Risarcimento in forma specifica e abolizione cessione credito: terzo tentativo di uccidere la libertà
All’epoca, c’era Mario Monti. La lobby delle Assicurazioni riuscì a far breccia con estrema facilità. E così, arrivò un decreto che introduceva il risarcimento in forma specifica (per gettare gli automobilisti danneggiati da un incidente fra le braccia delle carrozzerie convenzionate con le Compagnie) e l’abolizione della cessione del credito (per far sì che il carrozziere indipendente non potesse difendere l’automobilista, in questo modo da solo contro i giganti delle Assicurazioni). Fu in quei giorni che i 17.000 carrozzieri indipendenti si fecero sentire: con Federcarrozzieri si cercò di spiegare ai politici che quelle norme erano contro la libertà, abbattendo la libera concorrenza e favorendo il totale controllo del mercato Rc auto da parte delle Compagnie. La seconda ondata arrivò con il sottosegretario Vicari: fu lei lo scorso anno a piazzare nel decreto Destinazione Italia l’articolo 8, con il risarcimento in forma specifica e l’abolizione della cessione del credito. Altra presa di posizione molto forte di Federcarrozzieri. Stavolta, il movimento s’ingrossa contro la potentissima lobby delle Assicurazioni: ecco la Carta di Bologna, un successo che profuma di libertà. Ma la terza botta è delle scorse ore: in arrivo un disegno legge con il risarcimento in forma specifica e l’abolizione della cessione del credito, cervellotiche norme sui testimoni nel processo civile e la solita storia del taglio dei risarcimenti per le lesioni gravi.
Cosa c’è dietro
Sono le Compagnie a spingere. D’altronde, trovano terreno fertile, con un ventennio di norme create da tutti i Governi a favore delle Assicurazioni: indennizzo diretto, decurtazione dei risarcimenti per le microlesioni, sostanziale abolizione del rimborso del colpo di frusta. Ma la propaganda di chi ha scritto quest’ultimo disegno legge è massiccia e insidiosa, tale da divorare le menti deboli. Basti pensare a come si chiama il disegno legge: ddl concorrenza. Ci vuole fegato per inserire due norme così anticoncorrenziali e liberticide (come risarcimento in forma specifica e abolizione della cessione del credito) in un disegno legge per poi chiamarlo ddl concorrenza.
La propaganda dello sconto
Saranno i telegiornali, in particolare, a pompare di brutto il ddl concorrenza (ci viene la nausea a chiamarlo così). In che modo? Col messaggio da infilare nei cervelli dei telespettatori: grandi sconti a chi accetta risarcimento in forma specifica e abolizione della cessione del credito: Già lo abbiamo sotto gli occhi il comunicato-velina di chi ha inventato il ddl concorrenza: “Paghi 1.000 euro l’anno di Rca? Ora, pagherai 750 euro. Grazie al super sconto del 25% dato dal disegno legge concorrenza”. Roba da pescivendoli che vendono trote al mercurio sottocosto. Ma tant’è. Siamo attesi da settimane di battaglia: serve l’aiuto di tutti i carrozzieri indipendenti. Senza contare avvocati, patrocinatori stragiudiziali e medici legali, anch’essi massacrati da queste norme liberticide.
CI RISIAMO!!!!!! DIVENTA SEMPRE PIU FATICOSO.QUANTE FIRME CI VOGLIONO PER INDIRE UN REFERENDUM? L”IDEA E DI FAR ABOLIRE RCA OBBLIGATORIA VISTO CHE DI FATTO DIVENTERRANNO DANNI DIRETTI POLIZZE KASCO.
Mi chiedo una cosa e ne spero un’altra:
1°: perché la Vicari riesce ad inserire questa “Contro-riforma” e i molti senatori, deputati, onorevoli a noi vicini non riescono a farlo? Abbiamo, vero, circa 4 proposte di legge interessanti, ma non riusciamo ad inserirle in nessun “DDL Concorrenza” come fanno invece le Assicurazioni?
2°: spero che stavolta saremo ancora più uniti, ricordando che la Libertà di Concorrenza e di Mercato non hanno bandiere, né inimicizie di singoli.
Buon lavoro a tutti noi.
cari amici carrozzieri questa è la prima volta che scrivo su questo blog e ad esser sincero temevo che questo momento sarebbe arrivato, e sono sconcertato, se passa questa legge sono guai seri per noi carrozzieri liberi, ma i carrozzieri convenzionati, fanno finta di non capire o sapere ,vuoi per ignoranza,
vuoi perchè sperano che le cose in futuro andranno meglio, è che sono tutti economicamente disastrati
o lo stanno per diventare, se per caso riuscissimo a fargli aprire loro gli OCCHI probabilmente non ci sarebbe stato nessun problema o leggi che tengono. Quei carrozzieri sono degli insicuri e degli incapaci
a gestire o procurasi e mantenere la clientela quindi puntano su quel tipo di assicurati che segue solo ciò che gli dicono le agenzie. Comunque il problema è che i ricavi per loro sono pochi, quindi come già scritto sopra questi carrozzieri sono disastrati economicamente e purtroppo togliendoci del lavoro in modo disonesto(concorrenza sleale approvata dallo stato) danneggiano noi e allora amici TUTTI UNITI SCIOPERIAMO MANIFESTIAMO FACCIAMO TUTTO CIO’ CHE POSSIAMO FARE UNIAMOCI !!!.
In tutta la mia zona sono rimasto l unico a non essere fiduciario. Il mio operato degli anni scorsi mi permette ancora di tenere duro. Ben ricordo quelle riunioni dove si proclamava la lotta contro contratti penalizzanti. Ora….pure il papa ha detto basta a questo buonismo generalizzato. Le altre guance sono finite. IO NON HO COLLEGHI. Ho solo antagonisti. E andrò avanti per la MIA strada.
Buongiorno
Questo è lo sviluppo di tutto quello che le assicurazioni han progettato nel tempo,cosa che noi non siamo mai stati in grado di fare.
Stiamo qua ancora,a cercare di capire tra convenzionati o no cosa come e perchè chi la visto che roba era verde rosso a ballette o a quadri, senza risolvere nulla……………
Ma possibile che come nei telegiornali sti qua raccontano le fiabe da far credere alla gente ,noi non siamo in grado di fare altrettanto raccontando invece la verita’?
La mia visione del nostro mestiere è che lo vedo giunto alla fine, e come ho sempre previsto tra prendere per la gola carrozzerie fiduciarie da far morire lentamente intanto che quelle che non lo sono muoiono piu’ velocemente, ci sia un disegno atto a far si, che cliente indirizzato dalle compagnie dove gli dicono, intanto si abituano alla strada ,e dopo quando la strada è imparata il gioco è concluso.
Il moribondare delle carrozzerie private sara’ soppiantato da quelle delle compagnie,che per ora sono impossibili da gestire perchè facinorose burocraticamente non convenienti in gestione dei dipendenti ecc ecc ma una volta che le regole le faranno loro i clienti si adegueranno alle loro condizioni e molte altre incombenze diventeranno inutili dato che a farsi cambiare,modificare o far fare ad ok le leggi sono dei maestri,e visto che nessuno avra’ piu accesso alla cessione del credito potranno fare il bello e cattivo tempo.
Chissa’ se quel lumi di geni eccelsi dei vari politici che han apportato e consigliato tutte ste belle modifiche han tenuto conto che non ci sono solo i colpi di frusta inesistenti nei sinistri stradali, ma anche i danni reali e gravi che poi il danneggiato si trovera’ a gestire nel marasma piu’ totale, senza poter cedere il credito ad un legale che farà per conto suo i suoi interessi.
Tra i miei clienti ho parecchi avvocati e la tendenza ultima è quella di non occuparsi dei sinistri con le assicurazioni,perchè molto dispendiosi e poco remunerativi, quindi già le assicurazioni han fatto un buon lavoro.
E a breve anche il nostro lavoro finira’ per non essere piu sostenibile, perchè non remunerativo,e il lavoro delle assicurazioni anche in questo caso è stato di eccelsa fattezza…………..
Questa è una trattativa unilaterale,come piace definire spesso alle assicurazioni, dove loro fan le regole e noi le subiamo fine……………
PIENA SOLIDARIETÀ ALLA LOTTA DI FEDERCARROZIERI. Da anni affianchiamo periti e carrozieri per evitare il totale monopolio delle assicurazioni, le più care d’Europa, pagando volentieri anche un prezzo salato, visto il silenzio omertoso di politica e Ministeri. Consiglio la certificazione a norma internazionale UNI EN ISO della vostra professionalità, gli levate lerba da sotto i piedi. Ciò è possibile perché esiste la legge 4 del gennaio 2013 – da noi ispirata e promossa con tante categorie di professioni non riconosciute – nella quale lo Stato riconosce la professionalità di chi ottiene un certificato professionale ISO. Siamo a disposizione per ogni necessità.
cosa c’è da commentare…questo pesce puzza sempre di più!!!!!
Accolgo con un plauso stupito Claudio.
Sinceramente è una strada che non avevo personalmente contemplato, ma che a mio avviso sarebbe interessante percorrere, in quanto l’Artigiano, da sempre E’ un PROFESSIONISTA del suo lavoro.
Pertanto, da Professionista non ordinistico, consiglio vivamente di valutare questa opportunità ai nostri collaboratori Carrozzieri.
Pardòn, intendevo Niccolò Eusepi
In questo momento di forte crisi per le carrozzerie italiane spesso non si pensa ai danni di una convenzione con le compagnie di assicurazioni! IL miraggio di lavoro fa accettare proposte indecenti che cancellano la libertà dell’autoriparatore . Lo posso confermare per le precedenti esperienze! Colleghi SVEGLIAMOCI e cerchiamo di difendere la categoria.
Pubblicato su Repubblica.it:
di Valentina Conte
Un’altra lenzuolata di liberalizzazioni. È pronta, ma non riesce a vedere la luce. Anzi, perde pezzi in corso d’opera. Al punto che oggi con ogni probabilità, in Consiglio dei ministri, entreranno le norme su banche e trasferimento dei conti corrente, stralciate, così come anticipato dal premier Renzi. Ma non le altre. Troppi i malumori nelle retrovie. Già forti le pressioni di lobby e gruppi di interesse. E dunque assai rischioso mettersi contro pezzi di Paese in settimane cruciali per le riforme istituzionali, l’elezione del presidente della Repubblica, la tenuta della maggioranza. Così per ora il testo è nei cassetti del ministero dello Sviluppo economico e di Palazzo Chigi. Ma una sua copia, in bozza, comincia a circolare anche tra gli addetti ai lavori sin qui all’oscuro. Non tutti contenti.
Assicurazioni, benzina, edicole, energia, farmacie, trasporti locali, porti e aeroporti, poste, avvocati e notai. Questi i settori (oltre alle banche) nel mirino dell’ambizioso disegno di legge sulla Concorrenza, che punta a rompere monopoli, liberalizzare i mercati dei servizi, aumentarne l’efficienza riducendo i costi. Punti e settori nevralgici, in grado di costringere due governi – Monti e Letta – a vistose retromarce. Renzi riuscirà laddove altri hanno fallito? Non pare a giudicare dalle premesse. Il testo non è ancora ufficiale e già viene smentito. Il sottosegretario allo Sviluppo Simona Vicari (in quota Ncd), ad esempio, in un’intervista alla testata Farmacista33 ha rassicurato la categoria, qualche giorno fa, che «non è auspicabile intervenire ancora sulle farmacie », dopo Monti nel 2012. E dunque no all’apertura di nuove farmacie e alla possibilità delle parafarmacie di vendere farmaci di fascia C. Eppure le norme sono lì, nel ddl Guidi. «Altri interventi mi sembrano più urgenti», prosegue però la Vicari. «Come l’RcAuto e la riforma dei trasporti». L’RcAuto soprattutto. Riforma a lei cara, respinta però con perdite dalla commissione Giustizia della Camera nel 2013, al punto che il premier Letta fu costretto a stralciarla dal decreto Destinazione Italia per il coro infinito di proteste che la bollavano come scritta dalle assicurazioni. Eccola qui, pari pari nel ddl Guidi: sconti a chi mette la scatola nera e a chi rinuncia a scegliersi il carrozziere per le riparazioni, accettando quello imposto dalle compagnie, identificazione dei veicoli non assicurati mediante tutor e soprattutto mandato al governo (scavalcando il Parlamento) di riscrivere le tabelle per i risarcimenti ai maxi lesionati, per abbassarli, sussurrano i maligni.
E ancora. Mercato dell’energia totalmente aperto, dunque uscita progressiva dal “regime di maggior tutela”, quello in cui le tariffe sono fissate ogni trimestre dall’Authority (ma rischio di bollette più salate). Apertura di nuove pompe di benzina ed edicole senza vincoli. Possibilità di vendere giornali anche in bar, supermercati, librerie, benzinai. Privati nel trasporto locale, in concorrenza con il pubblico. Affidamento delle aree commerciali degli aeroporti mediante gare d’appalto. Stop alla proroga delle concessioni in essere dei porti. Più posti da notaio, in rappresentanza di «una popolazione inferiore a 7 mila abitanti» e non come ora con «almeno 7 mila abitanti » e possibilità di farsi pubblicità. Abrogazione dei parametri per il compenso degli avvocati, pubblicità consentita, obbligo di preventivo anche se non richiesto, liberalizzazione della consulenza stragiudiziale. Eliminazione dei vincoli per il cambio di operatore telefonico, televisivo e di servizi Internet. Adozione della direttiva europea 92 del 2014 che consente di trasferire i conti corrente gratis e in due giorni da quando l’utente autorizza la nuova banca. Il ddl introduce sanzioni per gli istituti di credito inadempienti, proporzionali al ritardo e alla giacenza. Sconti sui libri anche sopra al 15%. Introduzione del débat public alla francese, una sorta di consultazione popolare prima dell’avvio di opere infrastrutturali, per ora energetiche. Misure “per incrementare la libertà d’accesso dei privati all’esercizio di attività sanitarie non convenzionate con il sistema sanitario”.
Insomma, una tela di Penelope. Ispirata alla relazione annuale dell’Antitrust, firmata da Pitruzzella nel luglio scorso, così assicurava il ministro Guidi alla fine di novembre: «Siamo praticamente pronti». Da allora sono passati due mesi e molti altri, lobby e interessi dei partiti permettendo, ne trascorreranno.
Signori si balla.
Condivido pienamente la soluzione della certificazione ISO.. Ma se tutelati da leggi e regole chiare, ben distinte, che ci tutelino, ed obblighino le assicurazioni a risarcire non il danno stesso con indennizzo diretto, ma le riparazioni, solo ed esclusivamente con ricevuta fiscale o fattura, ed a carrozzerie certificate. Saluti.
Vi invito a leggere il Fatto Quotidiano di oggi, che si occupa della imminente riforma RC auto con un pezzo il cui contenuto è annunciato da Dagospia
6. I BUONI AMICI DEL GOVERNO RENZIE
Dopo i favori ai concessionari autostradali, in arrivo altri, selezionati, piaceri ai soliti noti. “La lobby delle assicurazioni ha un nuovo amico: Matteo. La bozza del ddl concorrenza su cui lavora l’esecutivo sembra scritta dall’Ania: meno risarcimenti e norme che favoriscono le compagnie. Ci provò già Monti. Nel testo preparato dal ministro Guidi torna il tentativo di tagliare del 50% il ‘prezzo’ di macro danni come morte o mutilazione” (Cetriolo Quotidiano, p. 8).
Cari colleghi vorrei essere fiducioso e vedere il bicchiere mezzo pieno,non illudetevi i politici che abbiamo in parlamento non sanno cosa votano,forse sanno cosa stanno facendo i parlamentari in commissione,le lobby la fanno da padrone,le compagnie sono potenti a tal punto da sbaragliare quella degli avvocati ,figuriamoci se qualcuno ascolta le nostre sacrosante verità, anche nella nostra categoria ci sono i furbetti, sono tra quelli che sottoscrivono le convenzioni,dichiarano di lavorare sottocosto,la matematica non è un’opinione,non voglio fare una colpa a dei colleghi,se pur di lavorare dichiarano e fatturano cose false,il problema è loro,però diventa nostro quando siamo classificati tutti uguali.
Le compagnie prima o poi riusciranno nel loro progetto, parte da molto lontano ben congegnato,
In questo paese non esiste la giustizia ,nessuna riforma produrrà cose buone.
Se qualche collega fiduciario si sente offeso ,sono sempre disponibile al controllo fatture alla mano e verifica della riparazione,quello che dovrebbero fare le compagnie, li si capisce il perchè si puo lavorare a 22 euro l’ora,qualcuno credeva di essere intelligente,noi forniamo anche i ricambi ( PRESTO E BENE) il risultato? ne presto ne bene,perchè non vengono sostituiti, ma rivenduti,se costringi un povero diavolo a lavorare sottocosto cosa pretendi?? il marcio non è finito,quanti cittadini si sono lamentati per riparazioni eseguite male?? tanti !!! purtroppo le cause non finiscono mai,la verità forse azzoppata dopo quattro cinque sei anni. il responsabile non è colui che costringe il povero diavolo a riparare male per portare alla sua famiglia da vivere . Il meccanismo è ben congegnato la colpa al povero diavolo, i milioni di euro alle compagnie, con buona pace dei nostri governanti che gli danno la possibilità di fare tutto questo.
Fate attenzione a spendere molti euro per avere la certificazione ISO ve lo dico per esperienza,ho avuto la certificazione nel 2000,ho lavorato due anni per ottenerla speso oltre 50.000 euro,mantenuta fino al 2010 con costi annui non indifferenti,non mi è stata richiesta da nessuno, compresi istituti statali.
Le compagnie non la richiederanno mai,si comprometterebbe il loro progetto,meglio avere tanti diavoli che si scannano ,lavorano al limite della legalità,in strutture spesso fatescenti,con personale non qualificato,con una struttura certificata non puoi vendere la manodopera al di sotto dei 45 euro ora,chiaro no!!! Le regole della certificazione comunque sono utili,portano il margine di errore dell’operatore vicino allo zero,quindi sicurezza nei mezzi riparati,QUESTO PERO NON INTERESSA MINIMAMENTE ALLE COMPAGNIE Sui contratti c’è scritto riparazioni eseguite alla regola dell’arte,loro sono apposto,ilpovero diavolo è il colpevole,a loro interessa solo il profitto che non è mai abbastanza.Mi scuso con chi si sente offeso ma questa è la triste realtà.
Ci risiamo. Quasi mi mancava la Viccari. Rimbocchiamoci le maniche e ………….avanti tutta……………