Una rivoluzione ha sempre uno o più cuori pulsanti. Nel caso dei carrozzieri, che si oppongono a norme inique e irrispettose del libero mercato, questo blog rappresenta uno dei centri vitali per risvegliare le coscienze (talvolta un po’ pigre) dei riparatori. Ma un altro “vulcano” pieno di energia è il Trentino. Basti pensare che, qui, più della metà delle carrozzeri della provincia non accetta più contratti con le Assicurazioni. Il motivo della rivolta? In due parole: le Compagnie vogliono imporre le tariffe della manodopera, aggredire il mercato con la riparazione in forma specifica (si passa subito al carrozziere convenzionato scavalcando il riparatore indipendenti) e abolire la cessione del credito (così, il carrozziere non potrà “combattere” in sede legale contro le Assicurazioni, che avranno gioco facile nei confronti degli automobilisti).
Il profumo della libertà
Niente male le parole di Gianpaolo Melzani, presidente della categoria aderente all’associazione Artigiani: “Meglio il libero mercato delle tariffe imposte dalle Compagnie”. E adesso, l’obiettivo è uno solo: estendere a tutto il Trentino il “protocollo d’intesa per la disdetta”. In provincia, ci sono 200 carrozzerie, di cui la metà nelle valli che hanno già firmato il protocollo. Attenzione: da quanto testimoniano i titolari delle imprese delle valli (che già da tempo hanno disdetto gli accordi), la scelta ha portato risvolti positivi per aziende e clienti. Un bel guaio per le Compagnie. Il presidente spiega l’origine dell’idea: “Chi ha accettato i contratti aveva fatto i conti con una quantità di lavoro che prima consentiva di reggere, ma che ora è calata troppo. Con i prezzi fissati dalle Compagnie, fatichiamo a starci dentro. La disdetta invece si sta dimostrando una scelta azzeccata, non abbiamo più il fiato sul collo”. Claudio Demozzi, il presidente dello Sna, sindacato agenti di assicurazione, conferma (almeno in parte): “Avevamo previsto noi il problema. Le Compagnie cercano di strappare un prezzo migliore e alcune carrozzerie, lo so per esperienza, hanno avuto i margini così compressi da arrivare al fallimento”.
Un ministero piccolo piccolo
I carrozzieri vanno in controtendenza rispetto alla direzione intrapresa dallo Stato: riparazione in forma specifica e abolizione della cessione del credito sono nella mente del ministero dello Sviluppo economico, che sta crollando sotto i colpi inferti dall’attività di lobbying dell’Ania (la Confindustria delle Assicurazioni). È una corsa al risparmio sul risarcimento. Chi vince se passa la norma voluta dall’Ania? Sicuramente, quello che ha meno costi, anche se l’imprenditore regolare farà di tutto per non chiudere. Riparando male e in fretta per starci dentro con i soldi dell’assicuratore. Qualcuno chiuderà subito; qualcuno dopo. Calcolando l’indotto (magazzinieri, corrieri, colorifici e addetti di carrozzeria) quanti perderanno il posto? In una carrozzeria, se passa questa norma, prima si prova a farcela, poi si cerca di limitare i costi, magari con qualche licenziamento, azzerando il numero degli addetti. Siamo artigiani, abbiamo cominciato da soli e forse finiremo da soli nelle nostre botteghe.
Bologna, che grigiore
Hanno aderito finora gli operatori delle valli di Fiemme, Fassa, Non, Sole, Primiero, e ultimamente Giudicarie, Rendena e Chiese. In prospettiva, si sta portando avanti gli stessi ragionamenti con la Valsugana e l’Alto Garda, e Trento e Rovereto sono nel mirino. Ora la protesta di allarga: una marea inarrestabile. Che potrebbe estendersi al resto d’Italia, specie alle zone più vive, dove i carrozzieri hanno ancora la forza per reagire alla crisi, senza appecoronarsi ai voleri delle Assicurazioni. Solo Bologna, la mia Bologna, mi delude: accade l’opposto, tutti a correre dietro alla gonnella della Compagnia. Era ed è la città d’Italia con il maggior numero procapite di fiduciari Ugf Fonsai: un primato di cui non andare affatto fieri. Proprio Bologna, dove tutte le carrozzerie nel marzo 2009 uscirono dal rapporto di convenzione con Ugf, per poi pian piano rientrare quasi tutti. Sempre a Bologna (e neppure in questo caso la città ha di che vantarsi) sta nascendo il centro raccolta vetture incidentate, dove i carrozzieri fiduciari diventano di serie B: un “hub” pensato da Unipol per canalizzare al meglio le riparazione delle auto dei propri assicurati, garantendo lo strapotere alla Compagnia. Così, se il Trentino ragiona e agisce come una zona che punta alle zone alte dell’Europa, Bologna si attacca al treno della retrocessione economica.
scarica qui la rassegna stampa
Bravi ,no Bravissimi i colleghi del Trentino speriamo che si estenda anche nel Veneto.
Distinti saluti Marisa
buon giorno a tutti, in questi casi dobbiamo essere tutti uniti, senò quà piano piano ci fanno chiudere a tutti,facendoci riempire solo di debbiti, e loro si gonfiano il portafoglio a nostre spese e sudore.ci stiamo riducendo all osso.non se ne puo più……
la difficoltà sarà quella di far rispettare a tutti l’impegno…le compagnie faranno di tutto per dividerci e assediarci!quello che spero non manchi è la coesione del reparto.Prevedo sarà durissima!!
al sud siamo rovinati almeno voi la convenzione lavete
Speriamo che anche in lombardia qualcosa si muova.
al sud feccio parte della meccanica annoi non citutela nessuno e siamo anche noi rovinati troppe tasse e pio limu cia distrutti da 1.200.00 euro famosa ici a 3.650.00 imu e da impiccarsi e chi la paga,e poi ancora 1.200.00 rifiuti urbani,e ancora ecosistem rifiuti speciali,come filtri oli,moltro altro.
il nostro governo cia rovianto.
al sud calabria faccio parte della meccanica annoi non citutela nessuno e siamo anche noi rovinati troppe tasse e poi limu cia distrutti da 1.200.00 euro famosa ici a 3.650.00 imu e da impiccarsi e chi la paga,e poi ancora 1.200.00 rifiuti urbani,e ancora ecosistem rifiuti speciali,come filtri oli,molto altro.
il nostro governo cia rovianto.
al sud calabria faccio parte della meccanica annoi non citutela nessuno e siamo anche noi rovinati troppe tasse e poi limu cia distrutti da 1.200.00 euro famosa ici a 3.650.00 imu e da impiccarsi e chi la paga,e poi ancora 1.200.00 rifiuti urbani,e ancora ecosistem rifiuti speciali,come filtri oli,molto altro.
il nostro governo cia rovinato.
Ha detto bene Sig. Marisa, speriamo si estenda anche in Veneto. Bravissimi colleghi del Trentino.
Stefano
Salve a tutti,è una cosa scandalosa che loro faccino ste leggi sul lavoro che eseguono gli altri. Spero non accada su tutte le assicurazioni. Io ero fiduciario e mi sono tolto perchè sei costretto a lavorare in fretta e male. Saluti e speriamo le cose cambino…
io sono a sud sud della sicilia in un paese di 20000 abitanti 10 carrozzerie e uno dei dieci e fiduciario di tutte le compagnie non so come fa pero e cosi
SPERIAMO SI FACCIA QUALCOSA ANCHE IN SARDEGNA
in valle d’aosta da quando è nata RETA AMICA CARROZZERIA da sei anni circa,sono stati disdettati tutti gli accordi con la compagnie di assicurazioni nella nostra rete 80% delle carrozzerie sono indipendenti la cosa funziona benissimo ,siamo noi che facciamo paura alle compagnie, siamo noi che abbiamo deciso la tariffa oraria che dobbiamo percepire, non abbiate paura formate delle reti o consorzi solo così possiamo far valere la nostra forza.ENZO
dopo anni ad abbassare la testa e tenere duro..forse tutti insieme avremo la soddisfazione di contrastare il monopolio assicurativo.basta calare prezzi e pantaloni per lavorare.TUTTI UNITI!bravi i ragazzi del trentino,spero che anche il Piemonte segua.
con la seranza non si va da nessuna parte . dobbiamo uscire dai nostri gusci e iniziare a lottare
Solo non continuando a pensare solo al nostro orticello potremmo ottenere qualcosa
Mauro
SPERIAMO SI ESTENDE ANCHE AL PIEMONTE E COSI A TUTTA ITALIA.
BASTA CON ASSICURAZIONI CHE DEVONO MANGIARE SOLO LORO…..
COMPLIMENTI ,SPERIAMO CHE IN TUTTA LA NOSTRA BELLA ITALIA SI RIESCA A FARE SI CHE LE ASSICURAZIONI COMANDINANO SOLO A CASA PROPRIA E NON NELLE AZIENDE DI CHI LAVORA DIECI O PIU’ORE AL GIORNO E CON TANTI SACRIFICI PER MANTENERE IN PIEDI LA BARACCA.
NOI NON ABBIAMO MAI ADERITO NONOSTANTE LE VARIE RICHIESTE DA PARTE DELLE ASSICURAZIONI, SIAMO ANCORA VIVI.
CONSIGLIEREI DI PORTARE A CONOSCIENZA ALLA TRASMISIONE RAI-REPORTER PER UNA INDAGINE, CHE NE DITE……
ho il dubbio che se le carrozzerie fiduciarie stanno in piedi e’ perche’ come dice il proverbio FATTA LA LEGGE TROVATO L’INGANNO vedi preventivi e foto mandati alla compagnia senza l’intervento del perito che visiona il danno…… d’altra parte il perito ha un costo…… se alle compagnie va bene cosi’ allora e’ un altro discorso,io al loro posto non sarei cosi’ FIDUCIOSO !!!!!!!!!!!
A Bologna dove sono forti le assicurazioni (a causa dei molti convenzionati) già stanno andando avanti con il loro programma ed oltre al risparmio che ora ottengono dai fiduciari ci sarà la carrozzeria Hub che SCIEGLIRA’ I LAVORI DA TENERE DENTRO e quelli da mandare ai carrozzieri che le faranno da contorno, quindi chi fa da contorno o farà il prezzo ancora più basso dove ci dovrà rimanere anche il margine per la carrozzeria Hab o non riceverà auto.
Per il resto dell’italia se non ci diamo da fare ci troveremo in molti a chiudere e chi rimane sarà costretto ad elemosinare il lavoro dalle varie Hub sparse per l’Italia.
Diamoci da fare tutti cercando di coinvolgere i nostri colleghi e diventando promotori come ci insegna Federcarrozzieri “Davide e compani” altrimenti se aspettiamo chi lo farà per noi penso sia difficile e ci troveremo peggio di come siamo ora perchè se uno stà scivolando e nemmeno prova ad aggrapparsi a frenare a rialzarsi si potrà solo far male.
Feliciano
al sud siamo rovinati perche ognuno tira la barca dalla sua parte
complimenti ai colleghi del trentino adesso qui. nel veneto bisogna unire le
forze per far valere e difendere la nostra liberta perché artigiano si definisce l,arte di
creare qualcosa di proprio non posso credere che un,artigiano dopo tutti i sacrifici
voglia svendere il suo lavoro a queste assicurazioni a tariffe davvero ridicole.
ma se iniziano ad aprire le loro carrozzerie la cosa potrà prendere piede.
non posso pensare a delle filiali di carrozz. controllate solo dalle assicurazioni.
forza sveglia.
Spero di sbagliarmi ma se penso che il sig top car sia quello che pochi anni fa era convenzionato con tante flotte dove aveva le tariffe il convenzioni di fame come sappiamo quindi tutti parliamo bene e razzoliamo male il mio pensiero e quello che il peggio deve venire perche’ dobbiamo pensare che chi a lavorato con qualsiasi convenzioni anche le cosi dette privati gli verranno rifiutate tarffe piu alte come pultroppo accade in altre province perche’ non dobbiamo piu di fare finta che le compagnia non siano al corrente di questa situazione dove l’offerta di lavoro e calato quindi bere o affogare e spaccando la categoria mettendoci uno contro l’altro( fiduciari o non fiduciari ) invece di cercare di dialogare tra noi e capire dove sbagliamo a fare certe scelte cosi si sta spaccando la categoria , è quello che vogliono le assicurazioni la nostra categoria la possiamo salvare solo noi rispettando regole di correttezza i politici non riescono a salvaguardare i posti lavoro che perdiamo tutti giorni nel nostro paese vedi la situazione che ah creato una nota compagnia di Firenze che con un ragruppamento che sta mettendo in grave difficoltà circa 400 posti di lavoro sincesamente in quellla serata visto le personalità degli invitati avrei voluto che si parlasse anche di questo , perche ‘ quello che abbiamo letto sulla stampa sulla bilanci in perdita del famso gruppo sia dovuto ai costi dei sinistri delle riparazione e dei famosi 400 posti di lavoro e una follia ,e un problema che ci riguarda anche noi perche’ diminuisce il potere di aquisto nel nostro territorio, loro come politici sanno come funzione le regole forse sarebbe arrivato il momento di incominciare a farle rispettare.
Complimenti ai miei vicini del Trentino A.A. e pure ai colleghi della Val D’Aosta, anche se l’80%
di disdette non bastano, seppure sia un buon inizio.
Forza ci sono ancora tre regioni autonome e poi via tutti gli altri… per un futuro migliore……. per tutti.
Buona Domenica
lafasciano corato BA
cari colleghi se si vuol ottenere qualke risultato con questa cosidetta RIVOLUZIONE
bisogna essere decisi convinti fondersi nel vero senso della parola ad esempio
per capirci 20 carrozzerie per tre o quattro e finalmente dettare legge.
solo cosi a mio avviso potremmo raggiungere la nostra meritata meta.
AUGURI
sono d’accordo con LAFASCIANO, anche se tutto ciò ci porterebbe a fare nuovi investimenti in un momento come questo è difficile però gli imprenditori che rischiano associandosi in maniera intelliggente secondo me saranno ripagati.
ragazzi qui a bologna e’ un trampolino di, lancio se va in porto la hub sicuramente si accoderanno tutte le altre compagnie pero’ dovrebbero aprire gli occhi tutti i vecchi convenzionati che adesso saranno scartati dopo aver rovinato il nostro settore e le nostre aziende x favorire le compagnie sta succedendo quello che noi indipendenti (UNA 30a Su 300 Carrozzerie)ci siamo sgolati x farlo capire comunque sono convinto che siamo ancora in TEMPO Revocate tutte le CONVENZIONI e tutte le FLOTTE che vi costringono a PROSTITUIRVI X Loro e non sarebbe male disdire tutte le polizze assicurative stipulate con questi SANGUISUGA. PRENDIAMO ESEMPIO DAL TRENTINO TORNIAMO LIBERI DI LAVORARE ONESTAMENTE TUTELANDO IL NOSTRO CLIENTE.
per Silvano
Noi non siamo stati mai convenzionati con flotte.
Solo per un anno (essendo una società la mia dove decide la maggioranza) siamo stati convenzionati Unipol, alla fine del primo (ed unico) anno tirate le somme ed a fronte di un nuovo contratto ancora più penalizzante anche i miei soci pro hanno capito e non abbiamo rinnovato, dopo qualche tempo abbiamo chieto di farci togliere dalle loro liste, consiglio letto qui sul blog.
per Silvano
ho dimenticato di firmare
Feliciano, autocarrozzeria Top Car di Grottazzolina FM Marche
In trentno dove la Itas ,che credo non abbia convenzioni,la fa’ da padrona possono anche farlo,in altre regioni sara’ molto piu’ difficile.
Spero che tutti dicano no alle convenzioni con le flotte,offrono cifre ridicole
evidentemente nel trentino anno il cervello che funziona
da noi a pisa no.
a bologna i miei colleghi se lo sono bevuto UNIPOL ha costruito il grattacielo piu’ alto della citta’(VISTO CHE SONO In PERDITA) con la scritta UNIPOL che domina BOLOGNA col sangue e sudore di quei 280 convenzionati che si sono prostituiti a discapito di tutta la categoria oggi la UNIPOL decide di scegliere 10.12 carrozzerie le piu’ fedeli o le piu’ Tesserate chissa’ora chiede a quei 270 SVEGLIATEVI ALMENO ORA E METTETELA DI FARVI E FARCI DEL MALE.
Le compagnie di assicurazioni e chiaro che cercano difare i propi interessi basterebbe che non trovassero carrozzieri disposti a coronare questi iteressi saluti da un carrozziere con 50 anni dimestiere
Dal giornale ” il fatto”
ASSICURAZIONI ,ECCO IL REGALO DI NATALE
Quell’insieme di norme del decreto “desitinazione Italia” presentate come utili a far scendere il costo dell’assicurazione è in realtà raccontabile in un altro modo: l’esecutivo ha infatti regalato il mercato delle autoriparazioni alle compagnie assicuratrici.
E’ l’esito del combinato disposto degli interventi che rafforzano il cosidetto
RISARCIMENTO IN FORMA SPECIFICA
rendendolo di fatto, obbligatorio: il danneggiato, in sostanza, è costretto a farsi ripararre la macchina da un carrozziere convenzionato con la compagnia e quando scelga altrimenti, l’entità del danno la fissa comunque l’assicurazione.
Due i problemi:
il primo è che in questo modo tipologia e qualità della riparazione non saranno scelti dall’assicurato, ma da chi ha tutto l’interesse a tenere bassi i prezzi;
il secondo è che quelli che sopravviveranno tra i quasi 16.000 carrozzieri italiani (e relativi dipendenti) passeranno da essere liberi professionisti a terzisti delle compagnie.
L’assicurazione imporrà i pezzi di ricambio, il compenso orario, il tipo di intervento;
chi non si adegua, perde il lavoro.
Per sopravvivere, viene anche vietata la CESSIONE DEL CREDITO, che permetteva all’artigiano di trattare alla pari col perito assicurativo e – in caso di inadempienza nei parametri – a ricorrere in giudizio contro la compagnia. Infine c’è anche la creazione di una sorta di rito civile ad hoc, una chicca: per i processi in materia i testimoni varranno solo se presentati all’atto della denuncia di sinistro. In cambio, il governo Letta impone una serie di sconti medi alle compagnie, che si lamentano e annunciano un ricorso europeo: siccome, infatti le tariffe non possono essere imposte per legge, è probabile che alla fine gli sconti saranno cancellati dalla magistratura e il regalo rimarrà al suo posto