“Il medico della mutua” è uno dei film capolavoro di Alberto Sordi. Che c’entra con i carrozzieri? C’entra eccome. Vi spieghiamo perché.

Sordi è il dottor Tersilli, che i pazienti non li vedeva. Faceva le diagnosi per telefono e dettava la cura. Era avido e senza scrupoli, affamato di denaro. Tutto doveva svolgersi in fretta, alla brutta, occorreva macinare quattrini a tutto spiano. Poi il paziente si ammalava ancor più o crepava: intanto, i soldi Tersilli se li era messi in saccoccia.

Ed eccoci a noi carrozzieri. Già da tempo i Carrozzieri sono abituati ad avere a che fare con società di gestione dei sinistri che per conto di altri pretendono di liquidare i danni senza vedere l’auto in carrozzeria. Sappiamo come funziona: chiedono le foto dell’auto danneggiata al carrozziere, magari vogliono la carta millimetrata, e poi bontà loro, “autorizzano” il carrozziere a iniziare i lavori di ripristino. Come con l’uovo di Pasqua c’è la sorpresa: si riservano di quantificare l’ammontare del danno al ricevimento della documentazione indicata a una e-mail.

Alcune garbate signorine di un call center di fatto operano come periti, raccontando che un “perito interno” avrebbe stimato i danni dando un’occhiata alle foto che ritraggono l’auto danneggiata. Per esempio, la foto della lavorazione di stacco e riattacco, la foto del veicolo carteggiato, nonché la foto della lattoneria, della stuccatura, del fondo, della verniciatura, dei ricambi. Vede le foto e il preventivo, lo decurta di un terzo e dice che quella è la “perizia”. In sostanza più che carrozzieri serve essere bravi fotografi.

Questo significa svilire il lavoro prezioso dei periti, e nell’insieme gettare fango sulla categoria, che invece è rispettabilissima. Ammesso che sia vero che esista un perito che fa la perizia tramite foto, questo perito assomiglia al dottor Tersilli, medico della mutua, che fa la diagnosi tramite telefonata. La perizia richiede un’analisi accurata dell’auto danneggiata dal vivo, si devono osservare dal vivo le deformazioni nel suo complesso e nello specifico di ogni singolo lamierato. Vanno valutati dal vivo gli interventi e i tempi supplementari. Vanno capite le difficoltà nel sostituire un pezzo.

Perché il carrozziere era e resta un artista della riparazione, il cui lavoro può essere valutato solo tramite un esperto che dal vivo, grazie alla sua sensibilità professionale e all’esperienza acquisita sul campo, riesce a definire tempi e costi.

Ci è stato inoltre segnalato che gli stessi consulenti assicurativi, oltre a fare la perizia con la foto, ricevono dall’ufficio sinistri della compagnia una direttiva sulla manodopera oraria liquidabile: il prezzo non deve superare un certo limite, che è bassissimo. Il perito-dottor Tersilli, per macinare profitti e per consentire alle assicurazioni di “ingrassare” in fretta e tanto, fa quindi la perizia con la foto, vuole sentir parlare di manodopera bassissima.

E ora alla moda si sono accodati altri. Oltre al piccolo ufficio di gestione dei sinistri per conto terzi ci sono compagnie che chiedono foto al danneggiato tramite smartphone. E fanno le “perizie”. Oppure mandano in un centro che ripara cristalli dove un fotografo (non un perito) riprende immagini, che poi vedrà “un perito di direzione”. Auguri. Siccome l’attività peritale, a furia di essere ingabbiata tra direttive delle mandanti, perizie slim, hard o light, tempari autoprodotti e applicazione di costi orari imposti è diventata una pantomima, le compagnie stanno decidendo di risparmiare anche sulle perizie. Tanto le perizie oramai di tecnico hanno veramente poco e sono diventate solo base per trattative levantine.

Siamo ufficialmente alla perizia fatta da non si sa chi, alla faccia delle norme di legge della Consap e del Codice delle assicurazioni: perizie al ribasso, su foto e senza vedere le automobili direttamente. Fatte da strutture delle compagnie o da società che operano in maniera non chiara all’unico scopo di contenere i costi del periziato e del liquidato. E se il risultato sono riparazioni alla bell’e meglio? Alla faccia della professionalità, della sicurezza stradale, della riparazione a regola d’arte: che tristezza. A confronto, il dottor Tersilli era un dilettante.