Decreto coronavirus dopo il discorso di Conte dell’11 marzo: i carrozzieri possono restare aperti

Nel suo discorso di mercoledì 11 marzo, Conte ha dato un’ulteriore stretta contro il coronavirus: negozi chiusi, in particolare. Lo fisserà il decreto. Il premier non ha fatto riferimento esplicito agli autoriparatori. Domanda: i carrozzieri possono restare aperti? Sì. Sulla scorta delle indicazioni del Governo, sì. Restano aperti i carrozzieri, così come meccanici e benzinai, artigiani, edicole, fra gli altri. Non ci sono restrizioni per trasporti e logistica; inoltre, le auto circolano. Meno, ma viaggiano.

Ovviamente, i carrozzieri devono adottare tutte le precauzioni del caso. I clienti vanno invitati a restare fuori dall’officina. E comunque, i carrozzieri devono mantenere le distanze corrette dai clienti, e imporre che all’interno della stessa carrozzeria gli addetti lavorino alla distanza giusta. In quanto all’automobilista, per spostarsi verso la carrozzeria e per tornare a casa dalla carrozzeria, deve avere l’autogiustificazione.

Per i carrozzieri, i tempi non erano dei migliori prima dell’epidemia coronavirus. Ora, con la pandemia del Covid-19, le cose peggiorano. Anche perché il settore non ha veri ammortizzatori sociali (leggi qui). Comunque, i riparatori aderenti a Federcarrozzieri seguiranno alla lettera tutte le nuove disposizioni, così come le vecchie. Ne usciremo.

Il Direttivo Federcarrozzieri