Il perito assicurativo (il “fiduciario”) lo conoscete tutti: lavora per conto della compagnia. Un po’ come il carrozziere fiduciario, convenzionato con un’impresa assicuratrice. Quel tipo di perito ha la propria partita Iva e pertanto è un tecnico indipendente: né dalla parte della compagnia né in difesa dell’automobilista danneggiato. Saprete anche che, nella maggior parte dei casi, il perito assicurativo fiduciario in effetti lo è.

Ma, come in tutti i settori, anche in quello dei periti, ci sono le mele marce. Ci riferiamo a quei periti che pressano il danneggiato spingendolo a far riparare l’auto presso una carrozzeria convenzionata con l’assicurazione per la quale il perito lavora. Queste mele marce, che telefonano all’automobilista per suggerirgli il percorso da seguire verso il riparatore convenzionato non svolgono un ruolo da tecnici e non sono nemmeno indipendenti. Un perito che canalizza l’automobilista verso la carrozzeria convenzionata non è più libero, è invece vincolato.

Qui non vogliamo discutere dell’attività peritale volta alla stima del danno che si aprirebbe un altro capitolo. Sono a tutti noti i continui tentativi, da parte delle compagnie, di controllare il mercato della riparazione in RC auto fornendo alle reti peritali fiduciarie non solo direttive e indicazioni tecniche ma in alcuni casi anche software appositi per la quantificazione del danno.

Qui discutiamo di altro, cioè della pretesa di affidare al perito un ruolo che non gli compete, quello di indicare dove riparare l’auto, un ruolo non da tecnico ma commerciale da procacciatore di affari.

Non è una novità: la canalizzazione forzata è un’operazione che da tempo è attuata dalle reti agenziali e ciò avviene mediante pressioni, pratiche aggressive, usi impropri dei contratti RC Auto nonostante il Codice delle Assicurazioni, modificato dalla legge Concorrenza lo vieti e anzi stabilisca la totale libertà dell’automobilista di scegliere il carrozziere, nonostante il contratto base Rca in arrivo non preveda limitazioni risarcitorie. Stesso discorso per i call center: centralini delle assicurazioni che molestano i danneggiati facendo pressioni sul danneggiato per indurlo a recarsi nelle carrozzeria convenzionate.

In questi casi però sono agenti, intermediari, agenzie e call center, tutti formalmente e direttamente legati alle assicurazioni che spingono fra le braccia delle compagnie le vittime.

Ma con il perito assicurativo fiduciario, le cose cambiano: è un tecnico – dunque indipendente per natura che deve comportarsi con correttezza diligenza e trasparenza come prevede l’art.156 del Codice delle Assicurazioni. Perché allora costringerlo ad indirizzare il danneggiato verso le carrozzerie convenzionate? La sua mansione è quella di stimare il danno. Non è certo quella di spiegare all’automobilista che un riparatore è meglio (?) di un altro. Che interesse ha il perito a comportarsi da agente di commercio, dunque in modo parziale? Un po’ come se un arbitro di una partita di calcio fischiasse sempre e solo a favore di una certa squadra: qual è il suo tornaconto?

Di sicuro in tali condotte non c’è alcuna motivazione di carattere tecnico. Ossia: non è dimostrato né dimostrabile che il carrozziere convenzionato sia più bravo a riparare le auto di un carrozziere indipendente. E comunque, non è il perito che può stabilire se una carrozzeria sia migliore rispetto ad altre.

Di fronte al moltiplicarsi di queste inaccettabili situazioni, Federcarrozzieri scende in campo e intende agire: verranno raccolte le segnalazioni dei clienti danneggiati. Le carrozzerie indipendenti effettueranno sistematici report sulle dichiarazioni rese dai propri clienti per verificare ipotesi e modalità di canalizzazione verso riparatori convenzionati. Attraverso un questionario verranno raccolte le generalità dei soggetti che dovessero risultare coinvolti in situazioni o condotte improprie, verranno censite le modalità con cui sono state poste in essere tali condotte, verranno verificate nel merito le argomentazioni addotte o le indicazioni fornite per spingere alla canalizzazione, verrà verificata la compatibilità di tali condotte con le normative di legge.

Successivamente, d’intesa con le associazioni dei consumatori, Federcarrozzieri a sua volta segnalerà alle autorità di vigilanza e di settore soggetti e condotte che non dovessero risultare conformi a correttezza ed alle norme di settore e a tutela del consumatore in tema di pratiche commerciali scorrette.