Meno peso, maggiore possibilità di design: è il futuro dell’auto. Le Case stanno studiando materiali sempre più leggeri, prendendo ispirazione dal settore aerospaziale, che siano al contempo molto resistenti. Grazie alle sue caratteristiche di leggerezza e resistenza, la fibra di carbonio è diventata il materiale d’eccellenza delle imbarcazioni sportive, ma anche dell’industria eolica e soprattutto, come accennato in apertura, del settore dell’aerospazio. Generalmente, iniziano le applicazioni militari, seguono quelle nell’aerospazio, infine si arriva ad altri settori come le auto. Più leggeri del 70% rispetto all’acciaio e del 30% rispetto all’alluminio, i materiali compositi erano utilizzati già negli anni 80 per le pale degli elicotteri e negli anni 90 per la costruzione del cacciabombardiere Stealth.
Per le elettriche
Con la diffusione delle macchine ibride ed elettriche, i Costruttori necessitano davvero di leggerezza, in modo da compensare le batterie. Di qui, la soluzione fibra di carbonio. Tuttavia, non vanno trascurati gli studi per la pedaliera: molte Case fanno abbondante uso di plastica in luogo del metallo. Si fanno strada anche materiali sintetici, sempre più resistenti, per i motori al posto di tradizionali componenti in metallo e gomma. I Produttori vanno anche a caccia di plastica leggere e resistenti per portelloni e parafanghi, magari con iniezioni d’aria in fase di stampaggio. Sempre più spazio all’alluminio, che pesa circa un terzo dell’acciaio. E ci sono Case che azzarderanno le molle delle sospensioni in plastica rinforzata con fibre sintetiche.
Fibra di carbonio, la regina
Per la realizzazione di strutture in composito, le fibre di carbonio vengono intrecciate: nascono panni in tessuto di carbonio. Che poi, messi in posa, vengono immersi nella matrice. Le fibre di carbonio hanno un’elevata resistenza meccanica, e una forte resistenza a variazioni di temperatura e all’effetto di agenti chimici, nonché buone proprietà ignifughe. Ma che accade se (oggi) una vettura sportiva con abbondante fibra di carbonio (per abbassare consumi ed emissioni), e una normale macchina a batteria del futuro (con tanta fibra leggera per equilibrare il peso notevole delle batterie), vengono danneggiate in un sinistro? Un po’ come quando una persona si sottopone a radiografia per scoprire eventuali fratture, allo stesso modo sulle fibre di carbonio viene effettuato uno screening radiografico. Le strumentazioni si avvalgono di rilevamenti termografici, ultrasonici e ai raggi X. Per evidenziare eventuali deformazioni e compromissioni delle parti o delle strutture non rilevabili a occhio nudo. Si deve circoscrivere il danno e poterne stimare di conseguenza l’incidenza a livello delle strutture. Spesso, però, per la riparazione, si dovrà sostituire l’intero componente.
Evoluzione del carrozziere
Le alterazioni lievi alla fibra di carbonio di un modello non presentano problemi: i componenti non strutturali sono facili da sostituire. I guai possono nascere se occorre riparare danni alla struttura portante. Tutto varia in base all’entità delle conseguenze di un impatto; e allo stato delle parti strutturali. Ma non va dimenticato che parliamo di filamenti del diametro tra i 6 e i 10 micron, sei/dieci volte più sottili di un capello umano, in grado di avere una resistenza fino a dieci volte superiore all’acciaio. È difficile che un bolide con grande quantità di fibra di carbonio possa essere riparata in una carrozzeria tradizionale. Spesso, le Case che sfornano le supercar forniscono al cliente la riparazione a domicilio. Però siamo all’inizio, e chissà che in futuro un po’ tutti i carrozzieri possano attrezzarsi per riparare anche le “belve” da 300 km/h in fibra di carbonio.
Non vedo il problema. fin dal 1980 all’iscrizione alla Camera di Commercio sono registrato come officina carrozzeria e costruzioni in compositi , in collaborazione con un ingenere aerospaziale progettiamo e costruiamo velivoli ultraleggeri, abbiamo una fresa cnc per modellazione, ma non mi dilungo oltre è sufficiente visitare le pagine del mio sito.
L’autogiro progettato e costruito da me con soluzioni tecniche innovative e registrato come modello di utilità al ministero dello sviluppo economico ( vedasi file PDF nella pagina) mi è stato copiato da una fabbrichetta spagnola e commercializzato con successo.
Quindi ben venga l’evoluzione, il fatto è che tanti professionisti del settore rimangono fossilizzati li e non aprono la mente.
Un collega Che si rivolse a me per effettuare delle saldature a TIG su alluminio fece degli apprezzamenti al limite dell’offensivo denigrando il mio lavoro sugli aeroplani .
Gli ingoranti restino a piangere il loro male.
bravo claudio elogiamo la tua grande modestia ,, rimani pure sul tuo piedistallo ma qui si parla del futuro della carrozzeria e non della boria che hai emanato, noi abbiamo a che fare tutti i giorni con le innovazioni e credimi nessuno sta alla finestra a guardare. diciamo che c’e’ molta incertezza nel futuro e questo grazie alla crisi che non abbiamo certo provocato noi e alla burocrazia che ci chiede sempre piu regole ,, buone o cattive che siano , non penso che ci siano artigiani che non amino il proprio lavoro e che non sperano di migliorare e se qualcuno ci arriva prima di un altro ,, un vero artigiano son certo che non disprezzerebbe un altro che ci arriva con piu fatica. comunque ti auguro di migliorare nel lavoro e nel carattere. con la speranza che non ti trovi un domani a dover dire ,, (ci ho provato ma non e’ andata come speravo… ) nonostante ti faccio tanti auguri
rispondo ad Alfonso tratto da Albert Einstein :
“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’ inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.”
Cari colleghi credo che per la carrozzeria già da qualche anno l’evoluzione dei componenti è in atto. La stessa classica lamiera per intenderci è cambiata. Prima quella zincata e poi le miscele con diverse leghe strane dove gli stessi produttori di saldatrici fanno confusione e contraddizione sul tipo di saldatura da effettuare. Classico esempio la saldobrasatura. Ho chiesto a due diverse aziende che producono saldatrici e le risposte sono opposte. Una diceva che per le auto nuove la saldobrasatura bisogna utilizzarla anche per i componenti strutturali altrimenti col tempo la saldatura tradizionale molto rigida rompe la lamiera. L’altra invece diceva che la saldobrasatura è utile solo per le lamiere non strutturali quali tetto o fiancate o sottoporta in quanto riscalda molto di meno e non deforma. Il problema secondo me è che chi produce non si interessa della riparazione , anzi fa le auto complesse e antieconomiche se subiscono danni per vendere sempre il nuovo. Insomma il classico usa e getta!
Buon lavoro a tutti.
Grande Claudio mi piacerebbe conoscerti il mio n è 0376 657382 oppure ########
2 o 3 come te non avremmo bisogno ne di sindacati ne di confederazioni. Complimenti ancora
Gino Ostini
Complimenti a chi trova alternative lavorative altrui. Il carrozziere non è solo capace di riparare automobili, anzi.. Giusto che si metta in risalto la nostra professionabilità . Ma è anche vero che oramai noi tutti, o quasi tutti, siamo e saremo pronti a qualsiasi tipologia di riparazione, ma dobbiamo farlo coi giusti criteri, ripagati in base ai nostri investimenti. La crisi che stiamo percorrendo è in parte voluta da noi, smettiamola di sputtanare il nostro settore e riprendiamoci i nostri diritti, e la crisi finirà. Saluti.
rispondo ad ALFONSO, sei stato un grande signore nel rispondere al sig. Claudio, io avrei detto qualcosa di piu brutto, dico solo che CLAUDIO ha solo approffittato di questa mail per descriversi quello che è, non fa parte delle persone UMILI. saluti Davide
Quali sono i carrozzieri cosidetti UMILI ? quelli che fanno concorrenza col prezzo al ribasso? bene allora io non sono umile, mi sono sempre battuto per percepire la mia giusta parcella.
Ho espanso il mio lavoro estendendo le lavorazioni a settori inerenti la carrozzeria ma per passione, per la passione di offrire un servizio aggiunto ai comuni lavori di carrozzeria.
Vedo anche tanta boria in carrozzieri incompetenti che credono di convincere la clientela con attrezzature avvenieristiche che nemmeno sanno usare bene e poi ai alle prime difficoltà chiudono e mettono in vendita quelle stesse attrezzature, io non sono di quella ” pasta” , crisi o non crisi io vado avanti e non chiuderò mai, anzi, presto subentrerà mio figlio a cui spiegherò come comportarsi.
Saluti
Ma mi pare che siamo andati fuori de discorso, la discussione èra sulle auto leggere e io vorrei riportare il discorso sulla possibilità che un domani le case costruttrici facciano largo uso di carbonio.
La fibra di carbonio non portà mai essere usata come il ” caviale tutti i giorni a colazzione pranzo e cena” il carbonio è una fibra pregiatissima da utilizare solo in parti fortemente sollecitate da sforzo e non viene mai utilizzato puro ma a sandwich con fibra di vetro o kevral.
Saranno soltanto le auto di prestigio da 300 400mila euro a utilizzare tali strutture , le auto comuni si alleggeriranno sicuramente ma con l’utilizzo di plastiche e altri materiali riciclati.
Bello sarebbe avere ogniuno di noi un’auto elettrica ( la tecnologia cè gia) batterie al litio,2 o 4 motori brushel incorporati nelle ruote, niente differenziali, niente motore nel vano cofano ma ci vorrebbe una rete elettrica raddoppiata e una miriade di centrali elettrice x ricaricare continuamente un parco macchine di milioni di veicoli, e poi fino a che il petrolio non sarà esaurito figuriamoci se i governi rinunciano a tutte le accise che ci sono sopra.
Tranquilli , cambierà poco a breve tempo.