Come già noto agli associati Federcarrozzieri, alcune reti peritali, su disposizione delle compagnie mandanti, nel corso dell’esecuzione di normali perizie estimative sui danni auto stanno effettuando improprie mappature delle carrozzerie non fiduciarie.
In particolare, vengono richieste alle carrozzerie documenti e/o informazioni non previste per legge e non necessarie ai fini della stima del danno che vengono poi impropriamente utilizzate per “classificare” le carrozzerie in non meglio precisati elenchi che, senza alcun criterio economico o gestionale, sono unicamente utilizzati per decidere – o meglio ridurre – il costo orario aziendale e dunque la tariffa di manodopera applicata.
Le informazioni richieste sono assolutamente vaghe e non consentono in alcun modo di determinare correttamente i costi aziendali in quanto si limitano a richiedere i “metri quadri” ed il “numero di dipendenti” dell’azienda artigiana, dati privi di qualsiasi valore tecnico non idonei allo scopo prefissato, residuo anacronistico di criteri non più in uso da decenni e cioè da quando vennero disdettati gli accordi ANIA.
Si ribadisce che l’unico obbligo del riparatore, o meglio del danneggiato, è quello di mettere a disposizione per cinque giorni lavorativi dalla data della formulazione della richiesta danni le cose danneggiate al fine di consentirne l’ispezione da parte del perito.
Si rammenta che le compagnie di assicurazione – che nelle pratiche risarcitorie non sono null’altro che debitori – non hanno alcun titolo per indagare sulla composizione delle strutture aziendali richiedendo ai carrozzieri dati che possono avere anche natura riservata o essere oggetto di segreto industriale.
Così come le compagnie neanche i loro emissari, cioè i periti assicurativi, hanno alcun titolo o competenza per richiedere e valutare dati che non sono di loro competenza non avendo tra l’altro alcuna qualifica che consenta loro di decidere se l’impresa artigiana abbia “diritto” o meno ad esporre la tariffa applicata.
Federcarrozzieri ribadisce pertanto che gli emissari delle compagnie hanno unicamente il compito di provvedere alla stima del danno , il costo e la tipologia dei ricambi impiegati, la valutazione della compatibilità e della coerenza dei danni. Questo solo debbono fare limitandosi a prendendo atto della tariffa oraria e del costo del materiale di consumo applicati. Ogni valutazione sui costi aziendali applicati e sui costi dei materiali di consumo che viene effettuata dal perito assicurativo costituisce unicamente una opinione individuale o – banalmente – un adempimento del collaboratore parasubordinato alle direttive della compagnia che lo incarica e lo retribuisce. Le valutazioni dei periti sui costi aziendali non costituiscono nella maniera più assoluta attività di valutazione tecnica.
La tariffa di manodopera o il costo aziendale per ora lavorata possono essere correttamente individuati solo mediante una complessa operazione di analisi delle strutture aziendali, dei bilanci e dei processi produttivi analizzando dati diversi e riservati, operazione che può essere unicamente effettuata da professionisti esperti nel controllo di gestione aziendale e che Federcarrozzeri da tempo offre ai propri associati (qui il link al servizio).
Questa vicenda, al pari di altre che hanno visto i periti assicurativi indotti a operazioni di marketing e canalizzazione, conferma il quadro attuale di progressivo declino della figura del perito assicurativo correlato alla sua definitiva perdita di autonomia e indipendenza.
Anche per tali ragioni a sostegno di quello che si ritiene essere comunque un ruolo e imprescindibile, Federcarrozzieri ribadisce ai propri associati la corretta distinzione dei ruoli e delle funzioni anche con questa segnalazione di comportamenti che esorbitano dalle mansioni e dalle competenze previste per legge.
Il Presidente
Davide Galli
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Sono sempre più aggressive, d’altronde quest’anno non hanno guadagnato abbastanza, “poverine”, quindi preparano il terreno per straguadagnare.
Da dove potevano iniziare se non dalla tariffa oraria dei carrozzieri?
E chi incaricare allo svolgimento questo ingrato lavoro gratuito, se non i periti, costretti a far di tutto pur di non perdere il mandato.
La quantificazione di questa fantomatica tariffa sarà valutata in funzione alle richieste e direttive della mandante, ed eseguita da chi non ha nessun titolo per raccogliere questo genere di dati.
Difficilmente le carrozzerie indipendenti accetteranno questo genere di richieste, e la conseguente tariffa da loro quantificata.
Così non sarà per le carrozzerie che hanno accordi fiduciari con le compagnie, si troveranno costrette a fornire tutti i dati e accettare quello che gli verrà riconosciuto, non solo , grazie a questa raccolta dati si realizzeranno dei report molto importanti per le compagnie.
Il prossimo passo sarà quello di imporre ai titolari delle carrozzerie affiliate l’acquisto di attrezzature e materiali di consumo forniti da loro.
Continueranno a fare i padroni a casa d’altri sopratutto con le tasche di chi glielo permette.
Guadagneranno sui clienti delle carrozzerie.
Guadagneranno sulla fornitura dei ricambi.
Guadagneranno sulla tariffa oraria .
Guadagneranno sui tempi ridotti della riparazione.
Guadagneranno sui servizi offerti gratuitamente ma pagati dalle carrozzerie (vettura sostitutiva….)
Guadagneranno sulle attrezzature.
Guadagneranno sui materiali di consumo.
Continueranno a dire che i carrozzieri sono dei ladri.
Cos’altro devono fare per farvi capire.
Fabrizio Contu
Carrozziere di Federcarrozzieri
Le compagnie stanno attualmente facendo degli utili ESAGERATI , stanno comprando grattacieli di Cristallo, a Milano stanno rilevando anche delle carrozzerie intestate ovviamente all’amico dell’amico , non sanno più cosa inventarsi per arraffare Denaro 💰. Il paradosso è che le polizze assicurative aumentano sempre ! Ma io mi chiedo ma non sono mai sazi ??? Ora vorrebbero anche stabilire i nostri costi aziendali, i nostri utili ecc….. non ho parole 😔