L’A.I.P.E.D. – Associazione Italiana Periti Estimatori Danni si è costituita il 16 marzo 2019 a Bologna grazie all’incontro di un folto numero di periti assicurativi. L’associazione professionale senza scopi o fini di lucro, apartitica e apolitica, riunisce i periti abilitati all’accertamento ed alla stima dei danni alle cose derivanti dalla circolazione, dal furto e dall’incendio dei veicoli a motore e dei natanti, nonché alla loro efficienza e condizione.
Un percorso nuovo di partecipazione e proposta scaturito da una vera e propria emergenza per questa categoria professionale schiacciata ogni giorno di più dallo strapotere contrattuale delle compagnie assicurative. Una libera professione che continua a perdere di indipendenza, terzietà e vive una lenta agonia non più sostenibile. Era sempre più fortemente avvertita l’esigenza di una reale ed effettiva tutela che coinvolga non i soli periti ma gran parte della filiera di un settore nel quale il diktat continua ad essere sempre e solo “contenere i costi” di chi ha, invece, utili da capogiro.
Non si tratta più di intervenire, come per il passato, per la promozione o lo sviluppo di una categoria ma di una manovra di salvataggio in extremis, di protezione vera e propria di una figura completamente schiacciata dalle lobby e prossima a scomparire del tutto.
Ecco perché, grazie alla grinta di un gruppo di periti, ha preso il via questa associazione che ha visto l’elezione, quale presidente, del P.A. Luigi Mercurio, da tempo impegnato nella difesa dell’attività peritale anche attraverso la denuncia di differenti e numerose problematiche, anche normative, consuetudini e prassi lavorative che hanno condotto alle attuali storture.
Liberare il perito da una visione deformata della effettiva stima dei danni, ormai appannaggio unicamente delle assicurazioni. Sottrarlo dal conflitto nel quale è stato schierato come un guerriero in prima linea armato unicamente di software comodi per lo stravolgimento delle valutazioni.
Riportare il perito ad utilizzare le proprie competenze a disposizione dell’intero settore, di tutti gli interlocutori e non di una sola fetta di mercato.
L’Associazione, con la sua sede legale a Roma, si propone di garantire i requisiti di terzietà, di imparzialità e di indipendenza del tecnico nello svolgimento della propria attività professionale e di promuovere la figura del perito estimatore danni, intesa come soggetto estraneo agli interessi delle parti, nella propria attività estimativa, riconsegnando la serenità, l’equilibrio, il distacco e l’indipendenza del professionista rispetto alle parti e all’oggetto della controversia.
Roma, 13 aprile 2019
FINALMENTE! UN GRANDE PASSO IN AVANTI, TROVO PIU’ CHE GIUSTO CHE SIANO INDIPENDENTI E NON “DIPENDENTI”, CHE FACCIANO CORSI D’ AGGIORNAMENTO E SIANO AL PASSO CON TUTTE LE NOVITA’ DEL SETTORE.
L’ IMPARZIALITA’ DI GIUDIZIO E’ UNA GRANDE LIBERTA’ CONQUISTATA!
SPERIAMO CHE SIA LA SCINTILLA PER ACCENDERE IL FUOCO CHE DEVE RIVALUTARE I PERITI !! AUGURI
ERA L’ORA CHE QUALCUNO APRISSE GLI OCCHI . MA I PERITI SAPRANNO APPROFITTARE DI UNA COSA COSI’ BELLA OPPURE FARANNO COME TANTI CARROZZIERI VENDUTI.
VINCENZO.
ERA L’ORA CHE QUALCUNO APRISSE GLI OCCHI . MA I PERITI SAPRANNO APPROFITTARE DI UNA COSA COSI’ BELLA OPPURE FARANNO COME TANTI CARROZZIERI VENDUTI.
VINCENZO.
Perito Assicurativo, sempre, comunque e in ogni caso! A tutela dei danneggiati, a tutela delle compagnie, a tutela di tutti, grazie all’occhio allenato e lungo di ciascuno di noi, noi siamo una grande risorsa, non un costo, e per chi lavora per incarico di una compagnia assicuratrice, “vigila” a 360°, affinchè nessuno possa porre in essere dei c.d. inciuci da parte di chicchessia e dunque alla fine, diventa involontariamente, un calmieratore dei costi di ogni singolo sx, fermo restando la libertà dei riparatori di applicare la tariffa oraria, la piu’ adeguata, secondo schemi precisi e/o consuetudini, e per dirla in un altro modo “a casa d’altri non si puo’ mettere il naso” e ciò vale anche per i c.d. materiali di consumo (che sono veramente tanti: forza motrice,prodotti detergenti,prodotti lucidanti,spugne di vario tipo,prodotti abrasivi,prodotti di lavaggio ed acqua (utile rivolgersi alla tecnologia di lavaggio a vapore, piuttosto che ad acque),smalti,solventi,ovatta,prodotti lavaggio attrezzature e ricambi). Il Perito Assicurativo disquisisce su fatti tecnici afferenti il tipo d’intervento (ore lavorative, sostituzione ricambi o meno,livello di difficoltà delle varie lavorazioni) e si dovrebbe tenere aggiornato sulle varie vecchi e nuove tecnologie e sui ricambi avveneristici (per ora); utile per tal ultimo motivo, l’obbligo certificato e controllato degli aggiornamenti professionali (anche giuridici, perché no), verifica la compatibilità (e non la veridicità) delle modalità del sx, e non possono, e non devono assoggettarsi alle “stranezze insinuanti” delle direzioni o dei legali di compagnia, in caso di giudizio, durante o prima delle CTU e dopo, con assurde note da costruire e produrre al CTU, solo perchè “qualcuno” all’orecchio, “con delle suggestioni”, pretende che la luna entri nel secchio. Ancor piu’ delicato la funzione del perito assicurativo, purchè non abbia contatti lavorativi con le compagnie assicurative, quando diventa CTU, e li’ che si vede la vera stoffa di cui è fatto il perito assicurativo incaricato, ma nonostante leggi e sentenze anche in campo penale, ancor oggi, molti giudici, nonostante tutto, purtroppo, incaricano CTU non periti assicurativi (e poi si vedono i risultati, salvo alcune eccezioni) e questa senza ombra di dubbio, è un altro fronte da difendere a oltranza: IL CTU, a prescindere dal titolo di studio, deve, quantomeno nel campo dei sx stradali, esser perito assicurativo, a prescindere, ripeto, dall’avere piu’ laure e master d’ogni genere, questo dice la legge!!!!!!!!!!!!! Troppi incarichi vengono conferiti a soggetti non abilitati, sol perchè …. e per giunta, non soltanto in campo tecnico, poco conoscitori dei diritti e doveri del CTU e di quella porzione di diritto legata alla CTU, prima, durante e dopo.
Una nuova voce, fresca, non cariatide, non illignita dal peso del tempo e dal tempo che fu. Benvenuta AIPED!
Indubbiamente l’intento della famosa legge 166/1992, era quella di diventare liberi, scevri da preconcetti e suggestioni, “notai del danno” ovvero “certificatori di danno”, e invece le compagnie assicurative con il loro enorme strapotere economico, anche attraverso “delle picccole piccole suggestioni”, hanno trasformato nel tempo e lentamente il perito assicurativo, in un impiegato loro, senza dar stipendio, senza pensione, senza INAL, senza INPS, senza alcun diritto (e guai ad ammalarsi, perchè qualcun altro prenderà il suo posto ad una tariffa minore), anzi vessandoli ancor di più che gli impiegati (paura delle vertenze), con tempistiche assurde e pretese, compensi ridicoli e comunque nel tempo al ribasso, anzicchè aumentarli, tariffe vecchie anacronistiche, non allineate al costo della vita man mano nel tempo, “suggestionandoli” con dei “o così o pomì” e per giunta con varii “Lei deve … Deve diminuire di almeno il %… Deve fare in modo che…” insomma un “killer” a parcella, o come una volta un perito assicurativo mi disse molto rammaricato: Una CAMERIERA (e non a caso) con la partita IVA, con obbligo di prestazioni extra a richiesta e a titolo gratuito, non contestabili (in realtà usò altri termini, piu’ disgustosi e irriferibili, ma il succo non cambia)! Molte di queste questioni, si sono aggravate da quando è scomparso il CIP (ComitatoInterministerialePrezzi), ulteriormente, con la scomparsa del falso in bilancio (pancia mia, fatti capanna!). Per chi conosce la contabilità delle spa, è facile intuire molte cose… tanto qualunque cosa succeda anche in ribasso, compresi i risarcimenti, le polizze vengono aumentate comunque e in ogni caso, ogni anno, e guai se qualcuno all’interno della compagnia assicuratrice X, osa contestare con degli arbitrati vinti e stravinti, i bilanci depositati alle Camere di Commercio, bilanci che chiunque di noi, può avere perchè pubblici, e ci mancherebbe altro; chi l’ha fatto, carte alla mano, numeri alla mano, in un fiat, è stato defenestrato o costretto a defenestrarsi legalmente. Nessuno ha timore del PERITO ASSICURATIVO e nel tempo è stato sminuito, mentre siamo terrorizzati oltre ogni limite della nostra fisiologia, se qualche compagnia assicuratrice, cancella le nostre polizze e ci caccia fuori, sol perchè chiediamo i nostri diritti e pretendiamo che vengano rispettati…ma anche gli agenti assicurativi, seppur liberi professionisti, sono stati, ove piu’ ove meno, “suggestionati all’orecchio”, proprio come faceva (ma piacevolmente) la defunta casa discografica britannica (Gramophone Company) ma da tutti conosciuta come “His Master’s Voice”, ovvero “La voce del padrone”, e tutto ciò a causa del celebre dipinto di Francis Barraud che ritrae il “cagnolino Nipper” mentre ascolta un grammofono, usato come marchio nell’etichetta dei dischi prodotti. Non parliamo neanche del fatto che tempo addietro, molti periti, incaricati anche liquidatori (prendendo decisioni da carriera direttiva e di concetto in nome e per conto della spa) molti di loro, utilizzavano carnet di assegni con conti correnti personali (con tutti i costi accessori e i rossi, a proprio carico), ma anche oggi, pur non maneggiando assegni, fanno bonifici, prendono decisioni in nome e per contro della spa e liquidano, e per tal importi operazioni da impiegato dirittivo e di concetto, le comapgnie assicuratrici, danno delle “mancette” in piu’ sulla parcella, il tutto tassato per bene. Danno varie mancette per diversi tipi di prestazioni extra, molto onerose in termini di tempo, con molta burocrazia a suo carico, che distoglie il perito assicurativo dalla sua naturale funzione di tecnico, facendolo diventare ancora una volta un impiegato, pieno di oneri ma senza onori (ferie pagate,INPS,INAIL,stipendio assicurato in caso di malattia o infortuni, ecc. ecc), facendo così risparmiare alle spa, tanti impiegati che tanto costano ma hanno ovviamente tanti diritti, mentre il perito assicurativo, liquidatore o no, deve sobbarcarsi, senza ricevere nulla in cambio, costi dell’ufficio e le sue utenze, la polizza RC professionale, la polizza personale infortuni-malattia-vita, gli impiegati, il costo dei moto/autoveicoli necessari per lavorare, combustibili, manutenzione ordinaria e straordinaria-RCA ed altro-invecchiamento/usura precoce dei mezzi, cancelleria,fotocopiatore,computer,programmi,fax,cartucce d’ognitipo,macchinafotografica… il tutto pagato (è solo un eufemismo) a prezzi che risalgono all’epoca della lira…