La quantità di rifiuti prodotti quotidianamente dalle carrozzerie, talvolta pericolosi, è significativa, rendendo essenziale una gestione accurata in tutte le fasi dello smaltimento. Ogni scarto deve essere tracciato per garantirne una corretta conservazione e un adeguato smaltimento, con una chiara etichettatura e l’assegnazione del codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) per i rifiuti delle carrozzerie.
Fondamentale è rispettare una serie di adempimenti burocratici, tra cui la compilazione del registro di carico e scarico, l’identificazione del rifiuto durante il trasporto, e la redazione del MUD (Modello Unico di Dichiarazione Ambientale).
La fase di smaltimento passa anche attraverso un deposito idoneo, che deve garantire la tutela dell’ambiente, dato il potenziale rischio di alcuni materiali. Gli spazi di conservazione devono essere adeguati e differenziati in base alle caratteristiche specifiche dei rifiuti. Inoltre, i depositi devono essere esclusivi e delimitati, con limiti temporali precisi: un anno per rifiuti pericolosi sotto i 10 metri cubi (due mesi se superiori), e un anno per rifiuti non pericolosi sotto i 20 metri cubi (tre mesi se superiori). Superati tali termini, i rifiuti devono essere consegnati a ditte autorizzate per lo smaltimento.
I rifiuti generati dalle attività di manutenzione e riparazione sono classificati come rifiuti speciali, suddivisi tra pericolosi e non pericolosi. Per motivi etici e per evitare sanzioni, questi rifiuti richiedono una gestione particolare, con procedure specifiche di raccolta e smaltimento. È consigliato rivolgersi a professionisti qualificati per la tracciatura dei rifiuti, la compilazione del formulario di identificazione, il registro carico-scarico, il MUD e lo smaltimento finale.
Chi gestisce una carrozzeria, deve obbligatoriamente tracciare tutti i rifiuti speciali prodotti, attraverso documentazione specifica. Questa include:
- Registro di carico-scarico: riporta tutte le informazioni sui rifiuti, inclusi data, numero di registrazione, codice CER, peso e descrizione del rifiuto. In caso di scarico, va specificato se il rifiuto sarà recuperato o smaltito.
- Formulario di identificazione del rifiuto: accompagna il trasporto dei rifiuti, con informazioni sul produttore, trasportatore, destinatario e caratteristiche del rifiuto stesso.
- MUD: documento annuale obbligatorio per i produttori di rifiuti speciali pericolosi o per quelli non pericolosi con oltre 10 dipendenti, da presentare alla Camera di Commercio.
Ogni rifiuto è identificato da un codice numerico CER, che indica l’attività che genera il rifiuto, il processo produttivo e il tipo specifico di rifiuto. I codici terminanti con un asterisco (*) identificano rifiuti pericolosi (es. CER 13 02 01 per l’olio esausto).
Per un corretto smaltimento, i rifiuti devono essere etichettati con il codice CER e stoccati singolarmente. È vietato mischiare rifiuti di diversa natura o pericolosità, abbandonarli a terra o depositarli oltre i termini di legge. Al termine del periodo di stoccaggio, i rifiuti devono essere affidati a ditte specializzate per il trasporto e lo smaltimento.
L’articolo 183 del D.L.vo n. 152/2006 regola l’uso di depositi temporanei per i rifiuti, che devono essere periodicamente conferiti a centri di smaltimento, con obbligo di svuotamento almeno ogni tre mesi o quando il volume raggiunge i 30 metri cubi. I rifiuti devono essere conservati in modo sicuro, rispettando le normative sulle sostanze pericolose.