Ci racconti la tua esperienza con Fondiaria Sai? Eri un carrozziere convenzionato con loro (Auto Presto e Bene): poi che è successo?

Dopo aver visionato e accettato la collaborazione da Auto Presto e Bene nel 2009, in qualità di fiduciario storico non abbiamo potuto sottrarci da questo impegno, e anche per curiosità abbiamo accettato la convenzione in modo da capire bene cosa si trattasse. Tuttavia, su carta, si capiva già che era una fregatura. Il 9 luglio 2012, ho ricevuto una telefonata da parte della polizia stradale di Firenze per un’interrogazione su di un sinistro. L’indomani mi sono recato presso gli uffici indicati per un dovere civico di un cittadino incensurato verso le istituzioni. Erano le 10 del mattino, sono stato accolto come se fossi una cellulla di al Queda, con disprezzo e assoluta ignoranza. Mi sono presentato al funzionario incaricato… “Piacere Simone Vignini”… questo nemmeno mi ha dato la mano, mi ha guardato con una fare minaccioso… e mi ha detto “Prego mi segua e si sieda”. Mi è scappato un sorriso come quando saluti il vigile dopo che ti ha fatto la multa e mi sono seduto. Pensavo volessero delucidazioni sulla dinamica di un sinistro come accaduto in passato. Invece, con grande sorpresa, il funzionario mi dice: “Lei è qua per essere interrogato sulla querela che le è stata fatta”. Pensavo di non aver sentito: “Scusi cosa ha detto?”. “Sì, non lo sa? Lei è stato denunciato”. “Ah bene, questa mi mancava e da chi?”. “Da Fondiaria Sai”. “Ma scusi, sono il denunciato e non so nulla?”. “Eh sì, lei non è tenuto a saperlo”. Mi è scappata una risata e il funzionario si è palesemente incazzato. Tralasciamo l’interrogatorio fatto da minacce compreso venirmi in carrozzeria per controlli approfonditi nel magazzino. Poco dopo aver dato mandato al collega del legale della Autocarrozzeria che si occupa del ramo penale, partono gli interrogatori di rito con tanto di acquisizione del materiale probatorio. Per un presunto paraurti, la Fondiaria Sai aveva persino incaricato due ditte di investigazioni private che sono andate a interrogare tutti gli attori, compresi i poveri clienti a cui abbiamo riparato la macchina, con un enorme spreco di tempo e risorse economiche. Durante questi anni, dal 2012 fino alla data della sentenza dell’ottobre 2014, non abbiamo più collaborato con la FonSai, mentre l’attività istruttoria andava avanti. Arriviamo al 18 luglio 2014, giorno dell’udienza. Ci sono io imputato e il mio difensore, mentre come teste sono chiamati altre 5 persone, tra cui il perito che ha fatto la perizia di riscontro, il funzionario che mi ha interrogato nel 2012 e addirittura chi ha causato con tamponamento il sinistro del presunto danno sulla parte posteriore. Veniamo tutti interrogati dal giudice e io per ultimo. Cerco di spiegare sotto le domande del pubblico ministero tutto il complesso meccanismo della riparazione Auto Presto e Bene. Ci stavamo dilungando, quindi il giudice si rivolge a me e mi fa una domanda precisa: “Ma lei questo paraurti l’ha cambiato o no?”. “No signor giudice, non l’ho cambiato perché non era necessario, infatti l’ho restituito ad Auto Presto e Bene come da bolla e documenti allegati al processo”. Poi una volta visionate le fatture che Auto Presto e Bene fattura per conto mio ed altri documenti provanti la mia totale veridicità, vengo invitato a tornare a mio posto. In un’ora scarsa si conclude l’udienza. Il paraurti era stato restituito insieme ad altri ricambi mandati per errore, e aspettavo l’udienza per spiegare tutto davanti ad un giudice. A ottobre 2014, arriva la sentenza di piena assoluzione per non aver commesso il fatto.

Quindi tutto è nato da un paraurti. Fondiaria Sai (Auto Presto e Bene) ti accusava di averlo rubato...

Sì. La battaglia legale è durata circa due anni ed è nato tutto da un paraurti, ma purtroppo il meccanismo Auto Presto e Bene è così macchinoso e pieno di lacune che può causare non solo questo tipo di problemi, ma anche altri di varia natura. Le criticità sono: l’approvvigionamento ricambi che non viene gestito dal riparatore, ma dall’Assicurazione; la fatturazione di cui il riparatore non è titolare, infatti è Auto Presto e Ben che fattura per conto del riparatore al riparatore corrispondendogli solo manodopera e materiali, ma non i ricambi che sono di proprietà e gestione di Auto Presto e Bene; tantissimi altri conflitti compreso franchigie degradi. È un sistema molto complesso che mette in contrapposizione tutti gli attori della autoriparazione ponendoli in conflitto l’uno contro l’altro”.

Alla fine, hai vinto tu. Fondiaria Sai (Auto Presto e Bene) potrebbe fare appello in secondo grado?

Sì. Però io sono stato assolto per non aver commesso il fatto, nessun illecito nella mia condotta, il che non lascia adito ad appello ed acquisizione nuove prove a mio svantaggio perché ho fornito in primo grado tutta la documentazione a mio favore.

Più in generale, ci parli di te e della tua carrozzeria? Da quanti anni esistete?

L’autocarrozzeria Sestese snc nasce a cavallo tre il 1954 e il 1955, dall’impegno e dalla volontà di quattro sestesi che ne crearono la prima autocarrozzeria presente sul territorio sestese. Avevano imparato l’arte della riparazione quando ancora bambini riparavano le carrozze del conte Guicciardini. In questi circa 60 anni di attività, la sede è sempre rimasta la stessa, chiaramente rimodernizzata, nel corso degli anni abbiamo imparato a usare di tutto, dai “compassi “ per la riquadratura dei veicoli, fino alla tecnologia che oggi ci permette di essere sempre all’avanguardia nel settore. Non abbiamo mai perso lo spirito artigiano nel vero senso della parola, il lavoro è frutto di una passione che ti nasce dalle mani sempre nel rispetto e nella correttezza, il che nel corso degli anni ci ha premiato. Ci sono il rispetto e la fiducia da parte di tante Compagnie assicurative, compresi i periti e non ultimi i clienti. Chi parla è la terza generazione alla quale è toccato l’onore di guidare la società nel complesso ramo informatico per stare al passo coi tempi.

Vista la tua esperienza negativa con Fondiaria Sai (Auto Presto e Bene), che cosa consigli a chi è ancora convenzionato con loro? E che cosa consigli agli indecisi, quelli che non sanno se convenzionarsi o restare indipendenti?

Capisco perfettamente chi per affrontare un quadro generale sfavorevole per impiego e produttività, pur di non chiudere o licenziare si espone per primo, e mi metto nei suoi panni. Ma non per questo dobbiamo accettare condizioni contrattuali tutte a favore delle Compagnie. Ci sono accordi più o meno vantaggiosi certo, discutibili, ma non mi sento di essere favorevole o contrario a chi per scelta aziendale o per sopravvivenza si convenziona e a chi non lo fa rimanendo indipendente: sono scelte. Noi abbiamo fatto le nostre. D’altronde, dobbiamo prendere coscienza della possibilità che la grande lobby assicurativa riuscirà a tramutare in legge le polizze in formula specifica. Poi sono in ballo tutte le riforme dell’indotto ripartivo. Il mio esempio vuole essere una riflessione su come verremo trattati in futuro. Il nostro passato ci ha resi quello che siamo oggi nel bene e nel male, non va mai rinnegato e certo non consegnerò mai la mia professione, il mio lavoro, la mia vita nelle mani di una Compagnia assicurativa come Fondiaria Sai ed il suo Auto Presto Bene: questo altro non è che un demone vestito da angelo con la propaganda di canalizzazione e lavoro. Dove il carrozziere viene spogliato di ogni autorità rimanendo passivo alla gestione e al guadagno, riducendolo a prestatore di manodopera incatenato alla leggi contrattuali a vantaggio dell’Assicurazione, costringendolo a essere autore e artefice della propria disfatta e vittima al tempo stesso. Un aspetto forse sottovalutato è che tutta la gestione della riparazione si sta spostando via web passando per authority e centri liquidazione, è intuibile che questa nuova strada annullerà di fatto ogni rapporto con i liquidatori e i periti dei quali le Compagnie assicurative non avranno più bisogno. Le Assicurazioni si nutriranno della obbedienza del carrozziere convenzionato di turno. E in un futuro, coi sinistri in forte calo, e coi clienti che non riparano più le vetture, le Compagnie fanno man bassa di leggi e aspetti costituzionali a proprio vantaggio. È facile capire che, quando tutto sarà a regime, tra 4 o 5 anni avranno chiuso un buon 30% di attività come la mia.