La grandine ogni anno imperversa in varie parti d’Italia. Si sono verificate alcune grandinate così squassanti da mitragliare le auto. Non si tratta di alcuni piccoli danni da risolvere, ma di grossi guai, di grandinata eccezionale per quantità e conseguenze per le macchine: parliamo anche di tetti delle vetture sfondati. E allora, in situazioni estreme come queste, i tirabolli hanno bisogno dei carrozzieri. Non è roba da piccolo specialista in grandine, tipo il levabolli: è roba da carrozziere. È un’opportunità, non c’è nulla di male a dirlo, e sarebbe ipocrita negarlo.

 

La questione polizza assicurativa anti-grandine

Ma attenzione, l’auto molto danneggiata dalla grandine è un’opportunità a una condizione: l’automobilista non è coperto da polizza assicurativa anti-grandine. Quindi, sarà tenuto a sborsare quanto il carrozziere gli chiede (dopo accettazione del preventivo). E qui apriamo una parentesi: con la crisi che morde sempre di più, con la disoccupazione schizzata al 30%, l’automobilista si vede costretto alle riparazione per i danni gravi di questa grandinata eccezionale occorsi alla vettura; e si rende conto di quanto denaro occorre per ripararla. Una batosta inattesa che forse lo spingerà, successivamente, a farsi una polizza contro la grandine.

 

Il rischio di una Compagnia assicuratrice molesta

Se invece l’automobilista ha la polizza anti-grandine, l’opportunità “auto grandinata” si può trasformare in fregatura in tre casi.

a) La Compagnia in tutta fretta propone la liquidazione direttamente al cliente. Se poi il carrozziere ripara e i soldi non bastano, chi paga?

b) Il carrozziere dice 5 e il perito 4: in una situazione del genere, chi ha ragione? Nelle polizze accessorie per i carrozzieri non fiduciari, non esiste un peso e una misura diversa dalla Rc auto: i danni devono essere calcolati con i tempari, con la tariffa e i materiali depositati dalle confederazioni. E non con metodi come “perizia-light”, metodi che i periti possono adottare per le carrozzerie convenzionate.

c) Le parti danneggiate sono da sostituire. Se il perito le passa come parti solo da riparare, come fare?

 

La soluzione: prevenire è meglio di curare

Di certo, la riparazione va fatta per bene: l’auto va riparata per come la Casa l’aveva prodotta. La soluzione è chiedere l’assistenza di un professionista. Questi:

a) istruisce la pratica;

b) mette l’assicuratore nelle condizioni di non commettere errori nel risarcire male;

c) mette l’assicuratore nelle condizioni di non risarcire ai soggetti sbagliati.

Importante: sui danni da grandine, è possibile utilizzare la cessione di credito, come se fosse un danno da circolazione, con il vantaggio che siamo certi di chi è il responsabile. Quindi, per evitare, dopo il risarcimento, cause che costano tempo e denaro, fatevi aiutare da subito.

 

Le sentenze

La sentenza numero 764 depositata il 10 febbraio 2014 dal Giudice di pace di Torino (quarta sezione, Gabriella Patriarca) è una pietra miliare per il settore delle riparazioni. Il tutto nasce da una Fiat Multipla che aveva subìto danni (5.500 euro) per via di una forte grandinata. La Unipol-Sai voleva indennizzare l’officina con 4.800 euro, decidendo lei quale costo, ovviamente  bassissimo, della  manodopera applicare; il Carrozziere reclamava quei 700 euro di differenza non concessi dalla Compagnia. Secondo la Unipol-Sai, l’automobilista-assicurato avrebbe firmato il contratto col network “Auto Presto&Bene”, e quindi su quella base l’assicuratore a suo dire avrebbe avuto la facoltà di indennizzare il danno secondo i parametri che avrebbe potuto applicare a un carrozziere fiduciario. Il Giudice di pace condanna la Unipol-Sai a pagare i 703 euro. Più le spese di giudizio. Questa sentenza è un inno alla libertà: l’automobilista è libero di scegliere il Carrozziere che vuole. Esattamente come accade per i danni da circolazione coperti dalla Rca: la stessa cosa accade coi danni da eventi atmosferici come la grandine e le altre garanzie dirette, regolate da una polizze accessorie alla RC auto obbligatoria.

LEGGI LA SENTENZA

 

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