Torniamo un istante a inizio 2014: il gruppo nato dalla fusione tra Unipol Assicurazioni e le ex società della famiglia Ligresti (Fonsai, Milano Assicurazioni e Premafin) faceva il suo esordio in Borsa dopo che il 31 dicembre 2013 era stato stipulato l’atto di fusione per incorporazione in Fonsai delle Compagnie coinvolte. Ed ecco Unipol- FonSai, gruppo guidato da Carlo Cimbri. Di cui ora vogliamo tornare a parlare: il motivo? Già dall’ottobre 2013, ci sono documenti tanto importanti quanto trascurati dai mass media. Parliamo delle delle intercettazioni telefoniche della Guardia di finanza di Torino: vertono sul modo in cui è stato messo a punto il piano di fusione. E parliamo di Auto Presto & Bene.
Vediamo cosa annota la Guardia di finanza a proposito di una conversazione del 31 ottobre 2012. ( Intercettazione )
A pagina 4, si legge: “Due interlocutori parlano di convocare il cda per decidere su alcune perdite di esercizio di Auto Presto & bene. Del Gruppo Fondiaria Sai. Che Unipol vorrebbe portare al suo interno”. Si parla di penale e di sottofatturazione. Il tutto viene sottolineato dalla Gdf. E ancora: “Sono tutti fermi. Sarò interrogato sulla riserva sinistri”.
Ricordiamo che c’è stata anche una sentenza contro Auto Presto & Bene. L’automobilista deve sapere che oggi grazie a diverse sentenze della Corte costituzionale, è libero di riparare l’auto dove vuole, affidandosi a chi gli riporta l’auto in sicurezza e non a chi “sconta” la sua manodopera per avere lavoro. Anche in presenza di polizze in forma specifica (vedi Auto Presto e Bene), qualsiasi carrozzeria può riparare i veicoli danneggiati senza che l’automobilista debba anticipare denaro.
Vediamo ora cosa annota la Guardia di finanza a proposito di una conversazione del 31 ottobre 2012 tra il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili, Massimo Dalfelli, e Riccardo Quagliana, consigliere di Popolare Vita, altra società del gruppo: “I due interlocutori discutono di svalutazioni di alcune poste di bilancio probabilmente riconducibili a Banca Sai. In particolare si segnalano alcune ‘ingerenze’ sulla valutazione contabile di alcune specifiche voci (es. immobili) da parte dell’amministratore delegato di Unipol e, dal 5 novembre scorso, di Fondiaria Sai, Carlo Cimbri”.
“Ho parlato con Raimondi, ma sono dei pazzi indopatici gravi”, parole di Quagliana: “Facendo in questo modo (come chiede Cimbri, ndr) la ragione della Banca per erogare nuova finanza viene completamente meno. Ora, premesso che i vecchi consiglieri non te lo fanno, lo fanno dei nuovi che un minuto dopo vengono arrestati perché sono pazzi. Ma non ho capito, questi hanno chiamato insieme lì il povero Raimondi dicendo riapri i conti della Banca svaluta tutto?”.
“No, no, Cimbri ha chiamato Colombini e gli ha fatto lo sciacquone. Colombini ha chiamato il suo interlocutore inBanca Unipol, hai capito?
Replica dell’altro: “Certo, che per altro gli dice azzera il credito, ma con l’altra mano facciamo una bella operazione di… per preservare i nostri di check, ma guarda che è veramente da pazzi. Avranno fatto i piani e dal tavolo dei piani emerge che sessantuno e settanta non ci sta, quindi staranno grattando il barile per farci svalutare l’impossibile”.
Dopodiché, qualche commento quasi in comune: “Non è che si puoi svalutare a cazzo così”, “La situazione è complicata”. “Viene fuori una di quelle magie!”.
Puntata numero due. Claudia Motta, dirigente responsabile del ramo pianificazione strategica e controllo di gestione di FonSai, parla con un interlocutore anonimo: “Insomma… dove magicamente sono un po’ tornati anche i numeri che loro volevano che tornassero tra stand alone, risultato congiunto, valore delle sinergie e l’ipotesi è che su carta bianca, quindi niente di ufficiale, niente email, niente pezzi dal carta intestata… li danno… danno questi piani alle banche lunedì… con lo scopo di cominciare a farli ragionare… per capire con questi numeri dove porterebbero i concambi, nel senso che se portano nel senso giusto ottimo, se portano nel senso sbagliato come se non glieli avessimo dati”.
“Ho capito tutto – dice l’interlocutore anonimo -, le banche al momento non hanno avuto nessun tipo di indicazione se è così meglio, secondo me, poi alla fine con quello che stanno combinando sul Dif probabilmente si arriverà dove vogliono loro comunque, perché adesso sul fatto… con questo ricalcolo del Dif che include tutte le minusvalenze sui titoli allocati a vita… cioè viene fuori una di quelle magie che…”.
Passiamo a un altro fascicolo agli atti della Procura di Torino dove spunta una mail del 2012 di Pergiorgio Peluso, il figlio del ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri: all’epoca era direttore generale della Compagnia che ha lasciato con 3,6 milioni di buonuscita, con allegate le “ Considerazioni su criticità bilancio civilistico Unipol 2010” dove si sottolinea ai colleghi e ai consulenti finanziari e legali che “a quanto pare non siamo gli unici ad avere problemi di solvibilità …” e si suggerisce di organizzare una riunione per fare il punto su “quanto stiamo scoprendo”.
Fonte IlFatto Quotidiano
Eeeee, loro con i soldi dei premi, (che poi non ho mai capito perche li chiamano PREMI) s’abbuffano (PRESTO E BENE), mentre i carrozzieri concordatari (TARDI E MALE)tirano la cinghia. Saluti Ado e Davide
…….e pensare che alla base di tutto c’è la complicità dei carrozzieri concodatari, senza i quali, nessun progetto o oganizzazione sarebbe stata possibile, veramente complimenti, è proprio una categoria di eccellenza e di intuizione imprenditoriale, veramente bravi!!!!!!!!!!!!
Ciao Lorenzo,
condivido appieno il Tuo pensiero, con una sola differenza, quei geni non sono Carrozzieri, quelli sono riparatori delle assicurazioni.
Fabrizio Contu Carrozziere
Colleghi vi racconto cosa succede alle auto riparate nelle carrozzerie cosiddette fiduciarie
Una mia cliente dopo aver subito un tamponamento gli viene detto dalla propria assicurazione , l’auto doveva essere riparata da una carrozzeria convenzionata per non avere problemi e soprattutto un lavoro a regola d’arte . Cosi la mia cliente con molte difficoltà a portato la macchina alla carrozzeria fiduciaria .
dopo alcuni mesi la signora e venuta a farmi vedere il paraurti posteriore
si screpolava , sorpresa ?? il paraurti non era stato sostituito ma riempito di stucco ! non solo il rivestimento posteriore da cambiare , il pianale alloggio ruota scorta con circa 5 centimetri di rientro impediva a la stessa ruota di uscire , il tutto ignorato completamente .
morale (un lavoro da circa 2,000,00 euro riparato con 300,00 euro. alla faccia della correttezza ..
che italia
Ma forse sono consapevoli anche i consumatori clienti , se e vero quello che e scritto sul blog non vedo il problema basta rivolgersi a un comando della finanza con documento della riparazione e capire quello che e’ stato sostituito o riparato rispettando le regole di sicurezza e di trasparenza altrimenti fare una denuncia al riparatore x truffa , se questo non avviene sono coinvolti anche il clienti che vogliono la parcella del concordato o qualche’ lavoretto in piu’ alla propria auto forse si spiega perche’ i fiduciari anno strutture importanti per avere piu margini di guadagno devono arrangiarsi x sopravvivere , lottiamo anche x la liquidazione solo su fattura della riparazione
Carissimi ex colleghi: ho smesso l’attivita’ 30-06-2012 -dopo circa 10 che ero in pensione , sarei andato avanti ancora qualche anno essendo ancora giovane 64 anni mi sentivo che avrei potuto dare ancora , se non fosse stato x un accertamento fiscale di cui lo ritenevo
ingiusto, dopo avermi spulciato con il massimo rigore e non avendo trovato nessuna irregolarita’, si sono inventato un ricarico sui pezzi di ricambio 40% , quando io dimostravo con fatture di aquisto che in alcuni ricambi avevo il 5% o niente come voi ben sapete. concldendo pur non essendo fiduciario e rispettando il costo orario di 32,00 euro + iva , dovevo combattere tutte le volte con le assicurazioni, lottare sia x il costo orario che con le ore lavorative. ( FORZA E CORAGGIO ALLA FINE VINCE SEMPRE L’ONESTO )
Vorrei sbagliarmi ancora una volta.
I poteri dominanti con la grande informazione (= disinformazione) hanno manipolato da sempre i cittadini nascondendogli ad arte la verità inventandosi ogni volta slogan fantastici, “intelligente”, “creativo” ecc.: la guerra intelligente, la finanza creativa, la politica delle “convergenze parallele”, la politica dei 4 forni ecc.
Rispondendo a chi propone di costruire una propria compagnia di assicurazione, non pensa sarebbe più utile ed efficace costruire un proprio impianto di informazione e comunicazione ?
pielle
Penso che Lorenzo e Fabrizio abbiano centrato il problema, ma c’è di più, ovvero l’uso diffuso in Italia di demandare ad altri tutte le decisioni che ci riguardano sia nella vita sociale-politica sia nella quotidiana gestione delle nostre aziende ( io pago una o più tessere quindi devo essere tutelato senza sbattermi più di tanto, anzi meglio se ci pensano gli altri, forse non faranno proprio i miei interessi ma così stasera potrò andare al bar con gli amici ) così hanno preso forza associazioni che usando i numeri fanno quello che più gli comoda, …..a loro ovviamente!
Allora, perché non tiriamo fuori le palle e tutti insieme andiamo a protestare da chi dovrebbe essere la nostra principale voce di protesta?
E’ giunta l’ora di riprendere la situazione in mano, di investire un po’ del nostro tempo nei nostri interessi, a comunicare tra colleghi e più che altro a partecipare ad incontri e iniziative volte a tutelare il nostro lavoro.
Noi siamo la base e la base e’ alla base di tutto e tutti ( scusate il gioco di parole )’ “non ci facciamo mangiare il bischero dalle mosche!!!!!”
Un saluto a tutti i miei COLLEGHI.
Caro David,
a mio parere la tessera identifica una linea politica di azione, ci si mette la faccia.
Ma non basta. E non basta neppure comunicare tra di noi, sarebbe comunque una grande cosa farlo.
Per evitare di salire sempre sul carro del vincitore, lo sport nazionale più popolare, è indispensabile esporsi anche sul proprio territorio nei confronti della clientela. Ma come ?
Partecipando o sostenendo un impianto di comunicazione indipendente, in cui potrai dire:
– chi sei
– cosa offri
– dove vuoi andare
– con chi vuoi affrontare il futuro
Non investire nella comunicazione, per dialogare con il mercato tutto l’anno, vuol dire non voler crescere e far mancare alle nostre attività lo strumento di lavoro più importante.
Ovviamente, come in tutti gli acquisti, se l’attrezzo è di scarsa qualità costa poco e non sarà mai utile ed efficace.
Che ne dici ?
pielle
[…] ‘Decreto Destinazione Ania’, che è l’Associazione delle Compagnie. O ‘Decreto Destinazione Unipol’, perché quel colosso assicurativo traeva grossi vantaggi dall’articolo 8. Per fortuna, […]