Alla fine arriva la vessatorietà. Il lieto fine esiste. Non c’è storia avvincente che tenga davvero senza un vero tormento, senza difficoltà.
Nella storia tra consumatori ed Allianz la sofferenza non è mai mancata. Gli ingredienti c’erano tutti e, dopo aver tenuto il fiato sospeso, è arrivato un finale degno della migliore Hollywood anni ’50.
26255 è il numero del provvedimento emesso dall’Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato) in seguito all’adunza del 30 novembre 2016. Una tappa fondamentale nella lunga scalata al ripristino della reciprocità tra diritti e doveri nel rapporto consumatori/Allianz.
Cosa scriveva l’Allianz?
Una condizione contrattuale vessatoria “Condizione Aggiuntiva RC Accordo per la risoluzione delle controversie mediante ricorso alla procedura di conciliazione paritetica: Per i sinistri gestiti con la procedura di risarcimento diretto – CARD, l’assicurato si impegna a: – non affidare la gestione del danno a soggetti terzi che operino professionalmente nel campo del patrocinio (ad esempio avvocati /procuratori legali e simili); – ricorrere preliminarmente alla procedura di conciliazione paritetica se l’ammontare del danno non supera i 15.000 euro. In cambio di tale obbligo l’impresa opera lo sconto del 3,5% sul premio annuo netto RCA; per contro se l’assicurato viola il predetto impegno l’impresa applica una penale di 500 euro, da detrarsi dalla somma dovuta a titolo di risarcimento, con il limite di quest’ultimo”.
Era la clausola contenuta nei moduli contrattuali predisposti da Allianz per la vendita di polizze assicurative per la responsabilità civile auto “Bonus/Malus – autovetture e autotassametri” utilizzati dal 1° febbraio 2014 al 1° aprile 2016.
La clausola, dal 1 aprile 2016, aveva subito una lieve modifica di pari tenore:
Condizione aggiuntiva RC “Accordo per la risoluzione delle controversie mediante ricorso alla procedura di conciliazione paritetica”. Per i sinistri gestiti con la procedura di risarcimento diretto – CARD, l’assicurato si impegna a: non affidare la gestione del danno a soggetti terzi che operino professionalmente nel campo del patrocinio (ad esempio avvocati/procuratori legali e simili); ricorrere preliminarmente alla procedura di “conciliazione paritetica” se l’ammontare del danno non supera i 15.000 euro. In cambio di tale obbligo l’impresa opera lo sconto del 3,5% sul premio annuo netto RCA; per contro, se l’assicurato viola il predetto impegno, l’impresa applica una penale del 20% del valore del sinistro con il limite massimo di 500 euro da detrarsi dalla somma dovuta a titolo di risarcimento”.
Alcune associazioni di consumatori: Aduas, Assoutenti, Casa del consumatore, Codici, Movimento consumatori insieme a tre associazioni di categoria: Cupsit, Oua e Sipa hanno mosso guerra a queste gravose, incoferenti e vessatorie clausole. Nel confronto tra le difese svolte, gli argomenti sostenuti e la documentazione prodotta, Allianz è stata costretta alla resa.
Non sono bastate la “facoltatività” e la “temporaneità” invocate dall’Allianz nelle difese depositate. Girare in tondo intorno al punto nevralgico non ha giovato ai difensori della compagnia tedesca. L’Antitrust ha pienamente centrato il focus della vexata quaestio: lo squilibrio tra diritti e doveri delle parti contrattuali. Allianz ha tentato di barcamenarsi ma la realtà documentale, ampiamente documentata, ha evidenziato uno squilibrio palese: l’assenza innegabile della sinallagmaticità nei contratti muniti della clausola limitativa del diritto di difesa!
C’è un aspetto ulteriore sul quale Allianz ha camminato per lungo tempo sul filo da acrobata. A loro dire la penale stabilita in caso di “violazione” del divieto di avvalersi di un difensore risultava congrua e proporzionata. Non è stato difficile per l’Agcm stabilire la eccessività di una penale che è il primo indizio di manifesta colpevolezza: una eclatante denuncia di sproporzione. Spiace ribadirlo ma il ridottissimo sconto applicato dall’Allianz non risulta affatto proporzionato alla cospicua entità della penale inserita nel contratto assicurativo.
Affrontata e definitivamente chiarito un ulteriore tema giuridico di notevole rilevanza: la procedura Card, nella quale Allianz ha tentato arbitrariamente di utilizzare detta clausola, è una procedura che vede la compagnia in questione unicamente “gestionaria” in sostituzione della compagnia assicurativa che garantisce per la rc-auto il responsabile civile. Si tratta in buona sostanza, di un ambito nel quale il danneggiato viene risarcito quale vittima di un illecito civile. È da tale illecito che trae origine il diritto al risarcimento richiesto ed in siffatto ambito le eccezioni contrattuali non sono in alcun modo opponibili ne tantomeno operanti.
Era bene chiarirlo una volta per tutte.
Restrizione della libertà contrattuale nei confronti dei terzi. Un legittimo diritto, quello alla difesa, riconosciuto senza ombra di dubbio dalla Suprema Corte in primis, messo a repentaglio da una presunta temporaneità, comoda all’Allianz. Una violazione sic et sempliciter. Questo sancisce il provvedimento in esame. Il diritto alla difesa, costituzionalmente garantito, non conosce limitazioni consentibili in nessuna fase e non può esser certo da meno la fase prodromica al giudizio.
In chiusura i rilievi sulla formulazione della clausola in questione che l’Agcm ha giudicato e definito come: oscura ed incomprensibile.
Un provvedimento di grande importanza che vede il riconoscimento delle istanze promosse unicamente da chi si è mosso controcorrente. Poche associazioni di consumatori e tre associazioni di categoria. Voci fuori dal coro che hanno sollevato la questione, l’hanno documentata, osteggiata con forza e determinazione. L’Agcm ha esaminato ed espresso un provvedimento che segna un momento decisivo nella tutela dei diritti dei consumatori. Un riconoscimento voluto, sperato e dovuto ai consumatori.
…e ora avanti con DIRECTLINE!
Il problema rimane il fatto che certe leggi che escono le conosciamo solo noi carrozzieri;ma le assicurazioni però continuano a dire e a fare il bello e cattivo tempo………….quanti miei clienti negli ultimi anni mi hanno detto mi dispiace ma la mia assicurazione vuole che porti la mia macchina nella carrozzeria fiduciaria……………poi anche se le leggi sono cambiate le assicurazioni continuano a fare questo gioco sporco che non fa altro che abbassare la qualità del lavoro ed abbassare quindi i soldi che noi carrozzieri indipendenti possiamo investire ogni anno in attrezzature nuove e corsi di aggiornamenti…….bella questa Italia REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO……..mi sa tanto che troppi abbiano dimenticato questo articolo che è anche il primo!!!!!!!!!!!!
Se l’assicuratore prova a fare il carrozziere (e non ci riesce ..) la soluzione c’è: Oxygen Gestione Polizze.
Provate a chiedere a chi ha preso l’abiliotazione RUI cosa succede quando il cliente del carrozziere comunica all’intermediario assicurativo che la prossima polizza RC auto la farà in carrozzeria…
Si cè Oxygen gestione polizze ma questo lo sappiamo noi soli carrozzieri………le tv;i giornali e le pubblicità costosa se la possono permettere solo le assicurazioni………..le quali ti dicono quello che gli pare a loro e non ti spiegano le cose scritte in piccolo…….costrizioni;franchigie ecc ecc…….quindi mai abbassare la guardia e sopratutto se vogliamo dire la nostra saremo prima o poi obbligati ad usare i loro stessi mezzi…..di disinformazione……..
altrimenti sarà un continuo tira e molla
C’è una cosa però che pochi di noi hanno fatto e adesso ci lamentiamo, io non mi lamento perchè dal 2008 ho fatta tantissima informazione hai miei clienti fino al punto che i miei collaboratori non c’è la facevano più a sentirmi e indossavano le cuffie quando ad ogni cliente ripetevo le stesse cose riguardo alle probabile forzature che i loro assicuratori avrebbero fatto per costringerli a non venire da noi ,ho fatto per anni un informazione massiccia ,ossessionante e oggi che io e mio figlio siamo RUI e facciamo polizze siamo noi a far paura agli agenti ,vedete non c’è bisogno di spot sulle TV ma basta che ogni uno di noi agisca nel proprio territorio ,per questo esiste MIO CARROZZIERE regionale.
Resteranno solo parole se non cambieremo il comportamento di tutti noi indipendenti e fiduciari di tutte le convenzioni, non possiamo lavorare a tariffe alla fame e poi pretendere dalle compagnie di assicurazione tariffe diverse e che non riconoscono ai ( colleghi che si ritengono indipendenti) non riesco a capire perche’ non pretendiamola tariffe più alte rispettando la qualità della riparazione, siamo solo furboni per togliere il lavoro ai colleghi più onesti o forse altri soggetti trovano profitti .La mia preoccupazione e dovuta dal situazione economica che molti clienti scelgono di non essere più proprietari di auto 60 % e si affidano ad altri ( Flotte Istituti Bancari e Assicurativi ) quindi non decideranno loro sulla manutenzione dell’auto, la scelta del riparatore deciderà la concorrenza leale tra di noi se vogliono riparare le auto in Italia e il futuro delle nostre aziende .
Le carrozzerie in Italia sono tante. Per qualcuno troppe. Chi non sa fare i conti prima o poi deve cedere il passo e il trend è oramai chiaro con la riduzione delle aziende in attività.
Bisogna ovviamente essere fiduciari dei propri clienti, non avere paura del futuro e lavorare con capacità manageriali:: non serve “fare tante macchine” se poi non c’è margine.
In ogni caso la selezione la sta facendo il mercato e la dimostrazione sta nel fatto che sono i fiduciari di qualità che abbandonano le convenzioni, poco importa se più per necessità che per scelta.
Luca condivido in pieno quello che scrivi ,personamente non condivido che (colleghi) che sottoscrivono convenzioni a 24 euri e poi si rivolgono agli studi legali per farsi riconoscere le tariffe delle Camere di Commercio dalle Compagnie di Assicurazioni,una pazzia totale!
Sig Silvano, servono i nomi, lei e’ sicuro che ci sono colleghi che fanno questo, ne ha le prove, una fattura? Ma soprattutto se lei e’ un collega indipendente mi faccia capire da che parte sta. Davanti a un articolo come questo dovrebbe gioire e non sparare sentenze a cavolo senza fare nomi. Mi faccia il piacere di fare sempre i nomi quando parla di tariffe al ribasso. Ci sono colleghi ONESTI in Italia che da sempre sono indipendenti e subiscono costantemente attacchi da questo tipo di polizze, questo e’ il probleme e non quello che dice lei senza nomi e senza prove mettendo in difficoltà chi non si prostituisce. Chi sono i fiduciari lo sappiamo dagli elenchi sul web, il resto e’ solo fumo negli occhi.
Piero mi presento sono un autoriparatore e non no sono fiduciario di nessuna compagnia da oltre 30anni tu mi chiedi nomi ma penso che anche te come me li abbiamo alla porte accanto, che differenza c’è se un nostro collega convenzionato con flotte e istituti bancari con tariffe alla fame magari concorda con il perito la tariffa normale e poi percepisce dalla flotta la tariffa convenzionata a 24euri , sono d’accordo che la maggioranza degli autoriparatori siamo onesti e dobbiamo sostenerli per una categoria migliore ma bisogna anche riconoscere le nostre tariffe ed applicarle , e ti ripeto che il parco circolante e 60% sono delle flotte ,banche ,assicurazioni e costruttori di auto e grazie a noi decidono il costo della manutenzione auto cosa ci costerebbe se tutti uniti si facesse valere le nostre tariffe .perche’ i costi delle nostre aziende aumentano .non servono fatture ma le convenzioni firmate credimi sono tante. e forse non sappiamo cosa è l’indipendenza in una azienda ,
messaggio prova
e direi di andare avanti pure con auto presto e bene! Non è il caso di fare fronte comune e cominciare a fare comunicazione? Loro hanno disponibilità economiche per comunicazione in tv, è vero. Ma noi possiamo fare comunicazione sulla pagina facebook di unipolsai, avvertendo tutti i clienti e potenziali clienti che scegliendo le carrozzerie convenzionate scelgono di riparare l’auto in modo economico e sbrigativo. E non lasciano libera mano al carrozziere di scegliere i ricambi migliori sul mercato.
E’ come se si andasse al ristorante e si portasse da casa tutto il cibo, le posate, le bevande e si chiedesse al ristorante di cucinare solo gli alimenti che uno ha portato. Come pensate che vi risponderebbe il ristoratore?
Comunicazione, comunicazione e comunicazione!
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