Riflettori accesi sul Ddl concorrenza un testo ancora tutto da scoprire che è al vaglio dei senatori. Diffondere l’idea che un importante testo legislativo è ostacolato da truffatori che hanno come unico obiettivo quello di spazzare via l’accesso ad una normativa concorrenziale significa disinformare, significa tacere la reale portata di quel che avviene nelle segrete stanze.

Il paravento dei costi elevati è solo un assist alla “legislazione da migliorare”… che, guarda caso, il governo attuale ha presentato in forma di Ddl concorrenza!

E’ necessario spazzare via queste architetture strategiche utili solo a fuorviare i cittadini, urge chiarire che se la concorrenza è il risultato sperato… il risultato non arriverà di certo con questo Disegno di legge n. 2085, così come manipolato in Senato!

Ancora qualche settimana, per completare la discussione sul Ddl Concorrenza e licenziare il testo che poi sarà votato in Aula.

Lo stato dell’arte rallenta la sua marcia. Le cause? Il paravento sembra essere quello della priorità regalata alle unioni civili ma nel frattempo è acceso lo scontro sugli emendamenti presentati

Sarà allora importante scoprire quale direzione avranno preso i senatori investititi da una notevole sfida: quella di opporsi alle ennesime e pressanti richieste delle lobby assicurative.

Nodi e criticità che emergono da tempo su una legge annulla concorrenza ed elimina diritti.

Il Ddl concorrenza non può essere l’ennesimo compiacimento allo strapotere assicurativo, non può essere proprio la concorrenza il cavallo di Troia per attaccare in sordina i diritti dei cittadini italiani!

Ma che razza di concorrenza è? Strappare diritti ai danneggiati non incentiva certo la concorrenza.

La presenza sul mercato di sole tre compagnie assicurative la dice lunga sulla concorrenza sinora possibile in Italia. Senza intervenire in alcun modo su questo non trascurabile aspetto si passa direttamente a tagliare i risarcimenti. Francamente è davvero difficile capire dove sarebbe la tanto invocata concorrenza. Se i senatori hanno intenzione di intervenire su questi delicatissimi aspetti dovranno resistere alle minacce di rincaro dei premi diffuse dall’ANIA e tenere fede all’impegno deontologico che li lega a filo doppio ai tanti cittadini italiani in attesa di risposte concrete.

Abbiamo già i premi assicurativi più alti d’Europa, non si può consentire a questi signori di alzare la asticella sempre di più. Il grado di difficoltà sopportato dai cittadini italiani è già di gran lunga sopra il sopportabile e la misura è davvero ben colma. Se un desiderio autentico di intervento c’è, ai senatori si propone una prescrizione medica capace di curare un sistema ammalato dalla pressione assicurativa:

– PORTABILITA’ DELLE POLIZZE

– RIDUZIONE TASSO DI CONCENTRAZIONE DELLE COMPAGNIE

– LIBERA SCELTA DEL RIPARATORE

Solo per indicarne alcune tra quelle indispensabili ad un mercato che sia realmente concorrenziale.

Una cura capace di ripristinare l’equilibrio di civiltà giuridica da tempo richiesto e necessario, diversamente lo scotto sarà un prezzo salato, non solo in termini di premi assicurativi di tutela dei diritti dell’individuo.

Un’idea su come funzionano le assicurazioni in Francia:

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-15a6d659-06cc-4883-ae6d-117bab505927.html