Con la fine del 2024, giunge al termine un’importante misura a sostegno delle imprese operanti nel Sud Italia: la Decontribuzione SUD, introdotta per supportare l’occupazione nelle aree economicamente svantaggiate del Paese. Tuttavia, il 2025 porta con sé un nuovo incentivo: l’esonero contributivo per le Zone Economiche Speciali (ZES), che sosterrà le micro, piccole e medie imprese nelle stesse regioni già beneficiarie della decontribuzione. In questo articolo, analizziamo cosa cambia con l’avvento della nuova misura e come le aziende potranno trarne vantaggio.

La Decontribuzione SUD: Un Bilancio

La Decontribuzione SUD, attiva fino al 31 dicembre 2024, ha rappresentato un’importante agevolazione per le aziende nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna). Questa misura consisteva in una riduzione del 30% sui contributi previdenziali complessivi dovuti dai datori di lavoro per i propri dipendenti.

Inizialmente, la decontribuzione era prevista fino al 30 giugno 2024, ma successivamente è stata prorogata al 31 dicembre dello stesso anno. È importante notare, tuttavia, che dal 1° luglio al 31 luglio 2024 non è stato possibile applicarla alle nuove assunzioni. L’agevolazione ha avuto il merito di alleggerire il peso contributivo per le aziende, favorendo la stabilità dell’occupazione nelle aree più svantaggiate del Paese.

Il Nuovo Esonero Contributivo ZES (Zona Economica Speciale)

Dal 1° gennaio 2025, con l’entrata in vigore della nuova legge di bilancio, è previsto un nuovo esonero contributivo per le imprese che operano nelle stesse regioni del Mezzogiorno, ma con alcune differenze rispetto alla misura precedente.

Il nuovo esonero contributivo ZES sarà destinato esclusivamente alle micro, piccole e medie imprese che occupano lavoratori a tempo indeterminato. La misura sarà in vigore fino al 31 dicembre 2029 e prevede riduzioni progressive dei contributi previdenziali a carico dell’azienda. Di seguito, i dettagli:

  • Anno 2025: riduzione del 25% sui contributi previdenziali, con un massimo di 145 euro mensili per lavoratore assunto a tempo indeterminato al 31 dicembre 2024.
  • Anno 2026: riduzione del 20%, con un massimo di 125 euro mensili per lavoratore assunto entro il 31 dicembre 2025.
  • Anno 2027: riduzione del 20%, massimo di 125 euro mensili per lavoratori assunti entro il 31 dicembre 2026.
  • Anno 2028: riduzione del 20%, massimo di 125 euro mensili per lavoratori assunti entro il 31 dicembre 2027.
  • Anno 2029: riduzione del 15%, massimo di 125 euro mensili per lavoratori assunti entro il 31 dicembre 2028.

Condizioni e Requisiti

Per poter beneficiare dell’esonero ZES, le aziende dovranno rispettare alcune condizioni fondamentali:

  1. Regolarità del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva): L’azienda deve essere in regola con i versamenti contributivi.
  2. Obblighi legati alle categorie protette: Le imprese dovranno rispettare le normative vigenti in materia di assunzioni di categorie protette.

Esclusioni

Non tutte le forme di lavoro saranno coperte da questa agevolazione. L’esonero ZES non si applicherà infatti:

  • Ai rapporti di apprendistato;
  • Ai rapporti di lavoro intermittente (a chiamata).

Il passaggio dalla Decontribuzione SUD al nuovo esonero ZES rappresenta una continuità negli sforzi del governo per sostenere l’occupazione nel Mezzogiorno, ma con modalità e benefici progressivamente decrescenti nel tempo. Le aziende dovranno prestare attenzione ai requisiti per poter accedere alle nuove agevolazioni e garantire la propria regolarità contributiva e normativa.

Se gestisci un’impresa nelle regioni interessate, è fondamentale valutare come queste misure possano influire sulla tua strategia occupazionale. Come sempre, siamo a disposizione per fornirti supporto e chiarimenti su come massimizzare i benefici di questi strumenti.

Per ulteriori informazioni o consulenze personalizzate, non esitare a contattarci.