L’Autorevole denuncia del presidente AICIS: non sono i carrozzieri a creare i contenziosi, ma le assicurazioni che obbligano i periti a sottostimare i danni.
Periti assicurativi: cronaca di una crisi annunciata. Incidenti in diminuzione e riparazioni in carrozzerie convenzionate sono davvero le sole spine nel fianco dei periti assicurativi? La lunga e lenta débâcle di questa categoria nasce proprio nel mondo del quale si è alimentata. I periti, cresciuti nel marsupio di mamma/canguro sono allo sbando di fronte alla trasformazione di una matrigna crudele pronta a sacrificarli in nome del profitto senza fondo. Le assicurazioni stringono la morsa intorno al collo dei periti assicurativi che traballano ma non mollano.
Funamboli in cerca di equilibrio si sono prestati ad esercizi pericolosi sperando nella fidelizzazione dell’incarico a vita. La triste storia rischia però di concludersi con la corda che si spezza nel tentativo di acrobazie sempre più mirabolanti strozzando l’intera categoria.
Cominciano così ad essere sempre più numerosi i periti che “confessano”. Ammettono di ricevere chiare “indicazioni”, non nascondono più di poter decidere i costi solo utilizzando i software installati dalle mandati sui loro pc.
Il perito vacilla ma si accolla le assurde pretese della mandante, barcolla ma continua difendere la sua stessa assalitrice.
Il numero di sigle ed acronimi nati per salvaguardare la categoria è davvero notevole: SIPA AICIS SNAPIS ed una miriade di piccole associazioni su base territoriale che nulla hanno potuto per frenare l’irrefrenabile crisi di settore. Anpre nata dalla fusione di Anpaird e Preas si è poi unita ad Aipai, Assit e Collegio lombardo dei periti dare vita, nel 2015 a Periti Uniti. L’ennesima creatura.
Tanti i buoni propositi tesi a salvaguardare la categoria che ahimè resta sì tesa ma unicamente nel tentativo di sopravvivere.
Nessuna delle iniziative legislative agognate ha mai preso davvero vita, i rapporti tra perito e assicurazioni sono rimasti saldamente sbilanciati a favore delle mandanti capaci di imporre ogni diktat possibile ed immaginabile.
Nel corso degli ultimi anni più volte è stato lanciato l’allarme: sulle prospettive future, sui cambiamenti necessari e sulla necessità di unire le forze. Nulla di tutto questo è però avvenuto perché le divisioni interne la fanno da padrone e l’individualismo regna sovrano, perché parlare di networking significa spostare il problema e fingere di non vedere la reale portata del pericolo di una professione che pensa a come reinventarsi quando in discussione c’è proprio la stessa necessità di sopravvivenza.
Ad ogni tavola rotonda, forum di discussione, incontri associativi le parole si sono sprecate, le opinioni sono state le più disparate ma in buona sostanza nulla è cambiato!
Le dichiarazioni rilasciate hanno un tono inquietante: “Le compagnie continuano nella politica dei prezzi bassi e di tempi sempre più rapidi.”
Le ammissioni, le dichiarazioni sconcertanti sono ancora queste: “Il ruolo del perito viene visto in maniera sempre più stringente: le compagnie “pretendono” una quantità crescente di servizi e di attività, che a volte diventano difficili da gestire per una struttura che non ha una organizzazione adeguata”.
La tutela della “mandante” come divinità a cui tutto va riconosciuto si legge chiaramente anche in dichiarazioni come queste: “Il mondo peritale vive un momento di grande pressione in un’epoca in cui il la forza delle compagnie è sempre maggiore. La categoria peritale non ha la compattezza necessaria per far fronte comune ed occorre adeguarsi alle richieste dell’unica forza di lavoro possibile. Il cliente decide il come .”
Ognuno gira la questione a suo piacimento ma tra le righe è facile leggere quel che è ormai evidente: le assicurazioni hanno ottenuto tutto e di più e ormai la categoria non è più in grado di tutelarsi da questo strapotere!
Nessuno riesce a tagliare questo cordone ombelicale e così la richiesta dei periti è ancora oggi quella di cercare il cambiamento, la salvezza, camminando mano nella mano con l’assicurazione: “Questo cammino di innovazione va necessariamente realizzato insieme alle compagnie, costruendo le proposte insieme a loro.”
E le frasi che continuano a venir fuori sono: “i nostri clienti vogliono che in poche ore ci si rechi sul luogo del sinistro e che si possa fornire tutta l’assistenza necessaria alla miglior gestione del loro cliente a 360 gradi .”
Le compagnie “pretendono” che, rimanendo nel liquidato medio, con tempi ridotti e a costi bassi, si debba fornire un servizio dello stesso livello di un tempo.
Sono dichiarazioni sconcertanti. E’ così che questa categoria si è negata un futuro senza percepirne l’assurdità.. senza avvertire l’enorme lesione della dignità professionale perpetrata dalle assicurazioni ai danni di una categoria del tutto complice in un legame masochista che non ha eguali. La sudditanza psicologica dei periti nei confronti delle assicurazioni ha a lungo influenzato le sorti dell’artigianato delle riparazioni. I carrozzieri, però, a differenza, di questa fragile categoria, hanno deciso di rialzarsi ed affermare con forza l’importanza del riconoscimento dell’adeguato costo del lavoro svolto.
PURTROPPO PER ANNI I PERITI SI SONO PRESTATI A FARE I RAPPRESENTANTI AGLI AQUISTI PER LE COMPAGNIE ASSICURATIVE E ANCHE NOI CARROZZIERI CI SIAMO PIEGATI TROPPO SPESSO AL LORO VOLERE, CREDO CHE ORMAI LA SITUAZIONE SIA IRREVERSIBILE.
BUON FINE SETTIMANA A TUTTI BRUNO
Parlando,e qualche volta litigando con i periti,facevo presente a loro,che un giorno la situazione si sarebbe rivoltata anche contro di loro.
Adesso forse lo hanno capito che a continuare ad essere sudditi non conveniva neanche a loro.
Auguri a tutti i periti.
Periti che stimano danni su dei tempari assurdi,perizie calcolate senza criterio alcuno Danni che a volte diventa impossibile stimare a noi,che ci siamo dentro da decenni e quotidianamente. Il perito,come libero professionista deve essere imparziale,assicurarsi che le riparazioni vengano eseguita a regola d’arte, e pagate il giusto,a totale tutela del cittadino. Periti ********** e carrozzerie convenzionate devono smetterla di esistere,per il bene di tutti quanti.Saluti.
Per questo motivo non si riesce più ad avere un dialogo coi periti. A mio parere, periti ed assicurazioni sono tutti dello stesso stampo. Saluti.
FINCHE’ I PERITI FARANNO ESATTAMENTE COME LA CATEGORIA DEI CARROZZIERI PRONTI A FARSI LE SCARPE AL RIBASSO DEI COSTI GRAZIE ALLE FIDUCIARIE NON OTTERRANNO NULLA DI PIU’ DI CIO CHE SEMINANO. FINCHE’ NON CI SARA’ UNITA DI CATEGORIA X CONTRASTARE LA VOLONTA’ ASSICURATIVA SARA’ SEMPRE LA GUERRA DEI POVERI !! E SE TUTTI I PERITI UNITI DICESSERO AI PROPI DATORI DI LAVORO CHE DA DOMANI LE TARIFFE SONO IL DOPPIO SE NO LE PERIZIE NON VERRANNO ESEGUITE ??????? BUON LAVORO A TUTTI !!! GIANNI
PERITI ASSICURATIVI,terzi e imparziali,liberi professionisti fuori dal circuito delle Imprese di assicurazioni come in Francia,Germania,Svizzera,EUROPA.PERITI assicurativi al servizio del cittadino-consumatore liberi ed autonomi LIBERA SCELTA del Perito RCauto come in EUROPA.
PERITI ASSICURATIVI,terzi e imparziali,liberi professionisti fuori dal circuito delle Imprese di assicurazioni come in Francia,Germania,Svizzera,EUROPA.PERITI assicurativi al servizio del cittadino-consumatore liberi ed autonomi LIBERA SCELTA del Perito RCauto come in EUROPA.
la colpa e di noi carrozzieri cominciamo a rifiutare le convinzione tutti le riparazione li facciamo sempre noi e i nostri clienti sono liberi di andare dove anno fiducia e noi non siamo comandati dall assicurazione alle loro condizione
ma non so di cosa vogliamo parlare più…..io dico che le assicurazione se si vogliono chiamare ancora assicurazioni bisogna che fanno il lavoro di loro e basta, non di trovare tanti sottorfugi come vediamo oggi giorno le banche ecc. ecc. insomma di risarcire i danni ricevuti dai loro clienti cui anno pagato il cosidetto premio assicurativo, altrimenti bisogna che chiudono la serranda anche loro come facciamo noi carrozzieri.
Gentili Colleghi, Carrozzieri e Compagnie Assicurative,
Spero sia chiaro che esprimo il mio personale parere e tale vorrei rimanesse.
Ex collaboratore fiduciario, mi sono ricordato che i requisiti per l’iscrizione al ruolo dei periti Assicurativi li ho acquisiti all’IVASS e non in Ania, ed ho scelto di fidarmi di me e non di un contratto di fiduciariato
Le compagnie assicurative adottano politiche aziendali basate su bilanci e statistiche strettamente legate al rapporto costo-ricavi, è sempre stato cosi per tutte le grandi imprese, e di questo non possiamo dargliene una colpa.
E se cosi non fosse? Quanti attendono da anni risarcimenti o parcelle da compagnie assicurative in liquidazione coatta?
Limitatamente alle mie scarse conoscenze e con il privilegio del dubbio, penso che la situazione attuale sia strettamente legata all’indennizzo diretto.
Voci di corridoio riferiscono che ISTAT, a seguito di verifica dei risultati ottenuti con l’avvento del Card, abbia già richiamato all’ordine Ania e Ivass poichè le “promesse” di abbattere i costi ed i tempi NON hanno avuto il risultato sperato.
Personalmente credo che i DDL proposti da Ania siano proprio la risposta alle critiche elevate dall’istituto nazionale di statistica.
Disegni di legge finalizzati all’abbattimento dei risarcimenti assicurativi che, sebbene abbiano trovato il muro dei riparatori, hanno comunque ottenuto il taglio dei costi relativi agli indennizzi delle lesioni fisiche….cosa ben più grave!!!
Personalmente credo che il movimento necessario a tutelare le categorie dei riparatori e dei periti di tutti gli ambiti, vada orientato in ambito giuridico.
Abbiamo il concreto risultato ottenuto nel settore bancario riguardo i tassi di interesse applicati dalle Banche.
Qualcuno di voi ha visto o sentito manifestazioni, movimenti di protesta, associazioni che si muovevano verso la tutela del cliente bancario??
“Pensa come vuoi tu e otterrai solo quello che vogliono,
pensa come pensano loro e otterrai quello che vuoi tu”
Ringrazio chi ha dedicato qualche minuto a leggere il mio commento e auguro a tutti buon lavoro.
Cordialmente
Di Blasio Perito Alfonso
Caro Alfonso hai fatto un piano limpido ed esaudiente
io di mio continuo a dire che non è colpa delle compagnie se hanno carta bianca per lucrare su tutti ,ma chi gli permette di farlo………….
In germania la prima compagnia di bandiera, paga tutto, anche i pensieri dei dipendenti dei carrozzieri, i periti sono nominati dal tuv e nessuno si permette di pagargli una perizia 30 euro come succede in questo bel paese,dove la medesima compagnia invece paga quel che gli pare e come vuole.
si parla di banche e assicurazioni io parlerei di giustizia e legislatura che non funziona,
nella stessa germania nessuno si sogna di lucrare sul lavoro d’altri,e se hai un contenzioso si risolve in una settimana e chi ha torto paga salate conseguenze, come chi a fronte di una riparazione non paga la fattura all’artigiano che ne ha eseguito l’opera e senza dover intervenire con un avvocato che si deve inerpicare in una selva di castelli di potere e leggi inutili e contraddittorie forbite di rimandi e poca funzionalita’………….
di fronte a questo ogni zingaro,vestito da tale o da compagnia o da banca fa quel che gli pare tanto in Italia chiunque fa quel che gli pare, deve patire solo il mona che lavora,che ha qualcosa da parte che ha sudato e puo’ essere colpito………..
i periti ancora non han raggiunto il fondo del barile bisogna cominciare ad andare a lavorare e a non tirare fuori lo stipendio per capire che è ora di cambiare, cominciando a capire come poter diventare indipendenti dal giogo delle assicurazioni, potrebbe essere un idea valida per eseguire il proprio mestiere con reale perizia di causa e non essere dei tecnici di programmi montati sui computer dove non conta sapere che lavoro fai ma in che media imposta rimani……….
si perchè qua in sto paese geniale c’è la media del sinistro la media della perizia la media della liquidazione e chiunque deve sottostare alle medie.
Alla fine sono diventati utilizzatori programmi, che anche mio nipote di 7 anni sa usare daltronde anche noi caproni carrozzieri li usiamo e questo le compagnie lo sanno,e a sacrificarvi tutti non serve una laurea se per fare lo stesso lavoro ci basta un chiunque senza titolo……………..
La differenza che sta tra noi carrozzieri e voi periti pero’ c’è, ed è molto semplice,le compagnie che non son le ultime cretine del pianeta non vogliono sostituirsi ai carrozzieri, li voglio sfruttare, perchè sanno benissimo che gestire una carrozzeria è una bella gatta da pelare, con mille fastidi ed incombenze con magri ritorni economici, ma il perito si sostituisce come io cambio le mutande ogni giorno………..
saluti
luca
Da non addetto ai lavori trovo questo dibattito molto interessante. Quasi che chi usufruisce di tutti voi non debba essere considerato.
Se un cliente si rivolge a un carrozziere, gli viene fatto un preventivo X.
Le assicurazioni mandano il perito per valutare un danno e viene riconosciuto sempre meno di X.
Se mi rivolgo a una carrozzeria indicata dall’assicurazione, con la cifra indicata dal perito si ripara il danno.
Ora mi chiedo, ma se prima il danno era per dire 100, e il perito stabilisce 70, perché se passo per l’assicurazione mi si ripara l’auto con 70 e se vengo da privato no?
Sono veramente curioso
SMART SUD PROVA A DARE TU UNA RISPOSTA AL TUO QUESITO.
il problema che quando vai in contenzioso con l’assicurazione, il giudice nomina un C.T.U. che sono sempre gli stessi che alla fine sono sempre gli stessi che ti vengono a fare le perizie per le stesse assicurazioni che con alcuni non riesci mai a concordare un danno , poi te li trovi come C.T.U.
Quando ti va “bene” magari dopo 3/4 anni riesci a recuperare l’importo della riparazione più una piccola quota d’interessi legali.
Ma ultimante ti trovi C.T.U. che sono completamente appiattite sulle perizie che fanno i loro colleghi pagati dall’assicurazioni, bisogna ricordare che questi periti vanno a giurare davanti al giudice ( e vengono pagati dai 500,00/1000,00 €.) e devono essere assolutamente imparziali, invece a me in un caso mi son trovato una CTU COMPLETAMENTE A FAVORE DELL’ASSICURAZIONE , non solo non prendendo il valore commerciale del quattroruote e anche il vero valore di mercato, per farla breve dopo quattro anni grazie a questa ctu ho perso la causa, adesso ho fatto l’appello e non vi dico le spese che ho dovuto già affrontare, qualcuno sa dirmi se posso chiedere i danni a questa persona?
In un altro caso con vittoria assicurazioni non mi vogliono pagare un sinistro perché loro mettono una clausola sul contratto assicurativo che il cliente non può cedere il credito al carroziere
fermi fermi fermi tutti
se smart sud è l’uomo della strada bisogna istruirlo con la verita’…….
Caro smart te lo spiego io il motivo perchè nasce questa cosa, ed è molto semplice da intuire il motivo del perchè le assicurazioni poi spingano tanto ad avere delle fiduciarie da strozzinare.
la liquidazione diretta al danneggiato è una pagliacciata all’italiana voluta da bersani per far contenta la sua compagnia di bandiera cammuffando cio’ che una volta gia c’era e funzionava benissimo.
tu assicurato subivi un danno da circolazione, che la tua compagnia, con un suo perito, stimava e valutava, per eseguire una riparazione congrua, atta a consentire al proprio cliente, di circolare in forma sicura ed asaustiva,dopo di che grazie alla cessione del tuo credito, che tu avevi firmato al carrozziere che ti aveva riparato la vettura,risarciva il danno e con la fattura che quest’ultimo aveva prodotto, si faceva rimborsare dalla compagnia debitrice l’importo dovuto,quindi si premurava che il proprio cliente nel momento della ragione, venisse risarcito in maniera giusta ed adeguata, come chiunque voglia tenersi i propri clienti cari……..(cosa che noi carrozzieri teniamo ancora adesso fare)
adesso pero’ tutta questa bella cosa, che secondo bersani non funzionava è cambiata e grazie a quel gran parto della liquidazione diretta al danneggiato, tutto ha preso una nuova strada.
grazie alla legge sulla privacy la tua compagnia non puo’ piu’ passare la fattura di quanto ha corrisposto alla controparte, altrimenti cede dati sensibili del cliente!!!!!!!!!!! peccato che si siano scordati che a monte, di fronte ad un sinistro qualcuno compila una costatazione amichevole che va in entrambe le compagnie alla quale manca solo ti chiedano quante volte pratichi tua moglie, quindi come sempre fumo negli occhi degli italiani…..
a questo punto ti chiederai, ma allora come fara’ la mia compagnia a farsi risarcire dalla controparte se non puo’ dimostrargli quanto ha corrisposto?
semplice tra le medie, delle medie ,delle medie ,che avevo riportato nel messaggio sopra,c’è ne’ una che è ancora piu’ figa, ed è quella della media per sinistro provinciale, si si ogni provincia d’italia ha una media di sinistro,nella mia citta’ la media del sinistro è di 1970 euro.
capirai anche tu, che quanto meno la tua compagnia ti risarcisce e quanto meglio sta, in quanto ha piu’ margine tra quello che mediamente riceve come rimborso e quanto invece corrisponde per il risarcimento reale.
va da se che non è difficile intuire come le compagnie, si inventino ogni giorno una gabola, per vincolare i propri clienti a tutta una serie di condizioni,volte solo ad incrementare il loro margine di guadagno, oltre tutto poco chiare e non proprio a norma di legge, perchè tu sei obbligato per legge ad assicurarti per i danni che puoi provocare, si chiama per questo responsabilita’ civile altrimenti si chiamerebbe responsabilita’ di incivilta’ di qualcun’altro verso i tuoi confronti nel momento in cui hai ragione………..
quindi la tua assicurazione ti assicura contro i danni che vai provocare, attento bene, ma non ti vuole risarcire quando qualcun’altro nella tua stessa condizione ti causa quel danno e ne paga le conseguenze.
da qui tutta una serie di invenzioni da parte delle compagnie volte a vincolare il cliente nel momento del risarcimento,come l’abolizione della cessione del credito(parte della costituzione italiana non bagigi) in modo da poter interagire con il cliente che non sa valutare il reale danno subito visto che poi verra a mancare la figura del carrozziere che ne puo’ prendere le sue veci essendo possessore della cessione in questione ecc ecc ecc.a non finire tra clausole vessatorie in denaro a limitazione di liberta’ di decisione cosa poter fare con il tuo bene che in questo caso è la tua vettura.
io non mi fiderei di una compagnia che decide lei per me cosa fare di un mio bene, lei al contrario se ne guarda bene dal lasciarlo fare ad altri,anzi i propri beni se li cautela piu’ che puo’ non volendo risarcire ne rispettare la liberta’ di ognuno in questo strano paese chiamato Italia…….
dimenticavo smart sud se un giorno la cessione del credito decadra’, grazie a questi signori, non ci sara’ piu’ nessun carrozziere a distruggersi il fegato al posto tuo, ma dovrai farlo tu in prima persona,e se avrai soldi da anticipare per difendere i tuoi diritti, bene altrimenti accetterai quello che ti proporranno questi signori, che adesso stanno a discutere se pagare settanta per riparare la tua macchina in un antro di carrozzeria che magari butta i rifiuti nel fosso, oppure se deve pagare cento per ripararla in un luogo decente dove tutto e a norma e tutto funziona a regola d’arte.
e ti diro’ di piu’ siccome la cessione del credito è un strumento in uso anche agli avvocati prega dio di non rimanere mai coinvolto in un sinistro stradale dove sarei tra i feriti e nessun avvocato protra’ difenderti se non anticipi tu i danari per farlo visto che nemmeno lui potra piu’ interagire per conto tuo.
ecco adesso pensa se è il caso di considerare oppure no il fatto di cosa mi cambia se la mia macchina viene riparata con 70 oppure 100.
ti deve interessare il problema degli altri adesso,perchè un giorno potrebbe diventare il tuo, ma con risvolti mooooolto piu’ onerosi
un abbraccio e buon lavoro a tutti
Siamo tutti vittime delle Compagnie. Forse invece di metterci uno contro l’altro, dovremmo confrontarci ed aiutarci… Se le agenzie non vendono polizze, chi gliene vende? Se il perito non perizia, che fa il liquidatore? Se il carrozziere non accetta convenzioni, fanno causa a tutti???
Comunque gli stessi periti che vengono a fare le perizie per l’assicurazione , poi allo stesso modo fanno la ctu il vero problema è quello , adesso li fanno girare non è più come prima quindi quando ti troverai i periti con cui non riuscivi mai a concordare un danno perché questi ti voglio no imporre le tariffe assicurative, secondo voi come può farti una ctu imparziale?
QUALCUNO MI SA RISPONDERE
Caro Luca hai fatto un quadro della situazione piuttosto preciso e reale. Io aggiungerei qualche altra cosa su cui il signor Smart Sud (rappresentante di tutti i possibili clienti delle carrozzerie) deve riflettere: Le assicurazioni oltre a voler pagare 70 chiedono alle carrozzerie fiduciarie anche un ulteriore sconto sul totale della fattura di riparazione, più servizi gratuiti quali auto sostitutiva e soccorso stadale per i loro clienti, cosa che ai carrozzieri a fine anno incide sui costi, sì perchè olte al capitale impegnato per carro soccorso o per le auto di cortesia, il carrozziere ci paga il bollo, l’assicurazione, la revisione, la manutenzione, cambio gomme, il gasolio, ecc. e se ha auto a noleggio a lungo termine… beh il canone di noleggio va pagato tutti i mesi !
…e poi sono le carrozzerie che ci mettono la “la faccia” in quanto il lavoro di riparazione viene fatto in carrozzeria e non in assicurazione, dove il cliente non andrà mai a lamentarsi per un lavoro svolto in fretta e in economia per poter “starci dentro” con gli importi che l’assicurazione risarcisce …
….riflettete gente…rifelttete….