La partita è ancora lunga, ma già alla fine del primo tempo potevamo essere sotto per 5 gol a zero; se siamo ancora in parità, è per merito di diversi parlamentari, che ora la Carta di Bologna va a ringraziare. Ci riferiamo all’emendamento del disegno legge concorrenza che ristabilisce equilibrio. In origine, il ddl prevedeva il risarcimento in forma specifica e l’abolizione della cessione di credito. Con l’emendamento, tutto come oggi: niente risarcimento in forma specifica, mentre la cessione di credito resta in vita.

Ci scusiamo in anticipo

I parlamentari che si sono prodigati in un estenuante lavoro a favore della libertà e della concorrenza sono numerosi; ci perdoneranno coloro che qui dimentichiamo, per questione di fretta. Complimenti alla relatrice Fregolent, all’Onorevole Vazio Presidente della Commissione Giustizia, così come a Colletti, Pesco, Russo, Laffranco, Di Stefano, Capezzone, Vignali, Moretto, Ferranti, Causi, e Boccuzzi. Consentiteci un pizzico di retorica: se questo Paese ha ancora possibilità di non scivolare del tutto nella melma, anche sotto il profilo economico, è perché ci sono uomini e donne che ispirano il proprio operato a criteri di libertà e concorrenza. E complimenti, ci sia permesso, pure a noi, alla Carta di Bologna, al suo gruppo di lavoro coeso, che dimostra di essere un interlocutore affidabile e tecnicamente preparato.

L’alleanza per la libertà e la concorrenza

Un’inedita alleanza dentro la Carta di Bologna, fra Consumatori, Artigiani, Avvocati, Patrocinatori, Vittime della strada. Un patto per la libertà e la concorrenza che ha portato documenti, carte, prove, ha prodotto emendamenti di buon senso, ha giocato con lealtà, senza sotterfugi e senza canali ed entrature preferenziali, senza vantare alcun potere se non quello delle idee e della conoscenza. Con questa prima lettura (siamo a metà partita, ribadiamo, con un avversario che da un momento all’altro potrebbe ricevere in regalo un calcio di rigore a favore….), viene salvaguardata la libertà di scelta del riparatore di fiducia e il diritto delle vittime a ottenere un risarcimento sulla base di ciò che esiste, senza involuzioni. La Carta di Bologna ha svolto il suo lavoro alzando la cornetta del telefono e con buone audizioni che hanno sicuramente contribuito a modificare l’impianto del provvedimento.

Il secondo tempo

Garanzia di pieno risarcimento per le vittime, stessi criteri di liquidazione in tutta Italia, conferma del risarcimento per danno morale o da sofferenza. Sono alcuni dei risultati ottenuti grazie all’approvazione di un emendamento a firma dell’onorevole Vazio durante i lavori delle commissioni finanze e attività produttive alla camera sul disegno di legge per la concorrenza. Dopo le valutazioni della camera, ora il senato può essere foriero di colpi di mano, e quindi bisogna essere preparati anche ad affrontare qualsiasi evenienza. Alcune proposte della Carta di Bologna (come la portabilità delle polizze) non sono state accolte. Idem per l’esigenza di riformare le autorità di controllo, troppo inclini a sposare gli interessi delle compagnie. Stesso discorso per un serio impianto sanzionatorio verso le compagnie, che proveranno ancora a deviare i loro assicurati presso riparatori convenzionati. E ora, una sana chiacchiera fra noi amici della Carta di Bologna: un altro segnale di questa sofferta discussione parlamentare è che la Guidi, la Vicari e tutto lo staff tecnico del Mise dovrebbero essere rottamati. Ma sia le suddette persone sia le assicurazioni sono avvisate: la Carta di Bologna è pronta a tutto, e andrà avanti con la parte delle corpose proposte ancora non accolte.

Lesioni fisiche

Ultimo ma non ultimo, il capitolo lesioni fisiche. Sentiamo Vazio: “Finalmente su tutto il territorio italiano si applicheranno gli stessi criteri per la liquidazione dei risarcimenti dei danni: un’unica tabella garantirà uniformità, non più regioni con risarcimenti da serie A e regioni con risarcimenti da serie B. Nello stesso tempo è stato però sventato il rischio di cattive interpretazioni o surrettizie utilizzazioni della legge. La tabella che sarà adottata con decreto del presidente della Repubblica dovrà obbligatoriamente tenere conto dei criteri valutativi del danno non patrimoniale ritenuti congrui dalla consolidata giurisprudenza di legittimità e quindi delle tabelle di Milano. Non sarà fortemente ridotto o eliminato come molti auspicavano il diritto a vedere risarcito il danno morale, il danno da sofferenza. Sarà poi comunque consentito un ulteriore aumento, sino al 30% del risarcimento del danno, in ragione di aspetti relazionali e personali obiettivamente accertati”. La reazione delle assicurazioni? Scomposta, nervosa, quasi isterica: “Le tariffe Rc auto diventeranno più costose”. Appunto. Siamo pronti al secondo tempo.