federcarrozzieri
è proprio vero,non tanto lontano da ma c’è un sindacalista ,che sembra proporre aiuto alla categoria nostra,poi invece si vede benissimo che non sanno neppure cosa dicono.l’ultima cazzata che ha raccontato,era che le compagnie assicurative,stavano facendo si’ che fidelizzando i loro clienti verso le fiduciarie,si dava atto ad escludere il lavoro cosiddetto “a nero”.
mentre si sa benissimo che è solo e puramente interesse della stessa assicurazione.anni fa avevo provato anch’io come tanti colleghi a sottoscrivere un contratto con l’assicurazione,ma posso garantirvi che in tutto il periodo del contratto,non mi era mai stata mandata un autovettura a riparare.cosi’ ho ripreso in mano la mia liberta’ e posso garantirvi che occorre solo forza d’animo.
Sia chiaro. Non credo ai fiduciari e per quanto potrò non lo diventerò. Ma a mio avviso le compagnie in primo luogo vogliono eliminare il cattivo uso della cessione del credito di diversi nostri colleghi che rigirano la stessa ad agenzie che poi rigirano ad avvocati creando mal di testa a chi deve liquidare. Noi dobbiamo interessarci solo ed esclusivamente del danno auto senza cercare di invogliare il cliente verso altre cose….e mi fermo qua.
Anche la “base” dice no alle convenzioni.
Cosa aspettano i funzionari a cavalcare l’onda?
Lettera aperta settembre 2013, del collega Franco Mingozzi ( Vice presidente Nazionale e Presidente Regionale Emilia Romagna CNA unione servizi alla comunità)
https://ilcarrozziere.it/blog/wp-content/uploads/2013/09/lettera-di-Mingozzi-09-2013.pdf
vorrei rispondere a Claudio. faccio parte di quelle carrozzerie che tu dici facciano venire il mal di testa. in effetti io mi servo di una agenzia che si preoccupa di farmi avere ciò che mi è dovuto, in quanto applico una tariffa (la stessa che è depositata in camera di commercio) che altrimenti le assicurazioni non mi pagererebbero. quindi, capitolo1: io non faccio altro che chiedere ciò che mi è dovuto per diritto 2) non stò truffando o rubando a nessuno in quanto tempi e ricambi sono sempre coerenti con la perizia 3)l’ agenzia viene pagata solo se l’assicurazione non paga nei tempi e modi dovuti per legge 4) se quello che chiedo non mi spettasse( come vogliono insinuare periti ed assicurazioni) , secondo tè come mai fino ad oggi mi hanno sempre pagato senza fare troppe caroline? tutto questo per eprimerti il mio punto di vista senza volere fare polemiche.
Dall’antico proverbio toscano “dalla rapa non si cava sangue”,
Cosa potevamo aspettarci da questi dirigenti incapaci, se non il tentativo maldestro di mettere una pezza infetta all’emorragia di tessere.
Pronti a sacrificare (la cessione di credito) l’unica certezza in mano delle imprese di carrozzeria Indipendenti, per riportare dentro le loro associazioni le tessere perse in questi anni, grazie alla loro incapacità di capire, prevenire e ascoltare chi da tempo chiedeva un cambio di passo.
Vi invito a questo parallelismo ;
le carrozzerie che in questi anni non hanno investito risorse economiche in aggiornamenti tecnici, e organizzativi, si sono ritrovate con un grosso calo di lavoro.
Quando gli è stata prospettata la formula del fiduciariato si sono precipitate a firmare contratti capestro pur di vedersi le carrozzerie piene , senza capire che il vero problema, erano loro stessi e la loro inerzia nell’aggiornarsi come imprenditori.
Stesso ragionamento vale per questi dirigenti di categoria, per anni immobili a gestire il quotidiano,senza nessuna strategia o proiezione futura, spesso infastiditi perché sollecitati ad intervenire, si svegliano solo quando è in pericolo la loro poltrona.
Incuranti del ruolo che ricoprono e chi sono i loro clienti, (va ricordato che nascono e sono pagati per tutelare gli artigiani) sono pronti a svenderci pur di conservare le loro posizioni.
Non dobbiamo, non possiamo permettere che questo accada.
Il sopruso che sta avvenendo alle spalle della categoria, è molto peggio di quello che è avvenuto nei confronti degli automobilisti con la clausola risarcimento in forma specifica.
Fabrizio Contu. Carrozziere di FEDERCARROZZIERI
Da Tempario.it
Finalmente fatti e poche parole per il settore carrozzeria !!!
Tutti in fuga dal fiume dell’onda anomala!
Il nostro paese è caratterizzato da promotori di presunte innovazioni per il comparto carrozzeria, settore inteso ovviamente quale mucca da mungere.
Ulteriore elemento caratterizzante del predetto fenomeno è quello svolto dalle associazioni di categoria, dove è necessario e doveroso fare un netto distinguo tra l’operatività (volontà) dei rispettivi segretari nazionali e dei dirigenti-artigiani.
L’onda anomale ha visto nell’ultimo periodo iniziative quali il “Tavolo di concertazione ANIA – CNA -CONFARTIGIANATO” il nascere e sparire di reti, networks, circuiti, etc., quest’ultimi tutti con l’intento di canalizzare, erogare interventi a livello di carrozzzeria industriale, comunque tutti all’insegna di aggettivi quale chiarezza, patti trasparenti, con oppure senza coinvolgimento di soggetti legati indirettamente e/o apparentemente al mondo dei consumatore etc. Altresì, spuntate iniziative da parte di organismi peritali che invocano l’introduzione dei tempari del costruttore auto rispetto ai tempi di riparazione e sostituzione elaborati con metodo ex ANIA, metodo tutt’ora vigente nel contesto liquidativo del danno materiale con copertura assicurativa.
L’iniziativa pù marcante è maggiormente contradittoria con gli interessi della categoria è indubbiamente quella relativa (sembrerebbe tuttora in essere) al “Tavolo di concertazione ANIA – CNA – CONFARTIGIANATO”. Della predetta iniziativa sono emersi nella rete web copia di documenti, pubblicazione di articoli nei vari forum e blog del settore etc. Ma l’aspetto maggiormente imbarazzante è stato nel constatare l’imbarazzo di molteplici dirigenti-artigiani delle predette associazione di categoria. Soggetti spesso ignari, come in gran parte lo sono i loro iscritti, oppure infastiditi dalla perseveranza dei loro rispettivi segretari nazionali. Un noto avvocato di settore, leggendo i documenti emersi in rete ha effettuato una profonda analisi dei contenuti, la cui relazione è a dir poco preoccupante per la categoria dei carrozzieri. Allora ci si chiede quali possono essere gli aspetti strategici delle associazioni di categoria nel sviluppare ed intrattenere negoziati non vantaggiosi per la stessa categoria? Ma come è possibile non comprendere le differenze giuridiche tra la delega di pagamento e la cessione del credito???
La delegazione di pagamento nel progetto ANIA viene affiancata alla cessione del credito, come strumenti essenzialmente equivalenti. E’ della massima importanza sottolineare che così non è: cessione e delegazione sono strumenti enormemente diversi fra loro.
La delegazione di pagamento ha una sua utilità solamente in un ambito di consenso coinvolgente anche l’assicuratore, mentre rappresenta un’arma spuntata lì dove l’entità del danno non venga concordata. Mentre la cessione di credito comporta il trasferimento del diritto stesso in capo al carrozziere, la delega di pagamento lascia il diritto di esigere la prestazione in capo al danneggiato. Gli effetti di questa distinzione sono molteplici e tutti rilevanti.
Con il tempo e con la paglia maturano le nespole dice un proverbio italiano che deriva dall’uso contadino di far maturare a lungo le nespole (che non possono essere mangiate appena raccolte) in contenitori ricoperti di paglia. Il significato del proverbio è quello di aver pazienza e di attendere una soluzione che prima o poi arriverà.
Una soluzione è stata approntata: La realtà del Tempario Bada, già supportato da Casartigiani e dall’organizzazione peritale SNAPIS ha fatto un notevole passo in avanti! Ci è giunta la conferma che la ratifica del contratto negoziato da BADA con il massimo esponente della dirigenza-artigiani di ANC-CONFARTIGIANATO è stata avviata. Le attività ed i servizi del programma operativo di BADA prevede, oltre alla già in essere attività di tempificazione secondo il metodo dei tempi ex ANIA, la fruizione da parte dell’autoriparatore carrozziere di una seri di servizi finalizzati alla tutela dei loro interessi nell’ambito dell’esercizio del risarcimento del danno con copertura assicurativa. Nei prossimi giorni sarà nostra cura aggiornarvi nello specifico.
Apprezzabile la lettera aperta del collega Mingozzi, sopratutto in relazione alla carica che svolge in CNA. Vorrei tanto essere stato una Mosca per vedere la faccia del segretario nazionale di CNA alla lettura del documento del Mengozzi. Caro Mingozzi, in merito al tavolo di concertazione ANIA e visto le ultime integrazione apportate dal tuo segretario, possiamo solo convenire che egli e’ afflitto dai sintomi dalla sindrome di Stoccolma (quando l’ostaggio si innamora del proprio sequestratore), che per il caso specifico viene a chiamarsi sindrome di Via Stalingrado.
A quanto pare la sindrome di Stoccolma affligge anche CONFARTIGIANATO, leggi l’articolo sopra, quello tratto da tempario.it :
è vero che “il nostro paese è caratterizzato da promotori di presunte innovazioni per il comparto carrozzeria” ed è vero che i carrozzieri sono visti come delle mucche da mungere.
Volevano tagliarci fuori con il tavolo ANIA-CONFEDERAZIONI?
Ma questi che scrivono di CONFARTIGIANATO-CASARTIGIANI che fanno accordi con BADA non sono diversi:
dietro BADA ci sono gli stessi personaggi che hanno fatto accordi con compagnie e flotte per imporre i loro tempari ai carrozzieri: per avere il lavoro devono utilizzare il loro software (vero cavallo di troia).
Adesso vogliono completare l’opera facendo passare per ufficiale, attraverso il cappello della CONFARTIGIANATO, un tempario che viene portato avanti utilizzando una metodologia “ex-ANIA” che è vecchia, obsoleta, inadeguata.
Un vero e proprio esempio di “presunta innovazione”, complimenti !
Tutto fumo: è sempre la solita cricca, se la cantano e se la suonano cercando di darla a bere ai carrozzieri.
Cari colleghi, se vi sentite delle pecore, andate pure a bere l’acqua del loro stagno.
Se invece volete davvero cambiare, guardatevi attorno, le alternative ci sono e sono davvero nel nostro interesse perchè chi le propone non ha paura di dire le cose alla luce del sole e non si nasconde dietro società con soci anonimi.
NON STATE FERMI A SUBIRE, è quel che vogliono: iniziate invece col partecipare all’incontro di ottobre a Roma, diffondete e informate tutti di queste cose, chiedete che vi sia mostrata documentazione di chi vuol fare cosa e del perchè di certi accordi di parte senza prima ascoltare proposte alternative.
Perchè questi il piatto forte ve lo stanno confezionando, ve lo stanno pure dicendo.
Fra le righe, con grande furbizia e ambiguita’ degne dei peggiori politicanti, in modo tale che poi, a fatto compiuto, non possiate lamentarvi che non ve l’avevano detto.
E se state fermi a guardare e aspettare, vi verrà servito il piatto che vi sarete meritati e sarete costretti a mangiare quello.
O a morire di fame.
Buongiorno Adam,
Premesso che tu difficilmente sia un carrozziere perché scrivi troppo bene per essere uno di noi, potresti avere anche un po’ di ragione, però nel concreto hai sbagliato l’analisi.
Io non voglio fare l’avvocato di Bada, alla quale pago il canone per il software wincar, però mi chiedo dove saremmo oggi, non tu ma noi carrozzieri, se la partita del tempario sarebbe esclusivamente nelle mani di domus, oppure con coloro che per motivi non chiari vogliono i tempario del costruttore oppure con chi vuole venderai all’ania.
Se leggi attentamente, l’artijcolo di tempario.it mena di brutto ai due segretari nazionali di CNA e Confartigianato, dicendo che bada ha fatto l’accordo con il massimo esponente di ANC confartigianato. Allora io carrozziere capisco che l’accordo l’hanno fatto con il presidente Fogarolo in contrasto con il loro segretario nazionale. È questo mi sta bene. Il resto della tua lettera puzza di rivalsa, però questo ci sta non essendo tu probabilmente un carrozziere.
io mi chiamo Federico e seguo questo forum da lungo tempo. Innanzi tutto vedo un’incongruenza: come può un massimo dirigente della confartigianato firmare un accordo che va in una direzione diversa dai segretari? chi comanda? chi decide? perchè non fanno un’indagine di mercato e poi chiedono a chi paga (cioè ai carrozzieri) cosa sia meglio fare? Io qualche risposta me la sono data, ho fatto qualche ricerca e ho scoperto,parlando con alcuni carrozzieri indipendenti,che le alternative a domus e bada ci sono. Perché non sono state prese in considerazione?
Pultroppo come sempre siamo a discutere se siamo carrozzieri o non ,la realtà e che qui si stanno giocando partite economiche non indifferenti alle spalle di noi autoriparatori , per quello che sò le tre Associazioni di Categoria non condividono insieme un percorso che aiuterebbe la nostra categoria a far rispettare il tempario alle compagnie di assicurazione la motivazione di tutto e che soggetti ai vertici delle Associazioni si propongono come mercenari e si spostano secondo i vantaggi economici che vanno a chiedere a queste società indicate dai vari interventi questi senza valutare il rischio che anderemo incontro con dei tempari diversi tra se ,perdendo la nostra credibiltà nei confronti dei consumatori e delle compagnie di assicurazioni come se una casa automobilistica avesse per la sua rete tempari diversi non voglio entrare nel merito dei tempari che sono stati nominati fanno parte del sistema quello di fornire il tempario anche alle maggior Compagnie di assicurazioni tipo Generali ai noleggio di diverse case automobilistiche dove pultroppo tanti colleghi fiduciari e indipendenti si devono attenere a quel tempario allora io ripeto lottiamo per un tempario unico riconosciuto dalle tre associazioni e magari condiviso dal’ANIA come era una volta altrimenti ritorniamo ai vecchi tempi dove valutavamo insieme al perito il consultivo reale della riparazione.Tutti questi soggetti girano intorno a noi per fare profitti a nostro carico, oggi con un programma da tre soldi possiamo realizzare un consultivo giusto e aggiornato immediatamente
Caro Galli,
questo favoloso strumento, ” il blog” necessita adesso di un piccolo miglioramento e mi spiego. Ci sono tre tipi di soggetti che scrivono:
1. Colleghi carrozzieri
2. Colleghi carrozzieri che per diversi motivi (appartenza , cariche sindacali etc) che preferiscono scrivere sotto copertura (io potrei fare parte di questa categoria).
3. Non carrozzieri, ovvero soggetti che ruotano intorno al ns settore e che scrivono articoli subordinati ai propri interessi.
Mi permetto di suggerirti che il movimento e’ ora arrivato al punto tale per cui questo blog può pretendere la validazione dell’utente che desidera pubblicare il proprio pensiero.
Per supportare quanto sopra, ti dico che tu oggi non hai più bisogno di un anonimo che ti INFORMA sulla nascita del tavolo di concertazione.
Le associazioni di categoria sono allo sbando, per il movimento e’ arrivato il momento giusto per fare un salto di qualità.
In risposta a Federico
Giuro che questo sarà il mio ultimo post sul blog.
Federico mi permetto di dirti che fai fatica a capire certi meccanismi, noti però a quasi tutti noi carrozzieri. Nelle associazione di categoria, il funzionario nazionale chiamato segretario e che tu fraintendi quale segretario politico, ha un ruolo operativo. La politica e le decisioni spettano al direttivo nazionale con a capo il Presidente. Per statuto, questi sono artigiani attivi, nel nostro caso quindi autoriparatori. Quindi chi veramente dovrebbe comandare ti dovrebbe adesso risultare chiaro. Poi c’è la variante dove emerge il segretario, ovvero laddove il Presidente di categoria o di mestiere, non ha gli attributi ben dimensionati. Il resto del tuo post non lo commento perché ho capito chi potresti essere.
Li ho ben capiti i meccanismi: pastrocchio, e papocchio. Silvano ha ragione e la mia domanda comunque rimane: perchè non sono state prese in considerazione le alternative?
La democrazia prevede la libertà di scelta.
Senza condizionamenti il collega carrozziere deve scegliere il tempario che vuole.
In un software di preventivazione, oltre al tempario ci sono tante altre funzionalità che fanno di un applicativo un prodotto di gestione completo, utile anche per la gestione del sinistro, del consuntivo e delle auto sostitutive.
Come dico da tempo, il tempario, considerando il metodo di tempificazione, serve come indicazione.
Il consuntivo, per le carrozzerie indipendenti, è il tempario più affidabile, quello che ogni imprenditore dovrebbe prendere in considerazione.
Vi ricordo che il metodo di tempificazione prevede dei test su vetture nuove, non incidentate.Tempi diversi da quelle che i nostri addetti impiegano per lo smontaggio di parti danneggiate.
Per i fiduciari è altra storia, il tempario è deciso dalla compagnia, se lavori per più compagnie devi acquistare piu’ programmi; poi c’è il perito, che il consuntivo non lo prende quasi mai in considerazione, anzi, alcune volte utilizza come verifica al preventivo del carrozziere fiduciario il palmare con “perizia-light”, un nuovo sistema ideato per abbattere i costi di risarcimenti nelle carrozzerie convenzionate.
su canale 5 ,pomeriggio 5 di barbara d’urso alle ore 19.30 filmato per noi carrozzieri
ho capito: per i fiduciari è la compagnia a decidere il tempario, che guarda caso è fatto dalle società che poi obbligano carrozzieri e periti ad usarlo dentro i loro software, pena la non canalizzazione del lavoro.
Vedi presto e bene, vedi generali, vedi cattolica, vedi flotte e alcune compagnie.
Con il benestare delle due Confederazioni che fanno accordi attraverso presidenti e segretari che sono in contrasto fra di loro e non si capisce bene chi comandi perchè il meccanismo è complesso, mica scemi: così non si troverà chi è responsabile della svendita della categoria al miglior offerente, perchè se due piu due fa quattro quelli di cui si parla qui dentro sono tempari per fiduciari.
E allora, questi tempari sono carta straccia, si vada avanti a consuntivo e vinca chi è più efficiente.
il tempario di una concessionaria per cui lavoro per la sostituzione di un parabrezza dà max 1,9 ore. lo stesso parabrezza con il mio tempario ne dà 4,2 . qualcosa non quadra
Caro Adam dal ruolo che rivesti dovresti conoscere la storia della cessione della licenza a Domus e delle motivazioni che hanno mosso le scelte fatte dai ” CAPI ” di allora, cosi’ come conosci i contenuti della proposta fatto da un noto esponente sindacale per il tavolo di concertazione. Le novità e le cose nuove non sono mai venute dai consessi romani ma dall’umiltà dell’ascolto , dote che manca a troppi “unti dal Signore ” che ancora calcano la scena.
Ciao Mauro, infatti il punto per noi è ricavare il giusto dall’operazione e il tempario dovrebbe aiutarci a fare questo calcolo. Ma siccome il calcolo si fa moltiplicando tempo x tariffa e le tariffe di manodopera sono diverse, ecco che c’è di lavora a 70€ l’ora e ti mette 1,9 mentre c’è chi lavora a 35 e ti mette 4,2. Si capisce che il tempario è uno strumento non tecnico bensì politico per costringere tutti i carrozzieri a stare ingabbiati e livellati verso il basso, non a caso le compagnie e le flotte fanno accordi tagliando la tariffa di manodopera, prima ancora di ritoccare il tempario agendo sui software (che infatti cercano di imporre ai carrozzieri). Se c’è chi denuncia chi sta dietro a questi tempari è perchè i loro interessi fanno si che si crei un conflitto. E a quanto pare, i dirigenti e segretari delle Confederazioni, invece di difendere gli interessi della categoria con iniziative per farla crescere professionalmente e culturalmente, vanno a far tavoli di concertazione da una parte e accordi con società che tengono il piede in due scarpe dall’altra. Un tempario di riferimento ci può anche stare, ma dev’essere fatto dai carrozzieri e se i carrozzieri hanno bisogno di farselo fare da una qualche società questa dev’essere una società che non abbia accordi con compagnie di assicurazione o flotte, entità a cui interessa solo controllare i carrozzieri per pagare il meno possibile infischiandosene della sicurezza e della qualità della riparazione. Tanto poi se succede qualcosa per colpa di una riparazione fatta male, in galera ci finisce il carrozziere, mica loro.
Caro Alex, che dire, hai ragione.
Il tuo intervento getta benzina sul fuoco: i “CAPI” di allora sono poi finiti a fare i “consulenti” (o chissa’, forse anche i soci anonimi, tanto a quanto pare non si puo sapere) della societa che oggi dice di fare il tempario e che usa tempario.it (portale nato come emanazione ANC e poi diventato invece ad uso e consumo di questi soggetti che tutti ben conoscono) per dire i carrozzieri:
“facciamo un tempario, approvato da Casartigiani e Confartigianato, i cui costi sono pagati dai sofware che siete obbligati a usare se volete lavorare con flotte e compagnie”.
Dall’altra sponda (CNA e altra societa’) la musica non cambia, dal momento che adesso anche codesta societa’, che al termine dell’Accordo ANIA era stata chiamata alla costruzione di un tempario “super partes”, si propone con un proprio software replicando paro-paro la stessa tipologia di “imposizione dall’alto” come condizione per mettere il carrozziere nella condizione di lavorare.
Ergo, non e’ piu super-partes (ammesso che lo sia mai stata).
Le softwarehouse “indipendenti”, che inseriscono all’interno dei propri programmi l’uno o l’altro tempario, pagano una royalty a queste societa’ finanziandole per produrre i tempari e poi si trovano a subire una concorrenza sleale perche’ loro, le societa’ che fanno accordi con le Confederazioni e che producono tempari, vanno anche a vendere anche i loro software, per di piu’ forti delle imposizioni “dall’alto”dovute agli accordi presi con compagnie e flotte.
E le Confederazioni stanno a guardare… anzi, peggio: fanno accordi con questi senza curarsi minimamente di valutare possibili alternative… ci sara’ un motivo, forse questi accordi non li fanno gratis……
e il pranzo e’ servito.
Un saluto, Adam.