di Rosa Sinistro
Clima rovente, preludio d’estate bollente. Non parliamo di meteo, ovviamente, ma di uno degli argomenti più scottanti in campo di rc auto. Limitazioni che sanno di illiceità: ormai una certezza. Una certezza per le assicurazioni che le trovano “confortanti”, “r-assicuranti”. Una certezza ormai anche per noi tutti. Sì perché le sentenze vanno tutte in un’unica direzione: quella di affermare l’illegittimità di queste clausole e quello di ricordare agli smemorati assicuratori che tanto hanno voluto l’indennizzo diretto, i loro doveri.
L’accesa tematica è la seguente: il danneggiato cede il credito al carrozziere ed il carrozziere procede con tutto l’iter risarcitorio. Una volta concordato l’importo dei danni subiti arriva l’assegno decurtato di una percentuale. Unipol decide di rimborsare parzialmente perché applica la solita penale del 10% che vieta di riparare l’auto presso una carrozzeria non convenzionata. Si tratta della solita clausola strategicamente nascosta nel contratto assicurativo. Ancora una volta la carrozzeria è costretta ad azionare un contenzioso per vedersi riconoscere il saldo residuo ed il pagamento delle spese legali per l’attività stragiudiziale.
Ormai dovrebbero aver imparato a memoria la questione. Verrebbe la voglia di inserire una speciale funzione, una spia luminosa in caso di polizza con clausole vessatorie anzi, perché no, che la polizza divenisse incandescente al solo tocco in caso di limitazioni illegittime e liberticide nascoste!
In uno scontro infuocato nessun colpo viene risparmiato e, questa volta, la compagnia si costituisce in giudizio eccependo addirittura che la cessione del credito sarebbe “contraria a norme imperative, avendo la Carrozzeria attrice svolto attività di finanziamento senza avere i requisiti e le autorizzazioni previsti dal Dlgs.385/1993”. Accipicchia, perdindirindina… verrebbe da esclamare! Pensa un po’ cosa sono andati a scomodare pur di costringere il mercato dell’autoriparazione alla canalizzazione obbligatoria!
Dura e decisa la pronuncia n.428/2016 del Giudice di Pace di Bologna avv. Andrea Zardi. “Il richiamo non ha alcuna attinenza al caso di specie”. La sentenza prosegue illustrando prima di tutto quale sia la causa del contratto di cessione del credito e come lo stesso nulla abbia a che vedere con il contratto di mutuo! La difesa dell’Unipol, insomma, aveva tentato di mescolare le carte in un calderone che gli si è rovesciato letteralmente addosso rivelandone tutta l’incandescenza. Nel leggere l’interessante sentenza scopriamo ancor di più. L’Unipol ha infatti dato pieno riconoscimento alla efficacia della cessione del credito notificata quando ha pagato l’importo risarcitorio, seppur decurtato. Quindi nel lamentarne ora l’inefficacia..pare versare lacrime da coccodrillo.
Colpisce l’instancabile insistenza delle compagnie assicurative. Imperturbabili proseguono nel seminare qua e là le odiose clausole. Impassibili anche dinanzi alle continue pronunce di vessatorietà ed illiceità seguitano nascondendo l’ira ch’entro gli brucia!
In soldoni, esiste l’obbligo di risarcire l’intero costo sopportato dalla carrozzeria? O è lecita l’applicazione della penale? No, l’Unipol, in qualità di gestionaria della liquidazione del sinistro nella procedura di indennizzo diretto, non ha titolo per opporre né al danneggiato né all’avente diritto eccezioni che riguardino il contratto assicurativo!
Sul punto la sentenza non lascia alcun dubbio. Il Giudice richiama la pronuncia della Corte di Cassazione nella quale, con l’Ord. 13/4/2012 n. 5928 ha ribadito la natura extracontrattuale dell’azione diretta di cui all’art. 149 d.lgs. 7 settembre 2005 n.209.
Insomma, lo ribadiamo, il danneggiato ha diritto ad essere integralmente risarcito “non potendo eventuali clausole contrattuali essere ricondotte nell’alveo di operatività dell’art. 149 Cod. Ass. in quanto la compagnia dell’indennizzo diretto risarcisce il danno al posto della compagnia del responsabile civile”.
Una cocente delusione, l’ennesima per questi assicuratori rapiti dal sacro fuoco della clausola vessatoria. In lei vedono la salvezza, vedono la strada maestra che condurrà alla lievitazione degli utili, all’applicazione, di fatto, di tutte le “regole” che in via di legge… caldeggiano… ma che, ahi loro, restano sempre come carne a cuocere… ormai bruciata!
Scarica la sentenza. Sentenza 428 del 2016
A furia di prenderle un giorno la smetteranno oppure rimane sempre un modo per spaventere l’assicurato ?ad ogni modo bisogna sempre andargli addosso.
Purtroppo nel mucchio, nel torbido, nella gestione dei grandi numeri, i danneggiati “abboccano” e quindi gli enti assicuratori pasciano di fino e le statistiche dan loro ragione. Bisogna dare più informazione ai danneggiati, agli assicurati, anche con dei cartelloni ad hoc predisposti appesi dentro le carrozzeria e negli studi, meglio un sistema di divieto agli agenti, alle compagnie assicuratrici, di continuare a perpetuare la proposta di tal contratti a seguito delle sentenze, o meglio una legge apposita col divieto assoluto anche sotto mentite spoglie.
il problema e che loro comunque ti trascinano in cause che diventano infinite, io ho appena vinto una causa di un sn. rca. del 2012 la controparte era generali che agiva per conto di uci , auto immatricolata anno 2010 il cliente la pagata € 12500,00 e loro dicevano che il valore di mercato era di €. 4200,00,(valutazione Quattroruote professional) io ho fatto una riparazione di €. 7190,00 +iva, adesso hanno pagato tutto compreso il noleggio da fermo tecnico +spese legali + spese di ctu ,ma il vero problema è la ctu che questa volta ha fatto una valutazione corretta e di mercato del vero valore dell’auto.
In un altra causa lo persa perché la ctu ha preso come riferimento la valutazione di quattroruote professional , adesso mi tocca ricorrere in appelo con una spesa non indifferente per colpa di questo perito che ha fatto una valutazione molto superficiale.
Caro Sebastiano il perito in oggetto sicuramente lavora per qualche compagnia e quindi da paladino della giustizia dei ricchi calcola il valore di quattroruote agevolando la compagnia.
Anche dallemie parti ci sono periti veramente indipendenti e certi al soldo delle compagnie e quando ti capitano quest’ultimi la cagata è assicurata.
Peccato che il risarcimento in caso di antieconomicita’ non parli di liquidazione del veicolo per il valore di quattroruote, bensi’ di mettere in condizione il cliente di viaggiare come stava viaggiando, quindi con un veicolo nelle medesime condizioni in cui si trovava il suo prima del sinistro.
Vorrei vedere il perito della compagnia che provano ad asciugarsela nella maniera piu’ semplice, a fare le giravolte a cercarne uno.
A me è capitato sto confronto con un perito, il quale mi aveva risposto che aveva trovato una macchina come quella del mio cliente a Napoli per 500 euro( la nostra sede è a Udine) quando la sua aveva 2000euro di danni,è bastato dirgli perfetto, scendi a prenderla, portala qua,fai il passagio di proprieta’,bollala e se piace al cliente perchè è veramente come la sua, la teniamo, altrimenti, te la parcheggi in giardino di casa cosi’ puoi ammirare l’affare della tua vita.
Facile decidere a cazzum per gli altri………..
Ciao Luca, purtroppo quando vai in causa il giudice nomina una ctu, e lui fa affidamento alla correttezza professionale del perito incaricato e si attiene a quello che dice lui , se questo è uno zerbino assicurativo e se questo fa un copia incolla se non peggio di quello che ha fatto il perito pagato dall’assicurazione, diventa difficile andare a fare un appello e affrontare spese non indifferenti, alla fine perché semplicemente uno non ha fatto con coscienze e scrupolo ( non voglio pensare che l’abbia fatto in malafede) il lavoro per cui è stato pagato anche profumatamente €. 690,00 pagati da me per che cosa? ha aperto un giornale che la maggior parte delle persone non conosce neanche perché a uso interno dei periti assicurativi , a trascritto una valutazione sulla perizia e la depositata in tribunale
Sto pensando seriamente di chiedere i danni a questo personaggio per colpa sua ho questa situazione che si trascina dal 2010
Sebastiano capisco bene ci sono finito anche io in una causa simile,ti garantisco che non lo fanno ne per malafede ne coscienza ne per scrupolo,lo ha fatto per leggerezza e per delirio di onnipotenza visto il posto che momentaneamente occupa, io quello ho respirato quando è toccato a me, un po’ come se si sostituisse al giudice e io ero il mona di turno da non tenere in considerazione,per di piu’ quando il giudice mi ha chiesto se il preventivo lo avevo fatto io, mi son girate talmente le balle che gli ho risposto: no lascio aperto l’ufficio e chiunque puo’ venire a farsi i preventivi quando vuole! cosi mi son preso pure 500 euro di multa perchè si è offeso.
paese di assurdi questo,a 90 chilometri da dove ho sede io in austria li avrebbero gia messi al muro assicurazione e perito ma qua ognuno fa il c**** che gli pare e come scritto sopra abbiamo dei politici che non sanno nemmeno dove sono ben i burattinai delle assicurazioni san come tirare i fili per farli muovere…….