Tutti i Carrozzieri già conoscono la storia, avendone vissute di analoghe. Nei casi che raccontiamo c’è una compagnia assicuratrice che contesta con forza al cliente di aver ceduto il credito al proprio Carrozziere indipendente. Una contestazione che sfocia spesso in causa. Ultimamente, la ragione principale del contenzioso, a prescindere dall’uso di tempari autoprodotti dalle compagnie (Siva, Perizia Light ecc.) che riducono immotivatamente i tempi di riparazione, è l’ingiustificato taglio dei costi orari che abbassano il totale del costo della riparazione. E quindi si avvia una causa nella quale il giudice, per stimare il danno, incarica un perito, il consulente tecnico d’ufficio (o ctu): questi risponde al quesito che il giudice formula e stima il costo delle riparazioni. La risposta nel corso del contenzioso arriva da uno strumento che serve per valutare il danno: ctu, cioè consulenza tecnica d’ufficio, in altre parole una perizia.
LA PERIZIA DEL CTU
C’è una controversia davanti al giudice, il perito nominato in corso di causa valuterà l’auto danneggiata e riparata dall’artigiano, la fattura emessa dal riparatore, le fotografie che mostrano danni e riparazioni. Ma in termini pratici come fa il ctu a dire la sua? Valuta il danno stimando a posteriori le ore necessarie per il ripristino, il costo dei ricambi e le ore di verniciatura, moltiplica i coefficienti per il costo orario e del materiale di consumo, arrivando così a un risultato che passa al giudice.
Ma se il principale oggetto di contenzioso è proprio il costo orario e dei materiali di consumo,
Come fa il CTU a decidere quale costo orario applicare?
Il problema è proprio questo.
Molti periti decidono da soli. Sulla base di presunte medie di mercato, discettando di non più esistenti fasce di Carrozzerie (ricordate i defunti accordi Ania?), con un’occhiata alla Carrozzeria (“due forni, 6 operai, un bel capannone”). Insomma, tutto quello che non si deve fare visto che è il mercato che decide la paga oraria. Un affare delicato: sotto un certo limite, la paga oraria bassa porta il Carrozziere a chiudere bottega.
SENTENZE A FAVORE DEI CARROZZIERI
E qui sta il bello. Incominciano a moltiplicarsi le sentenze dei magistrati che disattendono le perizie dei ctu: i consulenti abbassano le paghe orarie dei Carrozzieri nonostante queste siano conformi alla media di mercato. Prendiamone due: la 38/2017 del Giudice di Pace di Novara (Giudice Duella) e la 1817/2017, del Giudice di Pace di Torino (Giudice Tedeschi). Entrambi i magistrati hanno disatteso le ctu dove i periti hanno indicato paghe orarie più basse di quanto il Carrozziere abbia chiesto.
UN CLASSICO: MENO ORE, PAGA ORARIA RIDOTTA, NIENTE SMALTIMENTO RIFIUTI
Vediamo i fatti che hanno portato alla sentenza torinese 1817/2017. Succede che il Carrozziere ripara l’auto, l’assicurazione deve pagare ma non lo fa integralmente: parola al magistrato. La ctu riduce il quantum richiesto nella misura di €. 5.618,45 a fronte dell’importo di € 6.300,01 richiesto dalla Carrozzeria. A tale quantificazione, il ctu è pervenuto riducendo le ore lavorative, computandone 47 a fronte di 53 impiegate dal Carrozziere, decurtando pure il costo orario e del materiale di consumo applicato e nulla conteggiando per lo smaltimento di rifiuti. La riduzione è dovuta quindi sia a un abbassamento in perizia delle ore lavorative – il ctu sostiene che il carrozziere “avrebbe dovuto metterci meno” – sia al taglio del costo aziendale esposto della carrozzeria, € 45 ora, ridotto dal ctu a € 42 ora.
SOLO UN’OPINIONE
Quanto al numero delle ore, comincia a fare breccia il ragionamento secondo il quale la stima del ctu costituisce un’opinione, una “valutazione”, un valore numerico ricavato dall’applicazione di un programma informatico standard (preventivatore) con il quale il perito indica quanto tempo secondo lui il Carrozziere avrebbe dovuto impiegare a effettuare quei lavori che il ctu non ha visto svolgere. E magari nei conti del ctu non vengono “riconosciuti” lavori effettuati come le “sfumature”.
COME FINISCE
Il Giudice di Pace in entrambi i casi tiene conto solo parzialmente della ctu, perché riconosce congruo l’importo fatturato dal Carrozziere. La perizia del ctu che abbassa il costo orario sul punto non convince i magistrati: non spiega perché sarebbe giusto ridurre il costo aziendale. Questo viene determinato con altri criteri che non appartengono al ctu tecnico, le cui valutazioni anzi contrastano con quanto notoriamente e pacificamente contribuisce alla valutazione dei costi aziendali. Inoltre, le affermazioni di entrambi i ctu sono disattese dalla notoria circostanza secondo la quale CNA, Confartigianato e Casa Artigiani hanno depositato presso la locale Camera di Commercio (Torino e Novara) i costi orari applicati su piazza, che nel caso torinese variano da un minimo di € 34,95 a un massimo € 62,98 oltre Iva. Quindi secondo il GdP subalpino 45 €/h sono un costo orario perfettamente in media, anzi…
PAROLA ALLA CASSAZIONE
D’altronde i giudici si allineano con la Cassazione. La ctu sul punto è in contrasto con quanto i giudici romani avevano chiarito nella loro sentenza 9942/16: “Le spese sostenute per le riparazioni dell’autoveicolo che ha subìto danni in un incidente stradale sono rimborsabili solo per la parte che corrisponde ai correnti prezzi di mercato”. Ribadendo la correttezza dell’accertamento compiuto dal precedente giudice che aveva accertato la “divergenza tra le spese per la riparazione del veicolo (quali risultanti dalla fattura prodotta) e i prezzi medi correnti in provincia di Treviso e praticati dalle Carrozzerie operanti, in relazione, in particolare al costo della manodopera”.
MERCATO LIBERO, QUINDI…
Morale: la Carrozzeria è legittimata a determinare il costo di manodopera autonomamente nell’ambito del mercato libero, ogni qualvolta detto costo viene mantenuto all’interno dei costi di mercato normalmente praticati nella zona di riferimento.
Siamo nel 2017 ancora….
Avevo 13anni era il 1986 sentivo sempre queste discussioni
Oggi non è cambiato niente… in Italia
pensa che a me l’altro giorno è capitato per le mani un preventivo, di un carrozziere austriaco, per la verniciatura di una fiancata di una megane station wagon ,danneggiata da una fettuccia di recinzione in plastica con il vento a lignano di soli 4500 euro e la compagnia di origine tedesca, ma della sede italiana, sta per pagare con una manodopera di soli 115euro ora più iva al 20%, materiali alle stelle con una piccola considerazione l’iva vi ho gia detto a quanto è in austria ,le tasse sono la stessa percentuale, ed i materiali costano la meta’ che da noi…………… Siamo un paese di ridicoli facciamo ridere il mondo intero e quando penso che da me il CTU e un perito, che non ha alba nemmeno di cosa sia il lavoro in carrozzeria e che viaggia su valutazioni fantascientifiche partorite dalla mente di un cretino,che lavora per le compagnie,e che quindi è pure di parte…..Serve dire altro?
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anche a me e capitato di avere tra le mani un costo di riparazione stavolta proveniente dalla Germania centrale,e debbo dire che i carrozzieri dell’Europa alta stanno 10 anni avanti a noi carrozzieri Italiani,hanno un costo di M.O stratosferico,pensate per verniciare solo un laterale di un auto piccola con segni di graffi lievi tipo atti vandalici ,al proprietario dell’auto se accetta di prendere i soldi gli danno minimo 2500,00 euro applicanto il foffait,mentre al carrozziere si parte dai 4500,00 euro in su…I nostri colleghi su non hanno nessuna crisi di lavoro e di costi alti da sostenere ,hanno l’iva al 19%(Germania) e le tasse inferiori delle nostre…Verebbe quasi la voglia di fare il mio mestiere lassù..
Detto questo io voglio dirvi solo una cosa:siamo sempre noi a permettere tutto questo,poiche ci sono colleghi che hanno paura di non lavorare e magari hanno fatto il passo piu lungo della gamba per accaparrarsi tutto il lavoro in giro e ora per rientrare nei costi lavorano sotto schiavitù,ma per fortuna le cose stanno cambiando pian piano..
Un carrozziere nelle mie vicinanze ndr. gli ultimi anni ha fatto asso piglia tutto affondando quasi tutte le carrozzerie nel suo vicinato(compreso la mia),
si e affiliato a piu non posso a tutto e di piu,si e schiavizzado di compagnie,flotte,ecc..e stata lider del mercato nella mia zona per piu di 10 anni arraffando al piu nn posso compreso le gare d’appalto al ribasso,e ora volete sapere come sta andando a finire?
Con il cambio di gestione della mia carrozzeria entrata a far parte di Federcarrozzieri e, capitanata da me,questa famosa carrozzeria ndr.ha incominciato ad incassare colpi su colpi,perdendo clienti (venuti da me)al punto che ha incominciato a disdire i contratti di convenzione con alcune compagnie (altre se ne sono andate da sole vedi allianz :) ) e non pagare giornate di lavoro ai propri dipendenti che avrebbero fatto alcuni giorni di riposo o festa ….ehh come cambia la vita…io sono uno che sui problemi degli altri non ci marcio affatto,ma a volte io credo che uno si scegli il proprio destino da solo e, a furia di abbuffarsi da solo poi rischia di schiattare….saluti e buon inizio settimana a tutti gli artigiani liberi di scegliere…
Cari colleghi miei ( devo dire ex colleghi perche’ mi sono autosospeso) il roblema del costo orario lo avevamo gia’ affrontato a Genovatanti anni fa . In parte qualcosa si era risolto , depositando una tariffa in camera di commercio, e nelle cause e’ anche servita , Ero riuscito a fare una differenzazione del 15% in piu’ o in meno.Io avevo , anche proposto di fare il costo orario azienda per azienda ma , iniziato il censimento ,da parte delle aziende che avevano aderito , molte sorprese sono saltate fuori e piano piano si era abbandonato il tutto.Purtroppo tantissime aziende non conoscono quanto a loro costa un’ora di lavoro , e non si chiedono il perche’ dopo aver lavorato un anno in tasca gli rimane poco o niente, Cosi per vostra curiosita’ vi dico che il mio puro costo orario era leggermente sopra i 70 euro, sono passati qualche anno e non credo sia diminuito, Una soluzione potrebbe essere quella che ogni carrozziere faccia fare dal commercialista il loro costo e poi , cercare di arrivare ad una tariffa nazionale ben esposta all’ingresso della carr. come in Germania in Svizzera ,Austria e smetterla di avere la pretesa di sopravivere con l’italico ingegno ( chi vuole capisca)
La trippa è come la mano d’opera della carrozzeria.
Il giorno in cui lo Stato Italiano stabilirà quale può risultare la giusta aliquota di guadagno per un autoriparatore che dimostri l’entità delle proprie spese di attività otterremo forse un equo costo della mano d’opera.
Questo non è detto che la quantificazione risulterà equa e riferibile al reale danno subito dal veicolo.
Sarei veramente contento e disponibile se uno dei Signori Giudici che hanno emesso quelle sentenze facessero un po di pratica presso uno studio peritale.
Giudicare è veramente difficile nei casi dei danni da sinistro stradale / grandine ecc. in modo particolare nel nostro amato Paese.
Non riusciremo mai a fare Giustizia con la G maiuscola nel campo dei sinistri stradli vi sono troppe incognite.
Cordialità Nick
@ Niccolò Bronzini
[..] Sarei veramente contento e disponibile se uno dei Signori Giudici che hanno emesso quelle sentenze facessero un po di pratica presso uno studio peritale. [..]
Perchè non pensare a formare i periti?
Perchè Federcarrozzieri non passa all’attacco e dice la sua su come formare i Periti assicurativi?
Il Perito assicurativo non sa come valutare il lavoro del carrozziere? Ti diciamo noi come svolgere il tuo lavoro, ti formiamo noi sulle giuste considerazioni da fare in sede di redazione di una CTU riguardo al lavoro del carrozziere
Capisco sia impegnativo e faticoso
Ci saranno Consulenti di parte che hanno voglia di qualificarsi? Ci saranno Consulenti di parte giovani che hanno voglia di crescere e apprendere competenze? Ci saranno Consulenti di parte desiderosi di farsi notare?
La mia è una proposta forse velletaria ma che ho visto percorrere con successo in altri settori
Cordiali saluti
Francesco Cuccuini
Sono sconcertato, ma dove siamo finiti. L’unico professionista abilitato dalla legge a stimare i danni è il perito assicurativo, non nelle vesti di ctu o di perito di parte, ma nelle semplici vesti di “Perito”. Ha fatto bene il giudice a disattendere l’esito della CTU ma solo nella parte in cui il Perito ha sfociato in un campo non suo, quello di stabilire il costo orario ed il costo del materiale di consumo. Per quanto attiene alle ore necessarie per eseguire l’intervento, egli è l’unico abilitato dalla legge a pronunciarsi e chi lo dice che debba farlo in funzione di “tempari” redatti da ?????. NO il perito lo fa in funzione della sua capacità tecnica, della sua terzietà. utilizzando i criteri di estimo tecnico, digerito e metabolizzato da tempo, con il continuo aggiornamento sulla piazza. Per me il Perito è questa figura. Non si contesta la “bontà” della fattura del riparatore ma questa resta sempre una stima di parte. Se bastasse il “documento fiscale” per stabilire il costo di una riparazione, perché il legislatore ha voluto abilitare una figura professionale e dare a questa figura l’esclusiva? Non me ne vogliano i riparatori ma un’altra cosa che non si comprende, come mai quando un utente cede il credito al riparatore, questi si fa’ patrocinare da un Perito?. sono tante le storture dell’ambiente e ci sarebbero diversi aggiustamenti da operare e mi fermo qui. E’ meglio prendere il sole
Cordialità
Gianfranco Paladino