L’automobilista danneggiato fa vedere la vettura al perito. Questi riceve fortissime pressioni dalle Compagnie a fare perizie basse, con meccanismi di incentivo affinché i risarcimenti siano sotto lo standard. Alla fine, il cittadino riceve un rimborso inferiore al dovuto. Direttamente dalle mani del perito, che diventa un liquidatore per conto delle Compagnie, non indipendente. E a guadagnarci sono le Assicurazioni. Che d’altronde volano a 2,5 miliardi di utile l’anno nel ramo danni (la parte del leone la fa la Rc auto). A denunciare il tutto è Quattroruote di febbraio 2015, in edicola in questi giorni.

La gola profonda
A confessarsi al mensile è un perito, che per ovvi motivi resta anonimo. Gianni, questo il suo nickname, dice che, in teoria, il perito accerta i danni da circolazione, secondo etica, scienza e coscienza. Conosce i veicoli, verifica la qualità dei mezzi incidentati, quantifica i danni. Con la sua sensibilità acquisita in anni di esperienza. Smaschera i furbi dei sinistri falsi o con danni gonfiati. Opera in totale indipendenza, fra automobilista e Compagnia. Ma nella realtà le cose stanno diversamente: ci sono “vessazioni e condizionamenti da parte delle Assicurazioni, che hanno minato la nostra indipendenza”, si sfoga Gianni. Dal 2000 circa le Compagnie iniziano a chiedere di “svolgere, oltre a quella dei periti, anche l’attività di liquidatori”. Il perito (incentivato a farlo) dà l’assegno in mano all’automobilista. Così, “non siamo più figure indipendenti, ma persone che agiscono in nome e per conto delle Compagnie”, prosegue Gianni.

Se vuoi lavorare…
“Se vuoi lavorare per le Assicurazioni – sostiene il perito – devi accettare anche il ruolo di liquidatore: le Compagnie risparmiano sui costi, mentre noi siamo soggetti alle loro condizioni”. Con due incentivi. Uno: rapidità delle perizie. Due: corso medio del risarcimento. Quindi, più perizie possibile con meno soldi possibili da tirar fuori.

Manca qualche voce
E dove si compila l’elenco dei danni dell’auto? Il perito va sul sito della Compagnia, scarica un documento, e fa la spunta. Peccato, racconta Gianni, che certe voci manchino. Per esempio, il fermo tecnico del veicolo. E l’Iva? “Le Assicurazioni tendono a liquidare solo l’imponibile”.

La questione truffe
Ma le Assicurazioni vogliono davvero smascherare i furbetti che fingono sinistri? Secondo Gianni, il perito veloce con risarcimento basso è “buono”. Il perito che indaga su una possibile truffa è “cattivo”: gli accertamenti sono visti dalle Compagnie come perdita di tempo e denaro. Molto più facile alzare le tariffe Rc auto per recuperare le frodi.

Dal carrozziere convenzionato
Gianni è un fiume in piena: le Assicurazioni premono affinché il danneggiato si rivolga al carrozziere convenzionato con le Compagnie. Scavalcando i carrozzieri indipendenti. È il risarcimento in forma specifica: quella che da anni vogliono le Compagnie, anche col disegno legge concorrenza. In questo modo, c’è il controllo della manodopera e del mercato delle riparazioni: altro che libertà e concorrenza. E addio alla qualità e alla sicurezza stradale: vetture riparate alla bell’e meglio, per fare in fretta, per stare nei costi. Un danno per l’automobilista singolo, e per la collettività: quella vettura riparata in fretta e furia sarà una mina vagante sulle nostre strade.