Pirateria stradale: in Italia, si viaggia al ritmo di un migliaio di episodi l’anno. Parliamo dell’automobilista che causa un incidente e scappa, diventando pirata. E perché fugge? Quasi sempre, perché non ha la Rc auto: e se si ferma a fare la constatazione amichevole, dovrà risarcire l’altra macchina danneggiata di tasca propria, col rischio, in caso di intervento delle forze dell’ordine di sequestri e sanzioni ulteriori. In alcuni casi la fuga è invece  dovuta a altri motivi, bonus malus che aumenta il prezzo della polizza, o vettura rubata o semplicemente  uno scarso senso civico. Un fenomeno da paura, visto che nel nostro Paese alcune stime parlano addirittura di 4 milioni di veicoli circolanti senza copertura  Rca, ossia 8 mezzi su 100.

Come aiutare la vittima

Quando la vittima decide di riparare il danno la patata bollente passa al carrozziere che se ci sono i requisiti (auto non assicurata ma identificata), potrà rivolgersi al Fondo di garanzia per le vittime della strada, per ottenere il risarcimento dei  danni all’auto. Infatti nel caso sopra esposto non può ovviamente scattare la constatazione amichevole: niente indennizzo diretto né procedura normale. E il malcapitato si affida al carrozziere, che ha anzitutto un dovere etico e umano nei confronti di chi ha avuto una disgrazia economica (tale è il danno causato da un pirata) al quale non può sottrarsi anche  per non perdere il potenziale cliente, che può essere aiutato.

Quattro consigli di Federcarrozzieri:

1) La vittima deve sforzarsi di ricordarsi la targa del pirata, diversamente il veicolo risulta “sconosciuto” e il Fondo non eroga alcun risarcimento per danni materiali (a meno che non vi siano gravi danni alla persona). È sempre meglio fornire il maggior numero d’informazioni possibile al Fondo compreso marca e modello dell’auto pirata, il quale, va evidenziato, è molto restio a tirar fuori quattrini per sinistri di tal fatta che non vedano l’intervento delle forze di polizia.

2) Testimoni a tutto spiano. E’ particolarmente utile provare il fatto anche nel caso in cui il veicolo antagonista sia assicurato e si sia allontanato per questioni di “malus”. In tal caso occorre identificare chi era con la vittima in auto, la presenza di passanti in quel momento presenti al sinistro, occorre  indagare  fra negozianti, abitanti, chiunque possa dargli una mano. E verifichi se nella zona dell’incidente ci sono telecamere, che potrebbero aver ripreso la scena. Così da fornire la prova del sinistro, e da rintracciare il colpevole, e se questo risulta assicurato ottenere il risarcimento o per le vie normali ( capita che il responsabile si “ricordi” successivamente del sinistro) o mediante richiesta al Fondo se il responsabile risulta non assicurato.

3) Talvolta , in alcune regioni d’ Italia, è opportuno che la vittima faccia  denuncia alle Forze dell’ordine del sinistro avvenuto: meglio ancora se, immediatamente dopo l’incidente, sono state  allertate Polizia o Carabinieri poiché  in ipotesi di sinistro con lesioni la condotta del pirata che si allontana integra il reato di omissione di soccorso, oltre che una violazione del codice della strada che prevede, in caso di sinistro l’obbligo di fermarsi e fornire i dati alla controparte .

4)Occorre spiegare alla vittima che si può utilizzare uno strumento prezioso: la cessione del credito. La carrozzeria potrà così gestire per conto del cliente le richieste danni, facendosi aiutare da un patrocinatore o da un legale esperti nella materia: per danni di questo tipo, la burocrazia è infernale.

Coi piedi di piombo

Con la crisi che morde, con quel brutto vizio di ritardare i pagamenti cui si ha diritto, il carrozziere deve sì sfruttare l’opportunità fornita dai danni da pirateria stradale (questione in passato snobbata dai riparatori). Ma con cautela: i tempi del risarcimento assicurativo sono lunghi. Anche perché sia le Assicurazioni sia il Fondo di garanzia subiscono tentativi di truffa da parte di  automobilisti che si fingono vittime di pirati per estorcere un risarcimento non dovuto. Valutate se non sia il caso di attendere il rimborso assicurativo prima di riparare l’auto.

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