Una sana chiacchierata con Ugo Di Loschi, della “S. G. ”, di Torino.

Ugo, usi spesso la parola aggiotaggio per spiegare la situazione nel campo in cui lavori: la riparazione dei cristalli auto. Perché?
“Premessa. L’aggiotaggio è un reato. Il codice penale, all’articolo ‘Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio’, dice: ‘chiunque, al fine di turbare il mercato interno dei valori o delle merci, pubblica o altrimenti divulga notizie false, esagerate o tendenziose o adopera altri artifizi atti a cagionare un aumento o una diminuzione del prezzo delle merci, è punito con la reclusione’ eccetera. Non solo. Il codice civile dice: ‘Chiunque diffonde notizie false, ovvero pone in essere operazioni simulate o altri artifizi concretamente idonei a provocare una sensibile alterazione del prezzo di strumenti finanziari non quotati o per i quali non è stata presentata una richiesta di ammissione alle negoziazioni in un mercato regolamentato, è punito con la reclusione’ eccetera”.

Sì, e quindi?
“E quindi le assicurazioni fanno aggiotaggio. Sostanzialmente, obbligano gli automobilisti danneggiati (col cristallo rotto) a rivolgersi ai centri convenzionati con le compagnie stesse. Ma è solo il primo passo. La fregatura è che il prezzo della riparazione così è più alto. Un bel paradosso”.

Conseguenza?
“I soldi che le assicurazioni tirano fuori in più, poi vengono spalmati sugli assicurati. Le polizze costeranno di più. Un meccanismo perverso e diabolico. La mia stima è che su 2 milioni di parabrezza sostituiti in un anno, ci sia un sovrapprezzo di 200 euro a parabrezza. Un’altra delle tante fregature è la franchigia di 250 euro a carico dell’automobilista. Cornuto e mazziato. In più, in base a informazioni in mio possesso, il parabrezza utilizzato dalle compagnie non è originale, sicché anche lì il loro guadagno è stratosferico”.

IlCarrozziere.it

 

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