Il carrozziere che chiede la sostituzione del perito non viola alcuna norma se documenta il danno e le riparazioni. Il Tribunale di Genova ha infatti confermato – anche in appello – la condanna di una compagnia che non aveva incaricato altro fiduciario per la stima del danno ed aveva contestato al carrozziere il proprio comportamento accusandolo di non aver permesso la perizia.

La questione è la solita. Ogni carrozziere sa che deve mettere a disposizione l’auto danneggiata per la perizia tuttavia talvolta qualche perito assume ruoli impropri per il desiderio di compiacere la compagnia mandante.

Per i periti infatti quelli attuali sono momenti difficili; sono pressati nei tempi di lavorazione e resa, sono sottopagati e caricati di incombenze a loro estranee. E’ una situazione che molti mal tollerano ma accettano in quanto sul mercato ci sono molti soggetti in concorrenza tra loro che si dedicano, a prezzi sempre più bassi, all’accertamento e alla stima del danno.

E allora capita che qualcuno per far bella figura e mantenere gli incarichi assuma atteggiamenti che poco hanno di tecnico ma che potrebbero risultare improntati solo a logiche commerciali di immotivata riduzione dei costi.

E allora qualche riparatore legittimamente può ritenere che se con certi soggetti non è possibile un confronto tecnico è meglio non avere proprio alcun rapporto. Sino molte le imprese assicurative che comprendono tali dinamiche e molto spesso si riesce ad ottenere una sostituzione del perito.

 

Il caso deciso dal Tribunale di Genova con la sentenza 1114 del 2021 (clicca qui per leggerla

Nel caso deciso dal Tribunale di Genova non sappiamo quali siano state le ragioni che hanno portato alla ricusazione del perito, la cui professionalità non è dunque in discussione. Questa la parte importante della motivazione della sentenza (che potete leggere cliccando qui)

Per quanto riguarda la stima del danno, è vero che (la carrozzeria) parte appellata ha mostrato disapprovazione per il perito scelto ed indicato dalla compagnia come unico fiduciario di zona (L.), senza in effetti addurre una motivazione specifica (cfr. docc prodotti), ma la parte ha pur sempre manifestato adesione all’ispezione, a mezzo di altro tecnico stimatore. Il materiale fotografico rimesso a mani della compagnia e il preventivo (in assenza di fattura, non essendo stato, il mezzo, in allora ancora riparato) avrebbero potuto, quanto meno, portare la Compagnia a formulare un’offerta, magari al ribasso, ma non a rimanere silente. Parte appellata (la carrozzeria) ha atteso oltre il termine di 60 giorni previsto dal CDA prima di agire in giudizio e ha mantenuto l’auto in attesa di riparazioni: il sinistro è del 14 luglio 2017 e le fotografie che ritraggono l’auto presso la Carrozzeria non ancora riparata riportano stampate le date dal 20/09 al 26/09 2017, prod. 1 fascicolo di parte di primo grado. Non si ritiene dunque che possa sostenersi una stretta relazione causale tra la disapprovazione mostrata rispetto al nominativo del perito indicato dalla Compagnia e l’omessa formulazione ante causam di alcuna proposta conciliativa, in un contesto in cui la dinamica del sinistro e le responsabilità non erano affatto contestate. L’appello deve essere dunque disatteso e la sentenza di primo grado deve essere confermata, anche in punto spese, essendo la pronuncia consequenziale all’integrale soccombenza.

 

Quindi come fare? Contestare, se ce ne sono ragioni, l’incarico peritale, tenere comunque il mezzo a disposizione per un congruo periodo, documentare sempre puntualmente il danno e le riparazioni

Risulta evidente che il Tribunale ha dato ragione al carrozziere perché questi si è comportato in maniera corretta e trasparente: ha correttamente e tempestivamente richiesto la sostituzione del perito, ha tenuto a disposizione il mezzo per qualche tempo ancora prima di effettuare i lavori, ha fotografato il mezzo danneggiato prima delle riparazione.

Ha fatto cioè quello che ogni carrozziere sa che bisogna fare in questi casi vale a dire documentare anche il corso delle riparazioni e se del caso trasmettere alla compagnia foto ed eventuali bolle di acquisto dei ricambi.

La trasparenza dunque paga, come sanno bene tutti gli associati Federcarrozzieri che, sempre più numerosi, utilizzano i servizi di Oxygen Car.

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