Il 12 novembre a Torino si è svolto il convegno-evento organizzato da Federcarrozzieri dal titolo “La crisi delle imprese di carrozzeria in Piemonte tra tagli ai costi orari e canalizzazione forzata

Grande partecipazione degli artigiani, oltre 100 carrozzerie presenti all’evento.

Sono intervenuti :

Politica nazionale e locale

On. Andrea Tronzano, Assessore regionale alle attività produttive 

Cons. Sarah Disabato, Consiglio regionale del Piemonte 

On. Silvia Fregolent, Senato della Repubblica, già relatrice DDL concorrenza 2017 

Cons. Michele Mosca, Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, perito assicurativo

Cons. Sara Zambaia, Vice Presidente III Commissione Consiglio regionale del Piemonte

 

Per Federcarrozzieri:

Cristiana Sanfilippo, responsabile regionale Federcarrozzieri

Alberto Bonino, direttivo nazionale Federcarrozzieri

Patrizio Mannai, responsabile Mio Carrozziere Piemonte

Mattia Basile, Federcarrozzieri Torino

Fiorella Ferracin, responsabile settore formazione e controllo di gestione Federcarrozzieri

Massimo Perrini, servizio legale Federcarrozzieri

Davide Galli, presidente Federcarrozzieri

 

Per i consumatori

Stefano Mannacio, responsabile nazionale settore assicurativo Assoutenti, componente Comitato ministeriale Card

Sonia Monteleone, responsabile nazionale settore assicurativo Movimento Consumatori, componente del Comitato ministeriale Card e del Comitato consultivo del FGVS presso la CONSAP

 

Periti assicurativi

Fabio Scansetti, perito assicurativo, direttivo nazionale AIPED

 

Invitati 

Direttore sinistri Reale Mutua, Responsabile Ufficio Controllo Fiduciari rami Auto Reale Mutua,

Direttore relazioni esterne UnipolSai, Responsabile sinistri UnipolSai area Piemonte Liguria e VdA, Vicepresidente e Responsabile regionale SNA

 

Il dibattito si è focalizzato sulle criticità tra costi fuori controllo e le costanti problematiche nelle relazioni con le imprese assicuratrici, la questione del costo orario e della canalizzazione forzata della clientela.

Il settore delle imprese artigiane di autocarrozzeria, che in Piemonte vede attive circa 2600 imprese e che stima oltre diecimila persone occupate, è a forte rischio sopravvivenza. Le cause non sono solo i recenti drammatici rincari delle fonti energetiche ma anche le scelte imprenditoriali di parte della filiera costituita dalle compagnie assicurative, alcune delle quali peraltro hanno storicamente un forte radicamento sul territorio piemontese. Gli artigiani denunciano le difficoltà crescenti di fare impresa in un mercato che negli anni si è troppo caratterizzato da pratiche distorsive della concorrenza e del mercato e da fenomeni di canalizzazione del lavoro che, erodendo i già ridotti margini dell’attività artigianale, impattano sulla libertà del mercato finendo talvolta per incidere sulla qualità del lavoro eseguito. Nel mercato piemontese dell’autoriparazione sono oramai prevalenti prodotti assicurativi che, ove non impediscono del tutto, comunque limitano la riparazione dei veicoli a condizioni di libero mercato, costringendo le imprese che intendono lavorare a farlo sottocosto e talvolta a scapito della qualità. E dove non intervengono vincoli assicurativi di tipo contrattuale vengono attuate politiche liquidative che non consentono alle imprese di coprire i reali costi aziendali comprimendoli a livelli insostenibili. L’alternativa per l’impresa artigiana è chiudere oppure passare da un regime di libera attività imprenditoriale a quello di terzista forzosamente affiliata a grandi network collegati alla committenza assicurativa. Federcarrozzieri Piemonte, lanciando l’allarme alle istituzioni e al mondo sociale e politico del territorio, intende anche confrontarsi con il mondo assicurativo. I costi di riparazione infatti per la quota maggioritaria sono legati ai ricambi e ai materiali di consumo. Invece un elemento fondamentale per la sopravvivenza dell’impresa, quale la tariffa oraria aziendale sulla cui base viene determinato il costo complessivo delle riparazioni, costituisce una quota minima del valore complessivo del danno. Non riconoscere tale tariffa, comprimendola sovente al di sotto dei limiti di pareggio, come sempre più spesso accade per le politiche liquidative delle imprese assicurative, è operazione che comporta inasprimento delle relazioni tra imprenditori, danni al tessuto sociale del territorio e ricadute reputazionali per le stesse imprese assicuratrici come dimostra la recente sanzione erogata dalle autorità di controllo proprio per le criticità emerse nelle politiche liquidative di alcune aziende.

 

Di seguito alcuni momenti dell’incontro e i video degli interventi:

VIDEO degli interventi

Prima parte

Seconda parte

Terza parte

Quarta parte