Presto anche il Governo dovrà riferire alla Camere sulla vicenda dell’accordo anticoncorrenziale firmato tra assicuratori e confederati ed abusivamente denominato “linee guida sulla riparazione a regola d’arte”. Il 19 luglio scorso infatti il deputato Andrea Colletti ha depositato l’interrogazione a risposta scritta 4-03373 con la quale, denunciando i caratteri anti-concorrenziali dell’accordo del 16 maggio, chiede al Governo e quindi al Ministro dello sviluppo economico come intenda intervenire urgentemente per arrivare, finalmente, ad una corretta redazione di linee guida tecniche per la riparazione dei veicoli a regola d’arte.
Molto bene, restiamo in attesa di sapere cosa ne pensa il ministro dello sviluppo economico ed il governo sullo schifoso accordo fatto dalle tre confederazioni ed ANIA, tale accordo ha riscontrato parecchi dissensi anche fra i carrozzieri loro associati, ma in barba agli stessi dissensi le confederazioni vogliono proseguire oltre.
Benissimo! Grande Andrea, che ha visto cosa molti cercano di bypassare attraverso finte spiegazione dove loro stessi non credono, ma semplicemente andava fatto cosi x le multinazionali. Da sempre Andrea contro questi colossi e ha sempre difeso la parte piccola, dove era giusto farlo. C’è una forza troppo grande che vuole le convenzioni, hanno provato in tutti i modi di farla passare legge. Ora che la legge dice il contrario, si cerca si par inglobare tutti in un unica convenzione. Ma chi si proclama difensore degli artigiani, si sta rendendo conto che stanno facendo chiudere le aziende cosi? Ho sentito anche l’intervista di un grosso marchio che è entrato prepotentemente in riparazione delle auto. Ma questi signori, hanno capito che vogliono dare in mano soltanto le riparazioni a chi sarà affiliato ai loro centri? Ma capiscono che non ci saranno neanche più una carrozzeria libera dove loro subiranno le conseguenze peggio di ora? Daje Andrea, fai svegliare tutta la politica, che l’italia si è sempre retta sulle piccole medie imprese che stanno morendo e vogliono anticipare la loro morte.
Caro on.andrea colletti ( 5 stelle) le chiedo se insieme alla vostra maggioranza al governo una proposta di abbassare la pressione fiscale sulle nostre aziende artigiane, alle riparazione a regola d’arte e sulla riparazione in sicurezza ci pensiamo noi artigiani con la nostra esperienza del settore , saluti
Silvano, sono pienamente concorde con Te quando scrivi che è arrivata l’ora di abbassare la pressione fiscale sulle nostre aziende, e aggiungo, su tutti.
Lo sono meno quando scrivi che alla sicurezza stradale ci pensiamo grazie alla nostra esperienza sul campo.
Mi spiego meglio, è proprio per il motivo che siamo esperti nella riparazione, dobbiamo pretendere che siano fissati nero su bianco dei passaggi fondamentali perché essa sia eseguita a regola d’arte, noi per primi dobbiamo esigere che queste avvengano in locali idonei e con la corretta destinazione d’uso e agibilità, con attrezzature specifiche , personale qualificato costantemente aggiornato, nel rispetto dell’ambiente e dell’automobilista, che ha il diritto di sapere come gli è stata riparata la vettura, quali parti sono state sostituite, quali riparate, e se quelle sostituite sono originali, alternative, usate, se quelle riparate, tecnicamente potevano essere riparate.
Stessa regola vale quando siamo noi gli utenti, abbiamo il diritto di sapere se quel medico oltre l’esperienza è anche aggiornato, se opera in strutture abilitate, con strumentazioni idonee ed aggiornate.
In tutte e due i casi, ci sono di mezzo vite umane.
Ti saluto cordialmente
Fabrizio Contu
Artigiano Carrozziere come Te.
Silvano, purtroppo per le riparazioni a regola d’arte non possiamo pensarci noi artigiani, ma eseguire delle linee e delle regole che lo Stato ci impone. Oggi riparazione a regola d’arte significa avere la pi ed essere iscritti alla camera commercio, il resto è responsabilità dell’azienda che esegue il lavoro. Colletti ha solo detto ciò che diciamo tutti, hanno fatto un accordo “poco chiaro” Ania, delle associazioni dei consuatori (a che pro?) e quelli che dicono di rappresentare le carrozzerie italiane, ma effettivamente quando fanno le riunioni non c’è mai nessuno.
Sono d’occordo con voi è arrivato il momento di poter fare chiarezza sulle riparazione ,chi non rispetta le regole fuori dal sistema , dobbiamo fare una classificazione di qualità delle aziende oggi con la nuova tecnologia sulle auto non possiamo più permetterci di sbagliare .
Purtroppo non basta fare chiarezza, ma anche verificare i lavori fatti. Faccio un esempio, dal momento che una vettura presenta la sostituzione di un qualsiasi ricambio, non sarebbe da far controllare dal personale adatto formato e certificato (come un centro revisioni per esempio), dove si richiede fattura dettagliata del lavoro eseguito, ricambio e tracciabilità del ricambio? Si potrebbero togliere tanti lavori fatti in economia e di poca sicurezza, e ricambi di scarsa qualità magari derivati dal mercato cinese online. Oggi c’è la revisione straordinaria a seguito di incidente, che non serve a nulla. Controllano fari e freni, ma non l’effettiva qualità della riparazione, perchè il responsabile è chi esegue il lavoro. Controlli, controlli e controlli servono. Ci sarebbe anche un aumento di personale, e magari la nascità di qualche azienda nuova (controllori di qualità della riparazione).
Quando le confederazioni hanno firmato il protocollo, il 16 maggio, Pino Pace, Fiduciario ITAS e presidente di Confartigianato Carrozzieri, ha risposto ad una associazione dei consumatori venuta a manifestare il dissenso “alla sicurezza ci pensano i carrozzieri”. A Pescara Andrea Corti, portavoce CNA Carrozzieri e fiduciario Allianz, in una presentazione del protocollo ha detto le stesse cose. “alla sicurezza ci pensiamo noi”. Anche i medici pensano alla salute ma i casi di malasanità sorgono perchè gli stessi non hanno rispettato protocolli e linee guida ministeriali o ospedalieri. Anche chi fa il parmigiano reggiano se non rispetta un rigido disciplinare non può usare il marchio. Anche la Boing, se fa male gli aerei (Caso del 737), lo si scopre dopo 400 vittime ma poi si viene a sapere che non seguiva alcuni parametri di progettazione. Questa posizione “la sicurezza è nostra fidatevi” quando una norma invece chiede elementi “oggettivi e riscontrabili” per l’esecuzione di una riparazione è una vergogna. Ci sono in gioco ogni anno 2500 morti sulle strade, con cause dovute in larga parte a fattori umani. Ma il fattore umano crea l’incidente, una auto mal riparata lo può aggravare. Trasformare un errore in una tragedia.
Domani, giovedì 19.09 ci sarà una riunione a Roma tra le Confederazioni, l’Ania e Consumatori. La riunione dovrà servire alle Confederazioni per presentare l’accordo che le stesse hanno raggiunto con System Data e Quattroruote per la piattaforma che dovrà gestire i sinistri. Venerdì 13.09 si è tenuta presso la sede di System System Data una riunione tra le tre Confederazioni (Cna-Confartigianato-Casa) e Quattroruote. L’obiettivo era presentare alle Confederazioni la piattaforma web di System Data per gestire i sinistri e l’alleanza raggiunta tra System Data e Quattroruote che potrà essere estesa anche alla realizzazione dei tempi, quindi un tempario unico. Sintesi di tutto ciò: fiduciariato di massa, riduzione dei tempi di lavorazione, parziale morte della nostra categoria, morte della categoria dei periti. PS: non rinnoverò il programma WINCAR di System Data, azienda che opera contro gli interessi di noi carrozzieri.