Se non fossero esistiti il web e la Carta di Bologna, la lobby delle assicurazioni avrebbe ricevuto dai governi ancora più regali di quanti già ne abbia presi in passato. Ma, tramite Internet, le sigle della Carta di Bologna si sono opposti ad altri cadeau a favore delle compagnie: hanno spinto per la concorrenza, il libero mercato, la tutela del danneggiato. Fra i più agguerriti, lucidi, acuti e instancabili difensori di questi sacri princìpi, c’è Stefano Mannacio, numero uno del Cupsit, Comitato unitario patrocinatori stragiudiziali. Che nella sua amatissima Bologna, per venerdì 8 maggio 2015 ha organizzato il convegno dal titolo “Carta di Bologna: una nuova strategia culturale e scientifica”. L’assemblea  ordinaria dei soci del Cupsit è in prima convocazione alle 7 dell’8 maggio,  e in seconda convocazione alle 15.30 dell’ 8 presso NH Hotel de la Gare. Che si trova a due passi dalla stazione di Bologna, proprio nel centro della città. Di fronte all’hotel, c’è, un garage.

Sia per i soci sia per gli esterni

Il convegno è per i soci del Cupsit, ma chiunque altro esterno al Comitato patrocinatori può partecipare. La riunione è aperta a professionisti anche non iscritti all’associazione, avvocati, medici legali, artigiani. Lo scopo sarà di scambiare, in una logica interdisciplinare,  conoscenze e linee di azione per cercare di fare fronte al chiaro disegno di far gestire tutto il processo risarcitorio alle compagnie assicuratrici, dalla riparazione alle cure mediche. L’adesione qui.

Ordine del giorno

Ecco i sei punti del convegno Cupsit dell’8 maggio.

  1. Andamento finanziario dell’associazione.

  2. Andamento degli associati e provvedimenti da prendere, a norma di statuto, su quelli non in regola da tempo con le quote associative.

  3. Sentenze in merito a eccessi nella contrattualizzazione dei mandati ai clienti e coerenza con il codice deontologico dell’associazione.

  4. Carta di Bologna: il ruolo del Cupsit e le azioni di contrasto al disegno legge concorrenza

  5. Alleanze e collaborazioni con altre associazioni e struttura di raccordo permanente.

  6. Varie ed eventuali.

Chi anima il convegno, oltre a Stefano Mannacio, presidente Cupsit

– Il professor Raffaele Zinno, segretario Sismla

– Davide Galli: presidente Federcarrozzieri

– Giampaolo Bizzarri, patrocinatore stragiudiziale.

– Roberto Barbarino, Comitato Mo Bast e referente regionale Cupsit

– Luigi Speciale, presidente Unilpi

Stefano Mannacio, l’uomo che aveva previsto tutto

Una chiosa su Mannacio. Nel 2007, quand’ancora il suo Cupsit non esisteva, alla nascita dell’indennizzo diretto fu tra i pochissimi a sostenere che sarebbe stato un flop. Mentre le associazioni dei consumatori esaltavano quella procedura introdotta dal governo Bersani, mentre le assicurazioni si sfregavano le mani dalla gioia visto che proprio l’esecutivo aveva messo il lupo (le compagnie) a guardia del pollaio (il risarcimento Rc auto), mentre l’Isvap (attuale Ivass) e l’Antitrust davano giudizi positivi dell’indennizzo diretto, Mannacio mise in guardia: “Sarà un disastro, le Rca saliranno, le truffe saranno più facili, solo le assicurazioni ne avranno benefici”. Nel volgere di pochi anni, i fatti gli hanno dato ragione. Dopodiché, la battaglia s’è spostata sul risarcimento in forma specifica, sulla cessione del credito, sul dimezzamento degli indennizzi per le lesioni fisiche, sul massacro dei diritti dei danneggiati. E siamo all’oggi, al disegno legge concorrenza. Contro il quale il Cupsit di Mannacio si sta muovendo anche per difendere il Paese da una antipatica deriva: l’obiettivo è di avvicinare la nazione centro Europa, in materia di diritti dei danneggiati.