Qualsiasi carrozziere sa bene che le voci presenti in fattura che gli permettono di guadagnare sono essenzialmente tre: manodopera, ricambi e materiali di consumo.

La voce “materiale di consumo” esposta in fattura raccoglie, o dovrebbe raccogliere, il costo di molti materiali utilizzati nelle fasi di preparazione e di verniciatura.

I professionisti di Federcarrozzieri che seguono il controllo di gestione delle carrozzerie hanno visionato centinaia di bilanci delle nostre imprese rilevando come, la maggior parte di noi, non solo non riesce a marginare sui materiali di consumo ma nemmeno a coprire il costo sostenuto per l’acquisto dei materiali.

Ma perché le carrozzerie svendono i materiali di consumo?

Principalmente per quattro ragioni:

  1. Stiamo assistendo a una crescita esponenziale del costo delle materie prime. Mentre, in parallelo, le carrozzerie mantengono inalterato il costo dei materiali di consumo oppure lo aumentano a vanvera
    Ovviamente questo comportamento può portare a perdite di guadagno e di liquidità
  2. Le carrozzerie effettuano calcoli sbagliati. L’errore è dovuto:
    – Alla complessità di individuare il costo dei materiali di consumo. In particolare, le basi di vernice hanno un prezzo, ma la miscela che ne esce mescolando tutte le basi ha un prezzo del tutto diverso.
    – Alla difficoltà di quantificare i costi dei complementari: elementi per carteggiare o per proteggere, fondi, stucchi, nastri e tanto altro.
    – All’assenza, in bilancio, di una corretta individuazione e registrazione contabile analitica ad hoc per le carrozzerie. Il commercialista redige il bilancio delle nostre carrozzerie con una ottica corretta da un punto vista contabile-fiscale, ma imprecisa da un punto di vista informativo e gestionale. I professionisti di Federcarrozzieri, invece, sanno bene come sia fondamentale una corretta suddivisione delle voci di costo e di ricavo del materiale di consumo, e non solo, per avere sotto controllo i margini della nostra attività.
  3. I carrozzieri soffrono di sudditanza psicologica nei confronti dei periti fiduciari delle compagnie: i prezzi dei materiali di consumo indicati dai periti sono bassi, e vengono accettati supinamente dagli artigiani. Il tutto si inquadra nella forsennata corsa verso il ribasso che le compagnie desiderano imporre, a discapito della qualità. Con un obiettivo preciso: solo le assicurazioni devono macinare profitti sempre più alti, andando a incidere su qualsiasi voce. Mettendo pressione su periti e carrozzieri, destinati a vedersi ingiustamente mangiare i margini, di cui invece ha diritto chi lavora a regola d’arte.
  4. Ci sono carrozzieri furbetti che barano: questi ultimi utilizzano materiali di consumo scadenti, spesso a solvente anche se vietati, o accumulano debiti coi fornitori. Così, pagano pochissimo quei materiali. Presentano agli automobilisti fatture dove il costo dei materiali di consumo è infimo. I clienti escono soddisfatti da quelle carrozzerie insalubri: ignorano di quanto siano stati fregati, a discapito della qualità della riparazione, e guideranno auto riparate male, con ricadute negative anche sulla sicurezza stradale. Di contro, i carrozzieri puliti e onesti continuano a usare materiali di consumo costosi e di qualità, pagando i fornitori: per conservare i clienti, tengono basso il costo di quei materiali di consumo in fattura. Un gioco al massacro che danneggia chi rispetta le norme e lavora per migliorare la sicurezza stradale.

Cosa fare:

Federcarrozzieri mette a disposizione professionisti esperti in controllo di gestione in carrozzeria che determinino la corretta tariffa oraria di manodopera e il costo orario medio del materiale di consumo che tengano conto degli aumenti importanti e repentini ai quali stiamo assistendo.

In merito invece ai rincari energetici, è necessario sapere che gas ed energia elettrica non rientrano nella voce “materiali di consumo” ma nella voce “tariffa di manodopera”.

Solo con l’analisi e il successivo calcolo eseguito dal nostro professionista è possibile sapere con assoluta certezza come tenerne conto ed eventualmente di quanto aumentare la tariffa oraria di manodopera.

Grazie poi, alla certificazione della tariffa di manodopera che viene rilasciata abbiamo la possibilità, in piena consapevolezza, di tutelare le nostre ragioni e quelle del cliente che si è legittimamente rivolto ad una carrozzeria indipendente e che non deve perciò essere penalizzato.

Qui non si cerca di ricavare illegittimi extra profitti a favore dei carrozzieri: si tratta solo di farsi riconoscere il proprio lavoro. Uscendo da quel folle frullatore che vede i giganti economico-finanziari impegnati a premere su tutta la catena della riparazione, affinché siano i soli a guadagnare.

La realtà è semplice: al pari dei ricambi, il materiale di consumo è un costo a carico delle carrozzerie. Che hanno pieno diritto a recuperarli. O per andare in pari o per fare un ricarico, nel libero mercato che premia la qualità. Perché mai rimetterci denaro? I carrozzieri sono forse enti di beneficenza che donano ore di prestazione a ricchissimi colossi come le compagnie assicuratrici?