Federcarrozzieri, da sempre al fianco dei carrozzieri indipendenti e dei consumatori, ritiene doveroso informare tutti gli assicurati circa una clausola sempre più diffusa nelle polizze RC Auto proposte da una nota compagnia di assicurazioni online: l’Opzione Carrozzerie Convenzionate.
Questa clausola, presente in molte polizze RC Auto, prevede che, in cambio di uno sconto irrisorio sul premio assicurativo, l’assicurato si impegni contrattualmente a far riparare il veicolo esclusivamente presso le strutture indicate dalla compagnia.
Il problema si manifesta al momento del sinistro. Quando l’assicurato, nel pieno esercizio dei propri diritti, decide di rivolgersi a un riparatore di fiducia non convenzionato, la compagnia riduce drasticamente il risarcimento del danno. Vengono applicate penali e decurtazioni spesso arbitrarie, prive di trasparenza e non sempre adeguatamente spiegate o giustificate.
Ma è bene ricordare che il risarcimento del danno è un diritto, non una concessione.
Secondo l’art. 2043 del Codice Civile e l’art. 148, comma 11-bis del Codice delle Assicurazioni, ogni cittadino ha il pieno diritto di:
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scegliere liberamente il proprio carrozziere di fiducia;
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ricevere un risarcimento integrale e congruo, proporzionato al danno subito.
Il cosiddetto “sconto” offerto al momento della stipula si rivela, in fase di liquidazione, un danno economico concreto per il consumatore, che spesso scopre solo dopo l’incidente le gravi conseguenze di quella clausola.
Federcarrozzieri invita tutti i consumatori a:
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leggere con estrema attenzione le clausole limitative contenute nelle polizze RC Auto;
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valutare con consapevolezza i reali vantaggi economici di uno sconto che può compromettere la propria libertà di scelta;
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segnalare ogni comportamento scorretto o penalizzante da parte della compagnia assicurativa;
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rivolgersi a un professionista in caso di liquidazioni ridotte o lesive dei propri diritti.
Federcarrozzieri tutela la libertà di ogni cittadino di scegliere il proprio riparatore e il diritto a un risarcimento pieno, equo e trasparente. La libertà di scelta e il giusto risarcimento non si svendono.