Carrozzieri, vigilate sul territorio!
Cresce il fermento tra i carrozzieri dopo l’allarme lanciato sulle trattative riservate in corso tra Ania e rappresentanti di vertice delle Confederazioni artigiane. In diverse assemblee sul territorio, nell’imbarazzo delle strutture confederali periferiche mandate allo sbaraglio a difendere un accordo di cui al momento non si è inteso neppure rendere pubblico il testo della bozza, emerge la vivace contrarietà della base ad ogni ipotesi di ritorno al passato. Siccome riconosciamo a tutti i carrozzieri la buona fede riteniamo che questa sia l’ennesima buccia di banana sulla quale rischiano di scivolare le Confederazioni.
Che ci sia nervosismo è dimostrato dalla imbarazzante vicenda che ha coinvolto su una piattaforma social un alto funzionario Ania. Il dirigente assicurativo ha definito i carrozzieri contrari all’accordo soggetti che “operano nel sottobosco per gonfiare il costo dei risarcimenti e speculare sulla pelle di milioni di assicurati”, mentre ha definito i partecipanti alle trattative riservate al tavolo con Ania come “associazioni di riparatori intellettualmente oneste che vogliono fare solo gli interessi della categoria”. A queste parole ha poi fatto seguito un post del responsabile nazionale di una Confederazione che ha rivendicato dal proprio punto di vista la correttezza dell’operato confederale.
L’incidente, dopo una segnalazione di Federcarrozzieri alla presidenza di Ania, si è chiuso con una garbata lettera della Presidente degli assicuratori Bianca Maria Farina e con la cancellazione dell’account e dei post dello zelante e incauto funzionario.
L’accordo: non un protocollo ma un convenzionamento di massa per le carrozzerie. Per aderire occorre concordare non solo i costi ma anche la “valutazione tecnica” e bisogna ”riparare e non sostituire”
Il protocollo prevede che se il riparatore accetta di concordare la riparazione non solo nell’ammontare ma, e questa è una novità, nella “valutazione tecnica” (quindi anche la tipologia di intervento) gli assicuratori rinuncerebbero a far valere, ma solo in RC auto, le clausole che penalizzano chi non ripara i veicoli da non fiduciari promettendo tempi veloci per la liquidazione dei sinistri. Il tutto a patto di “concordare”, di “privilegiare la riparazione alla sostituzione” e di non farsi assistere da professionisti.
Il protocollo in sostanza riguarda solo le carrozzerie che non hanno accordi con la compagnia poiché i fiduciari già hanno le loro procedure di accertamento dei danni e di liquidazione. E’ evidente che le carrozzerie, per i danni riparati non in convenzione, non trarrebbero alcun vantaggio da un simile accordo che non smantella le reti fiduciarie, non abolisce la canalizzazione presso le carrozzerie fiduciarie e non concede nulla di diverso rispetto a quanto previsto dalla legge.
Infatti i danneggiati dopo l’approvazione della Legge Concorrenza, che ha introdotto l’art 148 comma 11 bis del Codice delle Assicurazioni, hanno già il diritto di far riparare l’auto dal proprio riparatore senza che sia possibile opporre loro limitazioni risarcitorie e hanno anche il diritto di cedere liberamente il credito al riparatore al quale la compagnia deve liquidare il danno su presentazione di fattura, come chiarito dal nuovo articolo 149 bis del Codice delle Assicurazioni.
Quindi le confederazioni sottoscrivendo un protocollo nel quale le imprese assicurative “rinunciano” a far valere clausole illegali, ma solo nei confronti di chi aderisce al protocollo (quindi di chi “concorda” i danni) autorizzano evidentemente le stesse imprese assicurative a continuare ad applicare clausole illegittime nei confronti di chi, a quel protocollo, non intende sottostare.
In altre parole il risultato è di etichettare come “cattivi” i carrozzieri che non intenderanno sottostare alle logiche del convenzionamento di massa, poiché l’obbligo di concordare i danni non è altro che la scelta di indurre i riparatori a convenzioni non regolamentate.
E quindi ecco che rispunta nel protocollo il vecchio vizio, poiché sono previste “commissioni” che dovranno stabilire i criteri per la “classificazione” delle carrozzerie (quindi l’anticoncorrenziale predeterminazione dei costi orari) e per definire (ancora?) “modelli di riferimento per i tempi di riparazione”.
L’accordo ha dunque la stessa logica che portò le Confederazioni a presentare l’emendamento “buccia di banana” al Destinazione Italia che, se approvato, avrebbe consentito la cessione di credito solo per i danni “concordati e condivisi”.
L’illusione dei tempi certi di pagamento
L’accordo inoltre non porta nessun beneficio ai carrozzieri sui tempi del pagamento che già oggi sono certi e chiari per legge. Anzi l’indeterminatezza delle procedure previste dal protocollo pare renderli meno certi.
La legge oggi prevede che entro 5 giorni dalla ricezione della richiesta danni deve essere incaricato un perito e comunque l’offerta deve essere formulata entro 30 giorni dalla ricezione della richiesta danni.
I tempi previsti dal “protocollo” sembrano addirittura meno certi di quelli previsti per legge: non si comprende da quando partano i termini posto che nessuna richiesta danni viene formulata ma è il riparatore che deve attivarsi in maniera imprecisata a “informare tempestivamente l’impresa assicuratrice tenuta al risarcimento” per verificarne l’apertura del sinistro, conoscerne il numero identificativo, il nominativo del perito eventualmente incaricato ed i riferimenti del liquidatore.
Ma, ad esempio, se il sinistro non risulta aperto i tempi per riscontrare la “comunicazione” del riparatore non decorrono. E comunque l’accordo non prevede tempi certi per l’incarico del perito, prevede solo un riscontro entro 5 giorni (non è chiaro questo termine da quando decorra) da parte dell’impresa che deve dichiararsi “impegnata al risarcimento del danno”, oppure al contrario “si riserva di procedere ad ulteriori accertamenti sul sinistro”.
Entro ulteriori 5 giorni l’impresa “comunica al riparatore la necessità di condurre ulteriori accertamenti che determinano l’inapplicabilità del pagamento diretto” quindi in ipotesi potrebbe recedere dalla dichiarazione di essere impegnata al risarcimento del danno.
L’unica cosa chiara della procedura è che le imprese hanno inteso mantenere le mani libere su tempi e i modi della liquidazione posto che, a fronte dei passaggi precedenti che hanno troppe variabili e non consentono previsioni lineari, la sola dichiarazione chiara (pagamento entro 15 giorni dalla presentazione della fattura di riparazione) viene svuotata di significato.
E infine non è chiaro, rispetto a questo ipotetico accordo, l’atteggiamento di UnipolSai che da tempo ha smesso di essere associata all’Ania.
Testo della legge annuale sulla concorrenza
“In questo mondo di ladri”
Mi chiedo con che criterio, queste confederazioni cerchino di siglare accordi per nome e per conto di UNA CATEGORIA CHE HA PIU’ VOLTE DETTO NO A VOCE ALTA AD UN EVENTUALE ACCORDO ANIA!!!
Esiste una legge che tutela i danneggiati, che ha certificato la LIBERTA’ DI SCELTA DELL’AUTORIPARATORE e la LIBERTA’ DI CESSIONE DEL CREDITO.
Chi ci guadagnerebbe da un nuovo accordo? Non voglio fare allusioni, ma qua c’è qualcosa che non quadra.
Nessuno vuole l’accordo e loro ce lo propongono? Ma chi lo ha chiesto? Chi veramente lo vuole?
Basito, Antonello Venditti scrisse giusto in quella nota canzone…era il lontano 1988…
“non siamo molto importanti…ma puoi venire con noi”
Ricordo bene quando le associazioni scivolarono su una buccia di banana…. forse però c’è qualcuno che le bucce le va a cercare!
Come sempre accade i “siliti prepotenti” alzano polveroni si divertono a fare confusione cosi da mandare in confusione il popolo delle pecore e aver campo libero per poter fare quel che vogliono in massima libertà, abbiamo detto e urlato più volte NO a queste porcate e loro niente, è proprio vero non c’è più sordo di chi non vuol sentire e questo vale anche per molti colleghi purtroppo SVEGLIAAAA!!!!!!!!
Escono dalla porta principale e rientrano da quella di sevizio, il lupo perde il pelo ma non il vizio ormai occorre si rendano conto del fatto che e’ cambiata la categoria dei carrozzieri e che non hanno piu’ a che fare con riparatori dalla mentalita ‘ passata in cui gli proponevi la pacchetta sulla spalla e li giravi come volevi.Nel nostro tempo non si puo’ piu ‘ finire in bocca a questi squali mangiasoldi senza moralita’.
io proprio non riesco a capire, finalmente e’ stata fatta una legge che aspettavamo da anni, dove chiarisce una volta per tutte i diritti dei danneggiati, e del libero mercato. e qualche associazione, dicono di tutelarci stanno tentando di affossarci ancora. i conti non mi tornano, c’e’ puzza di bruciato. perché vogliono fare accordi che noi carrozzieri non abbiamo mai chiesto? ……….
Il problema non è la mentalità dei riparatori ma l’arroganza delle confederazioni che pretendono di rappresentare la categoria solo per il loro unico tornaconto politico.
“Quanto al merito, il tavolo su cui si è ragionato su una bozza di linee guida è stato convocato su invito di CNA Autoriparazione Confartigianato Carrozzieri e Casartigiani Autoriparazione; ANIA, nell’ambito della sua tradizionale politica di apertura al confronto, ha accettato l’invito…” (Presidente degli assicuratori Bianca Maria Farina)
Chi ha chiamato chi, è chiaro: resta da chiarire, e spero emerga al più presto, quali siano i motivi e sulla base di quale esigenza è stato richiesto un tavolo di confronto su questi argomenti saggiamente, palesemente e definitivamente normati dalla legge partorita dal DDL Concorrenza.
Invito tutti i colleghi a riflettere bene perché a forza di cadere sulle bucce di banana, si rischia di farsi anche del male. E non è detto che ci sia sempre un collega pronto a leccarti le ferite.
Hai perfettamente ragione! Bisogna vigilare e chiedere le dimissioni di questi dirigenti che tutto fanno tranne che gli interessi dei carrozzieri….il paradosso è che questi dirigenti sono allo stesso tempo anche carrozzieri…bisogna essere allora o matti oppure in cattiva fede…. per non utilizzare un termine diverso.
Purtroppo per l’ennesima volta le confederazioni hanno dimostrato di fare gli interessi propri e quelli dei poteri forti, infischiandosene dell’opinione dei propri tesserati e di ciò che dice la legge in merito.
Mi piacerebbe pensare che questi errori siano dovuti alla loro incompetenza, ma purtroppo devo costatare che forse sono dei piani studiati a tavolino (tecnico magari?) per tenere sotto scacco quei carrozzieri caproni che non alza mai lo sguardo fuori dal proprio orticello, fortunatamente esiste chi vigila e alza la voce lottando per i propri diritti coadiuvati da una grande associazione che si chiama federcarrozzieri.
Speriamo che il gorilla smetta di mangiare le banane altrimenti c’è chi continua a scivolarcisi sopra.
MI CHIEDO DA CHE PUNTO DI VISTA LE CONFEDERAZIONI ABBIANO SCELTO QUESTO, SENZA UN NOSTRO PARERE IN PRIMIS.
CONSIDERANDO CHE ALCUNI DI LORO SVOLGONO IL NOSTRO LAVORO, IL TUTTO MI LASCIA BASITA!
TUTTI PRIMA DI ESSERE CARROZZIERI, SIAMO AUTOMOBILISTI, SE GUARDO LA COSA DA PIU’ PUNTI DI VISTA IL RISULTATO E’ LO STESSO!!
LA LEGGE CHE TUTELA GLI AUTOMOBILISTI C’ E’ PER CUI TUTTO QUESTO NON A SENSO E NON SERVE!!
GLI AUTOMOBILISTI NON SAREBBERO PIU’ TUTELATI E QUESTO SAREBBE UN GRAVE PROBLEMA!
Queste confederazioni sembra facciano gli interessi dell Ania e non dei propri associati… dovrebbero vergognarsi di sedersi ai tavoli senza considerare tutte le associazioni presenti sul territorio quindi anche Federcarrozzieri, L unica che ad oggi fa gli interessi dei carrozzieri italiani
Nel consiglio di amministrazione di Unipol c’è Anna Maria Ferraboli, dirigente di CNA. Unipol è la più grande compagnia italiana soprattutto nel settore della RC Auto e promotrice di contratti tesi a limitare i diritti dei danneggiati, rottamati dalla legge attuale. CNA ha dentro di se una confederazione di riparatori che vuole fare un negoziato al ribasso con le assicurazioni. Molte decisioni dell’Unipol e molte iniziative sono in contrasto con le imprese artigiane per ottenere la giusta remunerazione dei fattori produttivi. La domanda è semplice: CNA settore riparazione ha mai chiesto, e sarebbe interessante averne una evidenza scritta, di chiedere al membro Unipol in quota di CNA Anna Maria Ferraboli di astenenersi in caso di discussioni in materia di riparazione durante i consigli di amministrazione? Oppure c’è una dichiarazione della stessa in cui si rileva l’assenza di un conflitto di interessi, o, come nel caso in oggetto, la presenza?
Sarebbe interessante quindi sapere se la signora Ferraboli si astiene o no o le è stata fatta qualche richiesta in merito.
http://www.unipol.it/it/governance/organi-societari/consiglio-di-amministrazione
Carissimi colleghi,
Vi invito, per chi non l’avesse ancora fato, leggete con attenzione queste 6 righe spiegano in maniera chiara ed inequivocabile i diritti dei danneggiati e di conseguenza i diritti di tutti i carrozzieri, “ fiduciari compresi.”
Senato della Repubblica N°2085-B
<>
Perché apprendere che funzionari di associazioni preposti alla tutela e alla salvaguardia della categoria stanno imbastendo una convenzione che va contro i propri iscritti ed avvantaggia, chi quella legge ha cercato in tutti i modi di contrastarla, fa veramente arrabbiare.
Per anni A.N.I.A li ha sbeffeggiati, perché privi di credibilità, considerandoli dei morti viventi, oggi li rispolvera perché ha bisogno di loro, hanno la necessità di aggirare e intralciare quello che la legge impone in maniera chiara ed inequivocabile in sole 6 righe..
Cari colleghi, Vi invito a prendere coscienza, perché nel frattempo indisturbate le compagnie stanno procedendo con l’evoluzione del convenzionamento, saranno due/ tre grandi reti, a gestire le loro convenzionate spazzando via tutti quelli che non saranno disposti ad ulteriori riduzioni e incombenze.
Invece di preoccuparsi, di come questi colossi economici si stanno muovendo per schiacciarci economicamente, cosa fanno questi signori che si fregiano di rappresentare la categoria?
s’inventano una convenzione al ribasso che svuota la legge che finalmente ci tutela, regalando la categoria e i diritti degli automobilisti a questi signori.
Non dobbiamo permettere che questi incapaci, decidano sulla pelle della categoria, sulle nostre aziende e conseguentemente sulle nostre famiglie.
Fabrizio Contu
Carrozziere Federcarrozzieri
Carissimi colleghi,
Vi invito, per chi non l’avesse ancora fato, leggete con attenzione queste 6 righe spiegano in maniera chiara ed inequivocabile i diritti dei danneggiati e di conseguenza i diritti di tutti i carrozzieri, “ fiduciari compresi.”
Senato della Repubblica N°2085-B
<>
Perché apprendere che funzionari di associazioni preposti alla tutela e alla salvaguardia della categoria stanno imbastendo una convenzione che va contro i propri iscritti ed avvantaggia, chi quella legge ha cercato in tutti i modi di contrastarla, fa veramente arrabbiare.
Per anni A.N.I.A li ha sbeffeggiati, perché privi di credibilità, considerandoli dei morti viventi, oggi li rispolvera perché ha bisogno di loro, hanno la necessità di aggirare e intralciare quello che la legge impone in maniera chiara ed inequivocabile in sole 6 righe..
Cari colleghi, Vi invito a prendere coscienza, perché nel frattempo indisturbate le compagnie stanno procedendo con l’evoluzione del convenzionamento, saranno due/ tre grandi reti, a gestire le loro convenzionate spazzando via tutti quelli che non saranno disposti ad ulteriori riduzioni e incombenze.
Invece di preoccuparsi, di come questi colossi economici si stanno muovendo per schiacciarci economicamente, cosa fanno questi signori che si fregiano di rappresentare la categoria?
s’inventano una convenzione al ribasso che svuota la legge che finalmente ci tutela, regalando la categoria e i diritti degli automobilisti a questi signori.
Non dobbiamo permettere che questi incapaci, decidano sulla pelle della categoria, sulle nostre aziende e conseguentemente sulle nostre famiglie.
Fabrizio Contu
Carrozziere Federcarrozzieri
Segui il denaro troverai il colpevole… del fantomatico accordo!
L’ANIA non ne ha bisogno, con tutto quello che le compagnie hanno guadagnato in questi anni e poi non vogliono guai con la legge.
I dirigenti delle confederazioni uno stipendio ce l’hanno e chi glielo fa fare (e si vede)!
Quindi se nessuno è interessato al denaro, questo accordo è una farsa.
Forse dimentico qualcuno… i consumatori? I produttori di ricambi? Le case auto? I periti? Non capisco chi possa avere degli interessi.
Oh dimenticavo qualcuno, ma sapete com’è di questi tempi si rischiano querele e dato che hanno il potere di stare seduti accanto alle confederazioni nei tavoli VIP è meglio non nominarli.
Il gioco adesso è indovinate chi, ma non scrivetelo in maniera esplicita.
Avete 0,5 minuti per capire, 1 minuto per incavolarvi, 3 minuti per rispondere. Lo smaltimento rifiuti… beh dai lasciamo stare!
Mi rifaccio a Roberto e…LA INDOVINO CON UNA! 😁
Un nostro caro rappresentante , ormai da decenni , organizzava già 15 anni fa le riunioni di confartigianato ( con la minuscola ) con all’ordine del giorno: ” Lotta al fiduciariato”, Aveva già 7/8 convenzioni . Quali interessi perseguiva ? …. i suoi ! evidentemente ,Cercava di mettere gli altri in guerra aumentando il proprio potere contrattuale . Costui adesso ha incarichi di livello superiore , coordina anche i tavoli tecnici e calcola tempi e costi e non ha più neanche bisogno di essere eletto . Farà gli interessi della categoria ?? solo quando non non li può separare dai suoi , evidentemente ! Fra questi nostri “rappresentanti” e i dirigenti che hanno mani e piedi in troppe staffe , ci possiamo aspettare che le organizzazioni degli artigiani possano rappresentare la “categoria” ? E poi , che categoria è la nostra ? Basta guardare in qualsiasi sito delle compagnie e scorrere i convenzionati per rispondersi .Comunque fra compagnie , network , case madri , concessionari , che fra di loro discutono ad altri livelli , noi siamo messi male…
sapete che c’è ?
C’è che i carrozzieri adesso si parlano tra di loro, c’è che grazie ai blog come questo e all’informazione via internet ora non possono più fregare nessuno. Ci provano sempre, certamente, ma è molto ma molto più difficile per loro riuscirci.
La domanda resta la stessa: care CNA, Confartigianato e CASA, perchè voi, che vi vantate di aver contribuito così tanto al DDL concorrenza, adesso andate a cercare un accordo inutile (perlomeno a carrozzieri e consumatori) che offre di meno rispetto alla Legge da Voi (a parole) tanto sostenuta e promulgata ?
Forse che qualcosa non va? ;)
Non sono ancora riuscito a capire se sono più demoralizzato per le parole che ho letto o per chi le ha ideate con tavoli tavolini pic nic feste ecc ecc…. pensare che da ingenuo carrozziere ignorante negli anni ho sempre creduto nelle confederazioni e nel loro operato pagando orgogliosamente la mia tessera . Il paradosso è che in questo paese tutto si aggiusta mettendo mano al portafoglio … se poi a farne le spese sono le carrozzerie pazienza ! E se il mio cliente si trova un pezzo riparato anziché sostituito mettendo a rischio la sua sicurezza alla guida cosa devo fare ? Sventolare orgoglioso un accordo fatto da chi dovrebbe occuparsi di ben altro ? Mi spiace la mia pelle non la otterrete MAI. La legge parla chiaro e non lascia spazio ad accordi…tanto meno dive si trattano diritti in cambio di favori.
Dopo che è passata la legge a favore delle carrozzerie indipendenti ma soprattutto per l’autista, qual’è il senso dell’accordo richiesto da parte delle associazioni “di interessi personali”? Voler uscire fuori con stronzate come questa, cercando di recuperare i carrozzieri persi nel tempo? Ma fate una bella cosa invece, cercate di far togliere l’indennizzo diretto e controllare i compeditor delle carrozzerie, che tra po avranno la precedenza anche sul carrozziere convenzionate che hanno contribuito a far crescere i i vincoli sulle polizze!
Io penso per quel che mi riguarda che riparare un veicolo e la nostra arte e la nostra passione ma per le lobby assicurative la riparazione in sottomissione sta diventando un’occasione ghiotta per accomodarsi nei loro sporchi salotti carichi di lavoro a cottimo…ma la fine dei convenzionati e certa…non facciamogli alzare il tiro ragazzi senza di noi le auto le cambiano direttamente…. Non sono in grado di ripararle da soli..facciamoci sentire con gli sporchi delle associazioni che hanno pensato a far sta porcata.
Per la serie…escono dalla porta e cercano di rientrare dalla finestra…in questo caso ad aprirla sono coloro che dovrebbero tutelare la categoria, ci sarebbe da ridere se fosse solo una barzelletta, ma purtroppo è una cosa fastidiosamente seria.
Vorrei sentire una spiegazione, un chiarimento una linea difensiva qualcosa.. da queste organizzazioni che hanno partorito questa idea. Credo che leggano o gli venga riferito delle reazioni che hanno scatenato in tutti noi. Ha dell’ incredibile che una proposta cosi venga da loro. Ormai le linee sono ben definite: chi ha scelto di sottostare alle convenzioni e chi no; quindi non capisco questo ulteriore favore alle compagnie nel cercare di invogliare ancora chi e fuori a fare accordi ad ammorbidirsi e inquadrarsi ai loro canoni.
Nel campo dell’autoriparazione le Organizzazioni Artigiane sembrano essere perse in uno stato di confusione , incompetenza e mediocrità , in una posizione intermedia tra il superiore e l’inferiore ovvero uno stare nel mezzo , in uno stato tendente all’incolore al banale dove non importa fare ,non serve sapere , schierarsi ,non bisogna lottare,l’unico scopo è quello di inalzarsi al rango di autorità prendere posto nei salotti decisionali fare accordi con il potere assicurarsi una poltrona.a mio avviso questi signori NON sono più in grado di rappresentare la nostra categoria non ne hanno le competenze , non ne hanno la volontà. non possiamo più stare a guardare . …Si !il tempo è finito, il tempo delle deleghe è finito ..
Sapere che la richiesta del tavolo di cencertazione e la proposta di un accordo con Ania arriva proprio dalle confederazioni artigiane che invece dovrebbero difenderci dai continui attacchi subiti negli anni dalle compagnie e non sminuire con accordi di sottobanco una legge che finalmente ci tutela, rafforza la mia idea che a tutelare gli interessi degli artigiani carrozzieri in Italia c’è solo una Federazione libera, trasparente e laboriosa su tutti i fronti, della quale sono sempre più orgoglioso di far parte e per chi non lo avesse capito si chiama FEDERCARROZZIERI.
I comportamenti incomprensibili della mia ex confederazione invece rafforzano la mia scelta di non pagare più quella tessera proprio in segno di protesta per l’assenza della stessa nelle battaglie che proprio Federcarrozzieri ha portato avanti negli ultimi anni a favore della nostra categoria!!
Colleghi, niente paura…nulla per fortuna è stato firmato, ma questo grazie all’ANIA che ha disatteso quanto richiesto dalle Confederazioni. Tutto ciò grazie alla legge dell’agosto scorso che sancisce due elementi cardini a favore della nostra categoria: la libertà di scelta dell’autoriparatore e la validità dell’istituto della cessione del credito!
SAPETE INVECE QUAL’è IL VERO DRAMMA?? Che questo tavolo è stato avviato dalle Confederazioni stesse e non dalla parte politica ma da quella operativa, quindi da carrozzieri presidenti della categoria, assistiti da carrozzieri che fanno parte dei direttivi nazionali. Sono questi i veri colpevoli! I CARROZZIERI DELLA LIGURIA dovrebbe andare in massa dal loro presidente regionale (ANC-Confartigianato) che è anche il presidente nazionale della categoria dei carrozzieri E CHIEDERE SPIEGAZIONI….nella speranza di non RICEVERE come risposta una proposta di POLIZZA ASSICURATIVA!!!!!!!
Ciao, non nascondo che seguire tutto riguardo leggi e nuove incomincia ad essere complicato , sopratutto se chi lo deve fare deve anche lavorare in carr. dico però che prenderei la via di centro, e cioè un accordo con tariffe adeguate,acquisto ricambi ( con la quale ci hanno portato via un buon margine sulla riparazione) e mat di consumo giustamente pagato, a me andrebbe bene ovviamente seguito dal libero mercato. Si pura utopia e
Scusatemi se lo chiedo in questa sessione ma non ne trovo un’altra
Es. UNIPOLSAI ha contratti dove obbliga il cliente al convenzionato necessariamente da contratto x le accessoria ma con la 149 BIS il loro contratto è ancora valido? o la legge annulla questa restrizione semplicemente pagando le frachigie indicate in contratto
Se qualcuno conosce bene l’argomento metto sotto i miei recapiti grazia in anticipo
carr.monterosa@alice.it
0382617526
@monterosa
Le tariffe non le decide il debitore, cioè l’assicuratore, ma il mercato.
L’accordo Ania era saltato proprio perchè l’antitrust aveva messo nel mirino gli accordi sulla predeterminazione di costi aziendali e tempi di riparazione.
Ora ci risuiamo con accordicchi che da parte di qualcuno si vogliono giustificare con la legge concorrrenza.
Nella migliore delle ipotesi chi tira in ballo l’articolo 10.della legge non sa di che parla. Quella norma prevede la definizione di linne guida per la riparazione a regola d’arte. Non parla di liquidazione dei sinistri e non parla di obbligo a concordare e non parla di “riparare anzichè sostituire”.
Ora però pare che qualcuno nelle confederazioni si stia accorgendo della buccia di banana ( è un vizio?).
Vedremo chi tra i rappresentanti di categoria giocherà a fare l’utimo soldato giapponese nel pacifico, o semplicemente, rimarrà col cerino in mano..
Il muro comincia a sgretolarsi. Ieri sera ad Alba (CN), nel corso di un’ assemblea di artigiani, uno degli storici rappresentanti dei carrozzieri di Confartigianato Gianfranco Canavesio, ha avuto parole molto chiare contro ogni tipo di protocollo o accordo con l ‘Ania .Ha detto infatti che non ci sono le condizioni per sottoscrivere nulla.Sono parole che non lasciano dubbi tanto piu’ perche’ dette da uno dei massimi esponenti di Confartigianato che ha partecipato nell’ ultimo periodo a molti degli incontri con l’ ANIA. Canavesio anzi ha rilanciato denunciando che, dopo l ‘ approvazione della legge concorrenza,le compagnie continuano a violare la legge,vale a dire insistono a proporre polizze con clausole che riducono il risarcimento a chi non ripara dal fiduciario. E’ stato fatto un comunicato di protesta. Ora vedremo cosa faranno le altre confederazioni e vedremo se anche CNA insistera’ a pattinare sulle bucce di banana.
I carrozzieri italiani non vogliono L accordo con L Ania ..io non mi sento rappresentato dalle confederazioni Confartigianato e Cna , quindi cata Ania devi sapere che i carrozzieri italiani vogliono essere liberi , dovete vietare la canalizzazione e sanzionare le agenzie che mandano gli assicurati/consumatori presso le carrozzerie fiduciarie.
La legge è fatta è arrivato il momento di farla rispettare
Nculuaddario