Federcarrozzieri presente all’incontro organizato da Airc per parlare di cosa sta accadendo a livello Europeo nel mondo dell’automotive. Tanti gli argomenti affrontati soprattutto in vista degli imminenti cambiamenti che si prospettano nel nostro settore.

Nella prima parte dell’evento si è votato il bilancio e l’inclusione in Airc della Turchia, terza nazione extra UE dopo Svizzera e Giappone a far parte di una ormai internazionale associazione di carrozzieri indipendente.

Presenti: Belgio, Danimarca, Svezia, Croazia, Svizzera, Italia, Giappone, Austria, Germania, Islanda, Paesi Bassi, Slovacchia, Lussemburgo, South Tyrol con Sara Perathoner cha parlato delle donne carrozziere come soluzione per reperire piu’ personale, ma soprattutto ha ribadito che il ruolo dell’Italia, vista la grande esperienza, dovrebbe essere quello di portare avanti iniziative politiche a livello europeo assieme a Airc per le problematiche assicurative.

Successivamente è stata data la parola alla responsabile del SERMI che ha mostrato le attività in difesa delle carrozzerie per continuare a ottenere le informazioni dalle case auto.

In chiusura è stato votata la location per il General Meeting 2024 in Danimarca.

Di segutio l’intervento del Presidente Fedrcarrozzieri Davide Galli:

Meeting Airc Bruxelles

 

 

 

 

 

 

 

Che ruolo avranno le nostre carrozzerie in futuro in Europa? È quello che ci siamo chiesti in Italia, con uno sguardo sempre attento al futuro ma cercando anche di ricostruire il nostro passato. Le carrozzerie moderne indipendenti sono nate per sostenere la richiesta di assistenza da parte degli automobilisti, quindi sicuramente legate anche se indirettamente alle case automobilistiche che in Europa sono tantissime.

La vicinanza dei brand automobilistici ci ha consentito fin da subito una facilità nel dialogo, nella reperibilità dei ricambi e dei manuali di riparazione. Un ecosistema che è durato decenni e che ancora funziona.

Le case auto in passato decidevano cosa produrre sulla base di fattori tangibili, gli AD e gli ingegneri valutavano le tendenze e le innovazioni prima di mettere in produzione una nuova vettura . Così sono nate le vetture che hanno fatto la storia in tutta Europa, o almeno fino ai primi anni 2000.

Ora? L’Europa produrrà ancora vetture in futuro? Secondo il nostro punto di vista, almeno per quanto riguarda l’Italia, abbiamo perso l’ultimo treno.

Banche e azionisti hanno deciso troppo sulle sorti dei nostri brand italiani, e non vorremmo che anche nel resto d’Europa l’indebitamento di alcune case auto abbia portato vantaggio a qualche petroliere a svantaggio di innovazione e tendenza.

America, Cina e paesi arabi potrebbero diventare i primi grandi player al mondo nell’ automotive.
E noi riparatori che sorte avremo?
Saremo ancora indipendenti?

Avremo accesso ai ricambi?
Ai manuali?
Se le case auto principali saranno in altri continenti diventerà tutto più difficile, l’Europa rischia di diventare ultima nella produzione di auto.

Qui non si tratta di decidere se le auto elettriche ci piacciono o no, se inquinano o no.
Non sarà la politica a deciderlo, chi voleva disincentivare con le leggi le auto termiche lo ha già fatto, in Cina per immatricolare un’auto termica occorre pagare 18.000,00 euro.
Da noi in Europa il trend di vendita delle vetture elettriche è in forte crescita per tendenza e non per regole.
Per moda e non per fattori ambientalistici.
Le tendenze e le mode non è possibile arrestarle.
Un giorno pigiavamo tasti al cellulare e il giorno dopo avevamo tutti lo smartphone, e nessuno ce lo ha ordinato.
Probabilmente per le auto che sono sempre più elettrodomestici accadrà la stessa cosa.

Ma le auto elettriche europee sono all’altezza di quelle americane e cinesi? Oppure sono solo delle auto tradizionali modificate per diventare elettriche?

La nostra paura è di diventare molto, troppo alternativi ai riparatori organizzati , un po’ come quei piccoli negozi che riparano gli smartphone a pochi euro. Se manca la possibilità di un dialogo con i brand ufficiali siamo costretti a lavorare senza informazioni e con ricambi aftermarket.

Ovviamente speriamo di sbagliarci, lunga vita alle case auto europee.

Federcarrozzieri vorrebbe anche portare a conoscenza gli Stati membri presenti al meeting delle problematiche Italiane del nostro settore, per capire se sono comuni anche in altri paesi, e magari promuovere iniziative congiunte assieme all’ Airc.

Già in passato abbiamo parlato dei comportamenti scorretti delle Assicurazioni che forzano la canalizzazione delle vetture incidentate presso le carrozzerie loro convenzionate. In Italia siamo riusciti a ottenere una legge sulla concorrenza che vieta questo comportamento e che invece porta l’automobilista a scegliere liberamente il riparatore.

Ci chiediamo se tali comportamenti sono presenti anche in altri stati, e nel caso, assieme possiamo presentare un proposta di legge europea.

Legge che potrebbe favorirci anche in futuro se le case auto volessero ostacolare le carrozzerie indipendenti.

Un altro grosso problema in Italia, è legato al personale. Non abbiamo più personale da inserire nelle nostre carrozzerie, e non esistono ne scuole ne corsi per garantirci in futuro.

Anche questa problematica, se riscontrata in altri paesi potrebbe diventare spunto per portare a conoscenza la politica europea. Sono posti di lavoro certi e ben retribuiti.

In Italia abbiamo anche intrapreso un percorso di indipendenza per i software di quantificazione dei danni con metodi di calcolo non solo basati su algoritmi, ma analitici e dettagliati, che ci consentono di non subire logiche che appagano le volontà e le casse di flotte e assicurazioni.
Anche di questo abbiamo abbondantemente parlato negli incontri precedenti e avanzato proposte, ma al momento non abbiamo riscontrato alcun interesse da parte degli Stati membri.

davide galli al meeting airc di bruxelles

 

 

 

 

 

 

 

Programma del meeting: